La squadra di Medei supera i campioni in carica al termine di una sfida tirata e combattuta. E si rilancia fortemente per la vittoria finale.

Osmany Juantorena, protagonista del match (fonte Gazzetta.it)

Fino all’ultimo pallone. Lube Civitanova e Zenit Kazan si danno battaglia al Mondiale per club nel remake della finale di un anno fa. Vince lo spettacolo, ruggisce trionfante la Lube, mastica amaro Kazan, senza uscire ridimensionato. L’abdicazione dei campioni in carica è vicina, ma, se avverrà, non ci sarà stata senza lotta. Il vero rimpianto dei russi resta piuttosto il quinto set. Un tie break destinato ad entrare nella storia della pallavolo. Lo Zenit ha scavato il solco, esattamente come fatto nel primo set, deciso sul 15-9 e chiuso 25-20, o nella terza frazione, risolta in volata con un 26-24. Ma Civitanova ha reagito da squadra vera, come mai aveva mostrato nei momenti difficili di questa stagione. Lo ha mostrato lottando dall’inizio alla fine. La formazione di Medei si è presa di forza il secondo set vincendo 25-22 e la quarta partita con il punteggio di 25-23. Frazioni vinte con la capacità di soffrire e contrattaccare, senza farsi intimorire da Ngapeth e compagni. Al tie break, i leit motiv della gara si sono palesati ulteriormente. Kazan all’attacco e Lube ad inseguire. Russi al match point, marchigiani staccati di 5 punti, 14-9. Poi il tracollo dello Zenit, con i 42 errori complessivi, 10 in più degli avversari. E Simon, finalmente Simon. Il gigante cubano ha messo da parte le difficoltà di inizio stagione e ha piazzato punti pesanti e decisivi. A fare i servizi nel momento decisivo ci hanno pensato anche due giovani azzurri, Cester e Cantagalli. Sono loro a mandare in confusione la ricezione avversaria, prima che Juantorena assesti il colpo del k.o. che spedisce Kazan all’inferno.

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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