La 25enne toscana ha conquistato il torneo Indoor 2017 battendo la francese Charlotte Famin, numero 10 del mondo. Riscattata la sconfitta nella finale del torneo di doppio.
Giulia Capocci va e sogna. La ragazza toscana, testa dura e tanto cuore, ha lasciato il segno nel torneo Indoor di Sion 2017: vittoria nel singolare e finale nel doppio. Un altro crocevia fondamentale sulla strada Paralimpiadi di Tokyo 2020 alle quali l’azzurra, 20esima nel ranking mondiale, non vuole assolutamente mancare.
Giulia Capocci, 25, festeggia la vittoria nel singolare Sion 2017 col mental coach Marco Formica
Che singolare!
“Un grazie enorme al mio mitico mental coach Marco Formica, che mi ha accompagnato a questo torneo non solo come mental, ma anche come compagno di avventure fantastico! Ci siamo divertiti troppo e il risultato finale ci ripaga di molti sacrifici!”: così Giulia Capocci ha festeggiato il trionfo nel torneo Indoor di Sion 2017 dove, nei tre turni precedenti alla finale, aveva perso appena 5 set persi. Esordio in scioltezza: 6-1, 6-0 alla ceca Ladislava Porizkova agli ottavi e doppio 6-0 rifilato alla svizzera Gabriela Buehler ai quarti. Qualche difficoltà in più contro l’altra padrona di casa Nalani Buob in semifinale (6-1, 6-3). Un grande cuore nella finalissima, dove la toscana ha superato la francese Charlotte Famin dopo una lunga lotta: partenza ad handicap (3-6 per la transalpina nel primo set) e poi super rimonta (6-3 al secondo, 6-1 al terzo). Una vittoria strepitosa per l’azzurra, che ha trionfato battendo una top 10 per la prima volta in carriera.
Giulia Capocci, 25, insieme alla britannica Lauren Jones, 22, compagna nel torneo di doppio
Doppio amaro
Nel torneo Indoor Sion 2017 la Capocci ha mancato per un soffio la vittoria nel doppio, giocato insieme alla 22enne britannica Lauren Jones. Primi due turni senza problemi: 6-1 6-0 alla coppia Peters/Verhoeven ai quarti e stesso punteggio a Maras/Woeffray in semifinale. I problemi sono arrivati sono in finale contro Famin/Lvova: Capocci/Jones ha perso malamente il primo set per 6-2 e nel secondo il cuore non è bastato (7-5 per l’avversarie). “Bene, ma non benissimo” come direbbe la nostra Giulia, che comunque non vuole smettere di sognare in grande. Destinazione Paradiso, destinazione Tokyo.
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