Il controverso nuotatore cinese Sun Yang viene punito duramente dal CAS, dopo la distruzione di un campione di sangue durante un controllo anti-doping. 8 anni di squalifica e carriera praticamente conclusa.
NUOTO: STANGATA A SUN YANG, VIENE SQUALIFICATO PER 8 ANNI
È la notizia del giorno, quella che scuote il mondo del nuoto e lo priva di uno dei suoi più controversi protagonisti recenti. Quest’oggi è arrivata la sentenza del CAS riguardo al caso-Sun Yang, e si è rivelata un’autentica mazzata per il nuotatore cinese. Sun Yang viene squalificato per otto anni, la massima pena possibile per un caso di doping, quella che solitamente viene applicata ad un atleta che viene pizzicato in un caso di “recidiva” dopo una prima squalifica di seria lunghezza. Ma da dove nasce la squalifica del nuotatore cinese, a lungo rivale di Gregorio Paltrinieri nel mezzofondo e specialista dello stile libero? L’antefatto risale a oltre un anno e mezzo fa, negli ultimi mesi del 2018, quando Sun Yang venne sottoposto a un test a sorpresa (organizzato dalla WADA, la World AntiDoping Agency) nella sua abitazione cinese. Dopo i rituali prelievi di sangue e urine, il nuotatore cinese ordinò a una sua guardia del corpo (che lo farà, con un martello) di distruggere le provette: Sun contestò inoltre le credenziali degli ufficiali del controllo antidoping, rifiutandosi di fornire ulteriori campioni. La vicenda rimase sottotraccia finchè il Sunday Times non pubblicò la notizia, citando fonti interne alla WADA. La FINA chiese inizialmente un provvedimento di sospensione “di facciata” per Sun Yang, salvo poi scagionarlo tramite un proprio comitato antidoping indipendente negando di fatto l’autorità dell’infermiera addetta al prelievo, sostenendo che non avesse i documenti necessari e non ci fossero prove della distruzione della provetta.
La WADA ha così presentato ricorso alla Corte Arbitrale dello Sport, portando con sè una dettagliata documentazione sugli “aggiramenti” dei test e le testimonianze dei suoi ufficiali presenti al momento della distruzione del campione. Dopo una serie di carte bollate, con la nota di sostegno della Federazione cinese e le accuse di diffamazione a WADA e Sunday Times, e i successivi “no comment” della FINA sulla questione, Sun Yang ha partecipato regolarmente ai Mondiali di nuoto di Gwangju 2019. La sua presenza ha scatenato varie reazioni polemiche: Mack Horton (argento) si è rifiutato di salire con Sun Yang (oro) sul podio dei 400sl, Duncan Scott ha ripetuto la scena sul podio dei 200sl. Entrambi sono stati ammoniti ufficialmente e minacciati di sanzione dalla FINA, che ha sostenuto l’appello dei legali di Sun e la posizione dell’atleta cinese al CAS, che però è stato irremovibile. Sun Yang, atleta tanto controverso quanto vincente, è stato squalificato per 8 anni. Decisiva l’udienza pubblica di novembre, nella quale l’atleta ha portato a testimoniare la madre e il suo allenatore (squalificato in passato per doping), mentre la WADA ha portato varie prove a sostegno delle resistenze di Sun ai controlli. Il cinese, classe ’91, di fatto vede concludersi la sua carriera: tornerebbe in gara nel 2028, a 37 anni suonati e con pochissime possibilità di fare la differenza. Probabile però che Sun faccia appello al TAS: va precisato che la squalifica scatta da oggi, e quindi al cinese restano le medaglie conquistate nei Mondiali di Gwangju e tutti gli altri allori conquistati nei sette anni di carriera.
Wow. China’s most famous athlete Sun Yang gets eight year doping ban after WADA appealed decision by swimming’s governing body FINA to let him off pic.twitter.com/Ye271HBNam
— tariq panja (@tariqpanja) February 28, 2020
NUOTO: SUN YANG, UN ATLETA CONTROVERSO E DISCUSSO
Come abbiamo più volte ribadito, Sun Yang è probabilmente uno degli atleti più controversi dell’epoca moderna del nuoto. Il sospetto che facesse uso di sostanze dopanti, viste le sue prestazioni spesso dominanti ai limiti del disarmante su qualsiasi distanza dello stile libero (1° uomo a vincere 200, 400 e 1500 alle Olimpiadi), l’ha accompagnato di fatto per tutta la carriera, così come l’ha accompagnato una sostanziale “protezione” da parte della Federazione cinese. Sun Yang venne trovato positivo alla trimetazidina, uno stimolante proibito, nel 2014 e sospeso per soli tre mesi, così da consentirgli di presentarsi ai Giochi Asiatici e qualificarsi per i Mondiali. La sospensione “ad hoc” causa polemiche nel panorama del nuoto mondiale, ma nonostante tutto Sun Yang può presentarsi regolarmente ai Mondiali di Kazan dell’anno seguente, dove vince i 400sl e gli 800sl, centrando anche l’argento nei 200sl. Sono però i 1500sl ad attirare su di lui l’attenzione mondiale. Sun salterà la finale, ufficialmente per un “problema cardiaco”, ma poi degli atleti presenti nella saletta d’aspetto pre-gara racconteranno della rissa sfiorata con la nuotatrice femminile Larissa Oliveira: un fatto confermato dai tecnici brasiliani, ma subito smentito dalla FINA, che dichiarerà Sun (accusato di aggressione) innocente e stopperà sul nascere le polemiche. Tre anni dopo, ecco il provetta-gate e le critiche degli altri nuotatori sul podio dei Mondiali di Gwangju 2019. Oggi è arrivata una squalifica che per molti fa giustizia su un atleta che andava fermato con maggior severità in passato, e che ha fatto discutere anche per il modo in cui affrontava la stagione, “apparendo” spesso solo ai grandi eventi. Sun Yang è stato squalificato per 8 anni, ma manterrà il suo palmares: 3 ori, 2 argenti e un bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012 e Rio 2016, 17 medaglie complessive (12 ori, 2 argenti, 3 bronzi) ai mondiali e il record dei 1500sl (14’31”02). Un record mondiale che, nonostante i vari tentativi del nostro Gregorio Paltrinieri, sembra impossibile da battere.
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