In occasione dell’iniziativa UniPV Innovation “Sport e Innovazione” a Pavia, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Flavio Tranquillo, volto ma soprattutto voce del basket: le sue telecronache spaziano tra partite di serie A e Coppa Italia fino ai principali match di Eurolega e NBA.
In compagnia di Federico Buffa o di Davide Pessina ci ha regalato intramontabili telecronache dell’Italia nel Basket.

 

Ci vuole raccontare un aneddoto che si ricorda di Vittorio Gallinari.
Quando seguivo da tifoso l’Olimpia Milano, so che potrebbe sembrare assurdo, ma era lui ad accendere in me la fantasia. Non era Michael Jordan, ma il suo modo di giocare nelle pieghe della partita mi esaltava.
L’episodio che ricordo più di altri è un due su due a Firenze in una finale di Coppe delle coppe contro il Real Madrid. Chiuse la partita lui che non era proprio un tiratore”.

Vittorio si è trasferito a Pavia per giocare a Basket.
È figlio di una parabola normale: all’epoca ad una certa età non si poteva dare il massimo in una squadra come quella
dell’Olimpia Milano che copriva molte competizioni.
Si andava infatti in quelle squadre come per l’appunto il Pavia per massimizzare le presenze ma soprattutto i minuti”.

Danilo Gallinari cosa ha preso dello stile di gioco di suo padre Vittorio?
Potrebbe sembrare che abbia preso poco, ma a parer mio, ha preso innanzitutto la durezza mentale e fisica, la testa soprattutto. Non dimentichiamoci che Vittorio ha fatto la Bocconi in un periodo in cui fare l’atleta e lo studente non era semplice”.

Dove vedremo Danilo Gallinari la prossima stagione, visto che gli scade il contratto quest’anno con i Denver Nuggets?

Nessuno sa chi vincerà l’anno prossimo, tutti vorrebbero andare a giocare nelle squadre migliori per molti soldi, ma è possibile solo per 15/20 giocatori del panorama NBA.
Danilo credo abbia le idee molto chiare, non tanto su dove andare, ma sul futuro della sua carriera. Già a 17 anni sapeva cosa voleva fare e ora che ha 30 anni sicuramente sa già cosa fare nel prossimo futuro”.

Opinione dell’Italia agli europei.
Ancora non abbiamo la lista dei giocatori che saranno selezionati; c’è da dire però che gli europei sono una manifestazione molto particolare, basta guardare l’ultimi due eventi e si capisce che non si possono dare pronostici certi.
Di certo spero per loro che tutta l’esperienza accumulata in passato possa dargli quella carica per fare meglio, questo non vuol dire vincere ma anche solo manifestare un ottimo gioco sia dei singoli ma soprattutto di squadra.

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