MILANO, dai nostri inviati Marco Corradi e Luca Lovelli

I nostri inviati alla presentazione del 2018-19 della FISI hanno intervistato Kristian Ghedina, grande ex sciatore azzurro e ambasciatore dei Mondiali di sci alpino di Cortina 2021: ecco le sue parole ai nostri microfoni.

SCI ALPINO, L’INTERVISTA A KRISTIAN GHEDINA: TUTTO SUI MONDIALI DI CORTINA 2021

13 vittorie e 33 podi in Coppa del Mondo, alle quali si aggiungono tre medaglie mondiali, due d’argento e una di bronzo: anche senza il tanto atteso oro olimpico (non ha conquistato nessuna medaglia a cinque cerchi, ndr), la carriera di Kristian Ghedina resta da incorniciare, e ci racconta un atleta di altissimo livello, che ha fatto della velocità e della discesa libera un’arte. Il brivido e la velocità hanno accompagnato Kristian anche nell’immediato post-ritiro (avvenuto a fine 2006), visto che l’ex sciatore azzurro ha vissuto qualche anno da pilota automobilistico, e dopo il ritiro dalle corse Ghedina ha allenato Ivica Kostelic e l’ha aiutato a migliorare nelle velocità e diventare un maestro della combinata: ora, però, il campione azzurro vive un ruolo totalmente diverso ed è il testimonial e ambasciatore dei Mondiali di sci alpino di Cortina 2021. A margine della presentazione della stagione della FISI, i nostri inviati hanno intervistato Kristian Ghedina: ecco le sue parole ai microfoni di Azzurri di Gloria. 

Ciao Kristian, innanzitutto partiamo dal tuo ruolo di testimonial e ambasciatore dei Mondiali di sci alpino di Cortina 2021: sarà un grande evento per lo sport italiano, come procede lo stato dei lavori?

”Fortunamente, dopo due anni di lavoro, siamo riusciti a portare a casa i Mondiali del 2021. Non è stato facile, per ottenerli siamo arrivati alla quinta candidatura: la squadra organizzativa è stata rimodellata dopo l’assegnazione dei Mondiali, ci sono state delle modifiche e siamo partiti con un po’ di ritardo e un po’ a singhiozzo nel primo anno. Abbiamo dovuto registrare un po’ il tiro e sistemare alcuni dettagli, ma ora stiamo lavorando alla grande e l’ha testimoniato anche il presidente della FISI Flavio Roda: i lavori vanno avanti a razzo, e siamo tutti sorpresi per la velocità con la quale stanno procedendo. C’è grande efficienza”.

Hai dato, vista la tua esperienza da atleta e grande velocista, qualche consiglio sui miglioramenti delle piste che verranno interessate da questi Mondiali?

”Per quel che riguarda le piste, vanno rispettati tanti fattori: vanno sentiti i Comuni, gli enti locali, i proprietari dei terreni e delle piste, e quant’altro. C’è una Commissione che valuta e sceglie, scendendo a piedi e facendo le sue valutazioni: io ho dato i miei consigli e il mio parere, poi si è cercato di sistemare il tutto nel miglior modo possibile. Vogliamo dare una grande pista agli atleti per questi Mondiali, ma anche costruire qualcosa di duraturo: tutti i lavori che verranno fatti per questo evento, dovranno servire ed essere utili negli anni a venire e per i turisti che vorranno godersi Cortina”.

E anche, magari, per le tanto sospirate Olimpiadi invernali del 2026…

”Ora si pensa anche a questo. La candidatura è nata da poco, e ora si lavora ancora con maggior energia per far sì che si possa portare a casa l’Olimpiade del 2026, sia che il ”volto” dell’evento sia Milano (Milano-Cortina), sia che sia Cortina (Cortina-Milano): deve vincere l’Italia intera”.

LE OLIMPIADI DEL 2026, LA CANDIDATURA ITALIANA E LO SCI AZZURRO: LE SENSAZIONI DI KRISTIAN GHEDINA

Restando sul tema del 2026, ti chiedo: quali sono le tue sensazioni riguardo alla candidatura di Milano e Cortina? E inoltre, per un atleta, cosa significa avere un’Olimpiade in casa?

”Per me una grande sofferenza, perchè non sono più un atleta (ride, ndr). Tornando seri, sappiamo bene cosa porta un’Olimpiade: per Cortina è fondamentale, abbiamo bisogno di rilanciare il nostro paese, che era cresciuto tantissimo dopo la prima Olimpiade italiana del 1956. Ricordo a tutti che la prima Olimpiade invernale italiana è stata proprio a Cortina, con la Rai a trasmettere le gare in mondovisione: poi c’è stata l’Olimpiade di Torino, e ora dopo vent’anni potrebbe esserci una nuova chance per Cortina in tandem con Milano. Il mio paese ha vissuto troppo degli allori della prima Olimpiade, e ospitare nuovamente i Giochi lo riporterebbe (Cortina ha 6mila abitanti circa: Kristian è un ampezzano doc) allo splendore che merita”.

Passiamo allo sci alpino azzurro, e ai nostri uomini-jet: nella stagione scorsa Fill, Innerhofer e Paris hanno ottenuto dei risultati al di sotto delle attese, come vedi il loro 2018-19?

”I risultati purtroppo parlano e indirizzano i commenti. Quando sei un atleta, devi lavorare e cercare di indirizzare i tuoi risultati, scegliendo un programma col tuo team: poi magari capitano inconvenienti, acciacchi e infortuni, e devi cambiare il tiro. Vedo e sento una squadra unita, motivata e volenterosa: non è detto che sia tutto negativo, quando i risultati non arrivano, perchè l’assenza di successi dà maggior spinta all’intero team, portandolo a migliorarsi ulteriormente e tornare ai vertici. L’Italia è forte: al femminile ha una gran bella squadra, al maschile un po’ meno perchè abbiamo una buona squadra, ma ci manca il ricambio generazionale. Soprattutto nella velocità, dove c’è solo Buzzi: per l’Olimpiade del 2026 si potrà lavorare sui ragazzini di 12-15 anni, così da portare su dei talenti notevoli e avere una grande squadra per l’eventuale evento casalingo. Prendiamo spunto dall’esplosione britannica dopo i Giochi estivi di Londra 2012: un’Olimpiade può portare grande crescita”. 

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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