Stefano Meloccaro: intervista al giornalista di Sky Sport. Abbiamo parlato dell’Australian Open 2017 di tennis e delle prestazioni degli italiani.

Stefano Meloccaro, giornalista di Sky Sport

STEFANO MELOCCARO: L’INTERVISTA ESCLUSIVA FIRMATA AZZURRI DI GLORIA

L’Australian Open regala gioie e dolori al tennis azzurro, tra vittorie ed eliminazioni. Durante la puntata settimanale di ”Minuti di Gloria” (la nostra trasmissione, in onda ogni venerdì dalle 18 alle 19 su Radio Ticino Pavia) abbiamo contattato Stefano Meloccaro, giornalista di Sky Sport, per fare un quadro della situazione del primo Slam stagionale.

Stefano, stiamo entrando nel vivo degli Australian Open. Andreas Seppi ha superato anche Darcis. Come valuti il suo torneo finora?

Beh è quasi miracoloso, se si pensa che nell’ultimo periodo ha giocato poco per un infortunio. Infatti, per questo, è sceso molto in classifica. È un atleta che normalmente è stato tra la 30esima e la 50esima posizione del ranking. Però, di solito, non tradisce mai. E’ un veterano. Sarò banale, ma veramente Seppi è uno da prendere ad esempio. È uno che dal suo talento ha tirato fuori tutto quello che aveva, ha fatto una grande e lunga carriera. Quelli del settore, ogni tanto, lo prendono in giro perché non è un giocatore appariscente, né affascinante. Eppure, fa sempre il suo lavoro. E lo fa anche benissimo”.

Una bella rivincita anche su Kyrgios, che due anni fa lo eliminò dopo essere stato avanti di due set. Stavolta la sfida si è ripetuta, ma con epilogo diverso.

Sì, in quella partita è stato veramente bravissimo, anche perché Kyrgios avrebbe mollato quella partita così combattuta in qualsiasi altro torneo, vista l’instabilità dell’australiano, ma non si sarebbe mai arreso nello Slam di casa. Sapeva di attirarsi tutte le critiche del mondo ed è rimasto lì. Eppure, Andreas è stato veramente molto bravo. La più grande impresa che si possa realizzare nello sport è vincere in uno stadio ostile dal punto di vista del tifo. Ed è quello che è successo a Seppi, che ha vinto contro 12 mila persone, tutte a sostenere un avversario più giovane di lui di 10 anni. Andreas è stato veramente concentrato e se l’è portata a casa”.

Ora, tra Seppi ed i quarti di finale c’è Stan “The Man” Wawrinka. Come si può battere uno come “Stanimal”?

Beh lui lo sa bene perché è già riuscito qualche anno fa, al Foro Italico, quando Wawrinka non era ancora al vertice. Non aveva ancora vinto gli Slam. Comunque Seppi ha intrapreso con lui una lotta ed ha vinto una partita incredibile. Sa come batterlo, anche se adesso Wawrinka è diventato un top. È uno che è maturato tardi per questi livelli altissimi e sa come vincere gli Slam. Fatico a credere che Seppi possa vincere quella partita. Detto questo, si sa che la palla è rotonda, perciò può succedere di tutto”.

Sempre a proposito di atleti azzurri, forse ci si aspettava di più da Fabio Fognini. Con l’arrivo di un tecnico di esperienza, dove potrebbe arrivare Fabio?

Diamogli tempo di conoscersi meglio e di lavorare. Anche se alla fine torniamo al solito discorso: è Fabio è fatto così. Deve lavorare con sé stesso. Fognini trae tutta l’energia in campo dal caratteraccio che ha. Noi lo vediamo sempre sull’orlo di una crisi di nervi, ma è proprio quello che gli dà le risorse per esprimersi al meglio. Poi la partita, all’Australian Open, l’ha persa contro uno che è pazzo come lui. La sfida con Paire è stata un derby incredibile, una partita con colpi meravigliosi ed errori clamorosi, parolacce, richieste di falco inutili, smash sbagliati a rete, passanti dopo un lob. Fabio dovrebbe restare un po’ tranquillo, anche se può vincere sempre ed ha la possibilità di fare una grande stagione. Il problema di Fognini è che ha ormai 30 anni e difficilmente ci sarà un cambiamento troppo netto, nel bene e nel male”.

IL TENNIS FEMMINILE

E come ti spieghi il tracollo delle azzurre, in particolare quello di Roberta Vinci?

Non credo ci sia nessun tracollo. La Errani non stava bene, la Schiavone fa l’ultima stagione solo per fare il tour d’addio. Roberta Vinci ci ha dato tante gioie comunque. È stata incerta se continuare o meno. E poi si è trovata di fronte un’avversaria tosta. Roberta Vinci è un monumento che cammina. Dobbiamo portarle un grande rispetto. Se vincerà, dovremo essere felici per lei; in caso contrario, la applaudiremo comunque. Non era in grande forma in Australia, ma la stagione è ancora lunga”.

LA PRIMA VOLTA DI FABBIANO E VANNI

È stato anche l’Australian Open di Fabbiano e Vanni, che si sono tolti la soddisfazione di far parte del tabellone. Il primo dei due ha partecipato anche alle Olimpiadi di Rio 2016. Come lo vedi?

Era molto forte tra gli juniores. Poi, come tutti gli italiani, ha fatto bene fino ai 18 anni, poi si è perso.  Il passaggio dagli juniores al professionisti è stato duro. Adesso ha 25 anni e fa ancora in tempo a giocare un buon tennis. Infatti è entrato nei primi 100. È stato bravissimo a qualificarsi, cosa non semplice per uno Slam. È un timbro di maturità molto importante. Ha le qualità per stare attorno alla cinquantesima posizione. Poi dipende dalla sua mente se ce la farà o no”.

VERSO DAVIS E FED CUP

Ultima domanda: a febbraio spazio a Coppa Davis e Fed Cup, con le sfide rispettivamente ad Argentina e Slovacchia. Secondo te riusciremo a toglierci qualche soddisfazione?

In Argentina sono curioso di sapere come va perché ancora un si sa se giocherà o meno Del Potro, se sarà protagonista nel singolo o nel doppio. Sarà comunque un confronto molto interessante e divertente. Su Italia-Slovacchia, sono ancora più curioso perché ci sarà l’esordio della Garbine come capitana dopo tanti anni con Barazzutti e tanti successi. Tra le donne, dobbiamo pensare che il periodo dei grandi successi sia ormai finito. Credo che ormai sia passato e siamo in una fase di ricostruzione. Il problema è che dietro alle solite note non mi sembra ci siano grandi sorprese. Mi auguro di sbagliarmi, ma temo che per il tennis femminile ci dovremo abituare a posizioni di rincalzo rispetto a quelle attuali”.

 

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

    Potrebbero anche piacerti...

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Altro in:Interviste