Raffaella Brutto ha conquistato l’ottavo posto nel giorno del trionfo di Michela Moioli nello snowboard cross. Ecco le sue dichiarazioni raccolte dal nostro inviato a PyeongChang.
Nella gara che ha reso immortale la giovanissima Michela Moioli, vincitrice dell’oro olimpico, si è distinta anche Raffaella Brutto. Dopo un inizio stentato (non ha finito il run 1 delle qualificazioni, ma si è piazzata al 7° posto nel run 2), la snowboarder classe ’88 ha sgomitato conquistando un buon secondo posto nella small final (alle spalle della francese Charlotte Bankes) e chiudendo la gara in ottava posizione. Ecco le sue sensazioni a fine gara raccolte dal nostro inviato Luca Lovelli a PyeongChang 2018.
Raffaella Brutto, 30 anni, snowboarder di origini genovesi FONTE FACEBOOK RAFFELLA BRUTTO
Raffaella, raccontaci la tua gara…
Onestamente non è partita bene: considerato come ho surfato nell’ultimo periodo, mi aspettavo un risultato migliore in qualifica. Nella prima manche ero veloce, però ho perso terreno, cosa che solitamente non mi capita. Ho buttato via la qualificazione. Nella seconda manche ero tesa e non vedevo l’ora di concluderla. Nel finale mi sono sbloccata e ho surfato bene. Peccato per la caduta in semifinale: in quel momento mi sentivo in forma.
Quali sono i punti difficili di questo tracciato?
Qui la pista è molto bella. In Coppa del Mondo non si trovano tracciati così: di solito sono più piccoli. Difficilmente altrove vediamo atleti arrivare al traguardo con distacchi così netti come è successo qui ieri nella gara degli uomini. I salti erano rischiosi: molti di questi erano corti, infatti in tanti si sono fatti male.
Sei felice per l’oro di Michela Moioli?
È bellissimo, Michela ha fatto una stagione incredibile e ha surfato benissimo anche qui alle Olimpiadi. È giusto che abbia conquistato questo oro. La sua è anche la prima medaglia che arriva in questa disciplina. Peccato per ieri: gli uomini potevamo fare bene.
Questo oro aiuterà il movimento italiano?
In Italia lo snowboard è uno sport nuovo. Noi però non siamo sportivi alternativi, ma atleti fatti e finiti. Ci alleniamo tanto quanto uno sciatore: ad esempio, io mi alleno con Federica Brignone d’estate, mentre Michela si esercita con Sofia Goggia.
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