Tommaso Dotti, atleta appartenente al gruppo sportivo delle Fiammo Oro di Moena, ha parlato ai nostri microfoni. La stagione dello short track è appena iniziata e Dotti ci ha svelato il sentimento del gruppo con il quale si sta allenando, con un focus sulla medaglia vinta alle ultime Olimpiadi Invernali di Pechino 2022. 

Fonte foto: pagina Facebook FISG

Com’è nato l’amore per questo sport?

L’amore per questo sport nacque in maniera casuale. Avevo, e ho ancora, il Palazzo del Ghiaccio di fronte a casa a Milano e i miei genitori mi portarono per imparare a pattinare. Dopo un anno di corsi preagonistici fui spostato nella categoria short track, perché mi piaceva andare veloce. Da lì mi piacque fin da subito e iniziai a vincere le prime gare.

Come riassumeresti questo 2022?

Questo 2022 è stato un successo perché per prima cosa è arrivata la medaglia olimpica. Era la mia terza Olimpiade e conquistare una medaglia alla terza Olimpiade è stato un sogno che si è avverato. È stato anche un periodo difficile perché dovevamo stare molto attenti a non ammalarci e rischiare di perdere quattro anni di preparazione per il Covid-19. Già da dicembre eravamo chiusi in casa con controlli ristretti e pochissimi contatti. A livello sportivo però è stato un grande momento per me, per tutti gli atleti dello short track e per la federazione italiana.

Ovviamente per gli sport invernali l’anno non finisce ora, come stai preparando le prossime gare?

Per gli sport invernali la stagione comincia ora. Abbiamo iniziato ai primi di novembre e finiremo a metà marzo. A breve avremo la Coppa del Mondo asiatica in Kazakistan. Ora siamo in ritiro a Bormio e ci stiamo preparando al meglio in vista degli europei di gennaio e dei mondiali di marzo. C’è un blocco di allenamento molto importante in questo periodo della stagione e ci stiamo allenando molto bene, siamo affiatati e vedo una squadra più convinta del solito. L’anno dopo le Olimpiadi di solito c’è meno tensione e si tende a rilasciare un po’ il freno, ma nonostante questo vedo una buna preparazione e un buon sentimento di gruppo. Credo ci toglieremo tante soddisfazioni durante questa stagione a livello individuale e di squadra.

Parliamo ora delle Olimpiadi Invernali di Beijing 2022, com’è stata in generale questa esperienza nonostante le varie restrizioni?

L’esperienza è stata particolare. Siamo arrivati a fine gennaio e siamo andati via dopo la cerimonia di chiusura. Mi sono goduto ogni istante nonostante le restrizioni. Siamo stati bene e ci siamo allenati bene, lì abbiamo fatto delle bellissime gare. Diciamo che il Covid-19 si sentiva e c’era la paura all’inizio di poterlo prendere. quando però sono iniziate le gare sotto quell’aspetto la tensione è calata e ha iniziato a salire l’adrenalina da competizione. Una bellissima esperienza che rifarei anche domani se potessi.

Infine, che sensazioni e ricordi ti porti dietro riguardo alla finale della staffetta maschile con cui hai vinto il bronzo olimpico?

La finale della staffetta la riguardo a volte ancora oggi e mi emoziono. È stata una finale da cardiopalma, secondo me abbiamo fatto una gara perfetta per come eravamo messi. Una gara a cinque squadre molto difficile, siamo stati molto bravi a mantenere la calma e a sfruttare le occasioni che si sono create davanti. Finita la gara è stato uno sfogo, sul ghiaccio, di gioia indescrivibile. Tanti allenamenti, tanti sacrifici, infortuni, tutto in sei minuti di staffetta si è cancellato e abbiamo vissuto grandi emozioni. Per me si è chiuso un cerchio e ora ne apriamo un altro in vista di Milano Cortina 2026. Sperando di migliorarci, il potenziale c’è e la squadra è ancora più forte di Pechino 2022. Lavoreremo per portarci a casa quello che ci meritiamo.

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