Scherma. Continua a tenere banco lo “scontro” tra la Federazione Italiana Scherma e la campionessa Arianna Errigo. Dopo l’aut aut della federazione, l’azzurra, alla vigilia del debutto, ad Algeri, nella Coppa del Mondo di fioretto femminile, si è sfogata sui propri social network.
ARIANNA ERRIGO VS FEDERSCHERMA: DOPO L’AUT AUT DELLA FEDERAZIONE, LO SFOGO DELLA CAMPIONESSA
Da qualche settimana, in seno alla scherma azzurra, si discute dell’aut aut dato dalla Federazione Italiana Scherma ad Arianna Errigo, in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020: “Scegli, o fioretto, o sciabola“.
La FederScherma, infatti, avrebbe posto la campionessa azzurra di fronte ad un ultimatum, con scadenza 31 marzo 2019, intimandole di scegliere, tra fioretto e sciabola, l’arma su cui intende concentrarsi in vista della rassegna olimpica. La schermitrice, tuttavia, non avrebbe gradito affatto, decisa ad entrare nella storia della scherma come la prima atleta a conquistare una medaglia olimpica in due armi differenti.
ARIANNA ERRIGO: “SONO NAUSEATA DA QUESTA SITUAZIONE, PRESTO TUTTA LA VERITÀ, NOMI E COGNOMI”
Ieri, la vicenda si è arricchita di un nuovo capitolo. A due giorni dal debutto, ad Algeri, nella Coppa del Mondo di fioretto femminile, infatti, Arianna Errigo, tramite i propri profili Facebook e Instagram, ha infatti espresso tutta la propria frustrazione per la situazione:
Rispondendo ad alcuni commenti su Facebook, l’azzurra ha poi rincarato la dose. Facendo notare, ad esempio a chi esprimeva perplessità sulla fattibilità del doppio impegno, come questo «Potrebbe, ma forse no», e di come a lei piaccia «farle entrambe e credo che questo debba essere la priorità su tutto! Essere felici!». E che «se scegliere ciò che ci rende felice è un errore continuerò a sbagliare per tutta la mia vita!». Mentre a chi criticava i risultati da lei ottenuti negli ultimi anni, l’azzurra ha fatto notare che «in effetti centrare una medaglia ad Europei e Mondiali da parecchi anni è proprio pochino: […] la maggior parte degli atleti non hanno i miei risultati non di fioretto ma di sciabola!».
La vicenda, dunque, sembra tutt’altro che conclusa. E ancorché l’ultimatum della FederScherma scada a marzo 2019, presto, c’è da crederci, ci saranno ulteriori sviluppi.
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