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I loghi delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo

Le Paralimpiadi di Rio 2016 hanno chiuso il sipario intorno alla città brasiliana ed a quest’edizione dei Giochi, ma il mondo intero guarda già avanti e, con un occhio al futuro, pensa a quel che potrebbe accadere a Tokyo nel 2020, soprattutto dopo che le bandiere olimpica e paralimpica sono state consegnate al governo giapponese in una sontuosa cerimonia: la città giapponese, che aveva ottenuto le Olimpiadi con la votazione del 2013, sconfiggendo Istanbul e Madrid, sembra a già a buon punto, ed ha conquistato il pubblico sin dalla cerimonia di chiusura di Rio 2016.

Tecnologia, spettacolo e tanta voglia di farsi amare ed ammirare: c’era tutto questo nella breve presentazione dei Giochi di Tokyo 2020 che abbiamo apprezzato, con un breve segmento della cerimonia nella quale il Giappone ha mostrato la sua spinta tecnologica e la sua voglia di sorprendere. Una voglia che, partendo dal presidente Abe in versione-SuperMario, passando per quei robot che a Tokyo 2020 avranno un villaggio tutto loro (aiuteranno i visitatori e gli atleti), l’innovazione nei trasporti e per una tecnologia 5G lanciata appositamente per le Olimpiadi, è parsa chiara sin da subito. Qualche minuto di spettacolo puro, e poi un video di presentazione/lancio che rasentava la genialità, e vi riproponiamo sotto.

 

Tecnologia e spettacolo dunque, ma Tokyo non sarà soltanto questo, rappresentando la prima delle Olimpiadi basate sull’ecosostenibilità e sul contenimento dei costi: un contenimento dei costi che è dovuto anche alle nuove regole del CIO, quell’agenda-2020 che è stata bellamente ignorata da coloro che hanno cestinato la candidatura di Roma (arrivata comunque in un momento storico complicato per l’Italia), e vede le spese per i Giochi equamente divise tra il CIO e lo stato ospitante, senza nessuna cifra-extra per la città che dovrà poi gestire le Olimpiadi. Lo stanziamento del governo di Tokyo, dunque, è stato di 2,685 miliardi, dei quali 1,5 andranno ad essere investiti per costruire il nuovo stadio olimpico (ne parleremo in seguito), ma quelle di Tokyo saranno le Olimpiadi ecosostenibili anche per un altro interessante dettaglio: le medaglie verranno costruite usando gli scarti delle migliaia di smartphone costruiti in Giappone.

Una scelta di campo, per un’edizione che sarà la seconda in Giappone dopo quella del 1964, fondamentale per dimostrare come il paese dei samurai si stesse rialzando dopo Hiroshima e Nagasaki, e si preannuncia come pirotecnica: un’edizione che, tra l’altro, vedrà 5 nuovi sport in programma, con arrampicata sportiva, baseball/softball, karate, surf e skateboard che si aggiungeranno agli ultimi esperimenti (ed il calcio a 5 che spera in un inserimento in extremis).

Ma oltre a tutto questo ed a una data insolita (i Giochi inizieranno il 25 luglio e si chiuderanno il 9 agosto, prestissimo per i canoni consueti), Tokyo 2020 ci sorprenderà per la sua organizzazione, ed ha già iniziato a dimostrarlo subito dopo la fine delle Olimpiadi di Rio 2016.

TOKYO 2020: UN’OLIMPIADE NATA SOTTO IL SEGNO DELL’ORGANIZZAZIONE- A pochi minuti dal termine ufficiale dei Giochi di Rio 2016 infatti, mentre il mondo intero sorrideva per quel trailer a suon di cartoni animati ed immagini sportive, ecco che il profilo di Tokyo 2020 andava a presentare tutte le strutture che andranno ad ospitare le prossime Olimpiadi. Stadi, arene per ogni singola specialità e campi di gara, la maggior parte dei quali sono già pronti o in via di completamento: un esempio per il mondo intero, che va a rimarcare silenziosamente per l’ennesima volta l’organizzazione nipponica rispetto al resto del mondo. Ed in un’organizzazione del genere non poteva mancare un progetto già avviato per lo stadio Olimpico: dopo aver cestinato l’oneroso e visionario progetto di Zaha Hadid, il Consiglio dello Sport giapponese ha dato il via ufficiale alla costruzione del nuovo impianto studiato e pensato da Kengo Kuma, noto architetto del paese del Sol Levante. Un progetto che costerà 1,5 miliardi di dollari, e sarà sobrio ed in pieno stile nipponico, come potete vedere voi stessi dalla foto della previsione di come sarà l’impianto, che verrà terminato nel 2019.

 

Ecco come sarà lo stadio Olimpico di Tokyo 2020, progettato da Kengo Kuma e destinato ad ospitare l’atletica e le cerimonie di apertura/chiusura

Ma, per non farci mancare nulla, vi forniamo anche le immagini (direttamente dal profilo di Tokyo 2020) di quelli che saranno gli impianti che ospiteranno le varie discipline a Tokyo: godetevele, mentre pensate a ciò che ci aspetterà tra meno di 4 anni…

(La baia ospiterà anche le gare di canoa-slalom)

Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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