Un movimento in crescita nel complesso, qualche nota dolente e lo snowboard a trascinare i colori: ecco il bilancio sul 2017-18 degli sport invernali nella nostra inchiesta.

L’ITALIA CHE CRESCE: PODI IN AUMENTO NEGLI SPORT INVERNALI, SNOWBOARD TRASCINATORE

L’oro di Michela Moioli come il coronamento di un movimento in crescita. Sembra incredibile al primo impatto, ma se l’Italia è riuscita a migliorare il numero di podi del 2016-17 nella nutrita schiera degli sport invernali, gran parte del merito va proprio alla crescita dello squadrone azzurro sulla tavola da snowboard: per la prima volta dopo svariati anni (a occhio, non capitava dagli anni d’oro dei mille campioni nello sci di fondo), ci troviamo a commentare dei numeri che non vedono primeggiare lo sci alpino nelle vittorie e nei podi per singola disciplina. È proprio lo snowboard la regina dello sport italiano, con 30 podi e 13 vittorie che certificano la crescita di questa disciplina: nel 2016-17 ci eravamo fermati a 19 podi e 6 vittorie, mentre nella stagione che si è appena conclusa Michela Moioli e compagni si sono superati. E il merito della crescita complessiva dell’Italia ”invernale” rispetto al 2016-17 va dato in maggior parte proprio allo snowboard: nel passaggio dai 106 podi della scorsa stagione ai 114 del 2017-18, e da 21 a 32 vittorie, il contributo più evidente arriva proprio da Moioli&co. Crescita anche per lo slittino, salito a 7 podi (erano 6) e 3 vittorie (2), e altro grande exploit dal biathlon: Dorothea Wierer, Dominik Windisch, Lisa Vittozzi e compagni sono arrivati a 16 podi (da 10) e due vittorie (zero nel 2016-17), ottenendo anche i già noti due bronzi olimpici. Aumentano podi e vittorie anche nel pattinaggio di velocità (8 podi e 2 successi, contro 7+1 dell’anno precedente: spicca la CdM di Francesca Lollobrigida nella Mass Start) e nello short track, col contributo fondamentale di Arianna Fontana per arrivare a 9 podi (erano 7) e una vittoria. Crescono anche i podi del pattinaggio di figura, con la bellezza di 5 piazzamenti nella top-3.

LE NOTE DOLENTI DEL 2017-18 DEGLI SPORT INVERNALI: CROLLO NELLO SCI MASCHILE E NON SOLO

Nelle note liete non abbiamo citato lo sci alpino, e il motivo è presto detto: il 2016-17 sulle nevi era francamente irripetibile, con 43 podi conquistati e una grande consistenza in ogni disciplina, ma i 28 podi della stagione attuale rappresentano una mezza delusione. Non al femminile, dove Sofia Goggia e Federica Brignone si sono confermate ottime (bronzo olimpico per Federica, oro olimpico e CdM di discesa per Sofia) e sono arrivate 7 vittorie e 23 podi complessivi, quanto al maschile: se infatti nel 2016-17 gli uomini avevano portato a casa la bellezza di 18 podi complessivi, quest’anno invece il bottino è stato magrissimo. Solo 5 piazzamenti tra i migliori tre e una vittoria, con Paris-Innerhofer-Fill troppo spesso fuori dalla top-5 nelle loro discipline, e la miserissima consolazione della Coppa di combinata (disputata su due gare) per Peter. Si spiega con questo tracollo al maschile il calo dello sci alpino, che con una stagione più equilibrata tra uomini e donne avrebbe potuto raggiungere il risultato dell’annata passata: e immaginate quanto sarebbe stato ampio il miglioramento azzurro, in quel caso.

Oltre allo sci alpino, calano i podi di combinata nordica, freestyle e salto con gli sci: per la combinata è stato fatale l’infortunio di Samuel Costa, che ha di fatto lasciato tutto il peso dei risultati da ottenere su Alessandro Pittin e sulle sue scarse doti nel salto. Nasce così il calo da 3 podi a uno, avvenuto in maniera identica nel freestyle: zero podi invece nel salto con gli sci, che aveva conquistato un 2° posto nel 2016-17 con Lara Malsiner. Le maggiori note dolenti, ovviamente, sono rappresentate da bob e skeleton: l’Italia non riesce ad essere competitiva in queste discipline, che ci vedono costantemente a secco e costantemente sul fondo della classifica. E non sembra esserci luce nel futuro del bob e dello skeleton azzurri, mentre il futuro degli sport invernali è roseo: l’anno post-olimpico è sempre particolare, ma gli azzurri hanno tutto per crescere ulteriormente e aumentare i 114 podi e le 32 vittorie conquistati nel 2017-18. Ci riusciranno? Lo scopriremo da ottobre-novembre in poi.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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