Le Paralimpiadi 2008. Fabio Triboli trionfa nel ciclismo su pista. L’ascesa di Cecilia Camellini e Vittorio Podestà. I successi italiani nel medagliere aggiornato delle Paralimpiadi di Pechino 2008.

Le Paralimpiadi 2008, disputate a Pechino

L’ITALIA AI GIOCHI PARALIMPICI 2008

One World, One Dream”. Questo il motto con cui la Cina accoglieva il mondo intero ai suoi primi Giochi nella storia: le Olimpiadi di Pechino 2008 e le Paralimpiadi di Pechino 2008. Quell’estate, il mondo intero rimase impressionato dalla maestosità delle cerimonie di apertura e dagli stadi costruiti appositamente per l’occasione.
A livello organizzativo, le Paralimpiadi sono in continua crescita: oltre 4000 gli atleti presenti, aumentano anche gli sport, che con l’inserimento del canottaggio arrivano a 20.

Sono anche i Giochi paralimpici in cui Oscar Pistorius, il velocista sudafricano vincitore di un bronzo e un oro alle Paralimpiadi di Atene 2004 nella categoria T44, stupisce il mondo intero vincendo 3 ori e fissando a 47’’49 il record del mondo dei 400 m, lanciando nuovamente il suo guanto di sfida agli atleti olimpici normodotati.

L’Italia, pur chiudendo solo al 28° posto del medagliere, mostrò al mondo alcuni di quelli che sarebbero presto diventati i suoi gioielli. È infatti la prima partecipazione paralimpica di Cecilia Camellini, nuotatrice non vedente di appena 16 anni che, se a Pechino 2008 esordisce con 2 argenti nei 50 e nei 100 m stile libero, 4 anni dopo a Londra 2012 trasformerà entrambi in ori paralimpici e li correderà con due bronzi nei 400 m stile libero e 100 m dorso. In lieve calo invece alle Paralimpiadi di Rio 2016, dove farà sua “soltanto” una medaglia d’argento nei 400 m stile libero, andando comunque a migliorare il bronzo di 4 anni prima.

È anche l’alba del ciclista Vittorio Podestà, che lascerà la Cina appesantito da una medaglia di bronzo nella prova a cronometro. Anche per lui sarà solo l’inizio di un’ascesa che lo porterà a vincere ai Giochi paralimpici di Londra 2012 un argento nella staffetta e due bronzi nella cronometro e nella partenza di massa e che coronerà a Rio 2016, con il doppio oro nella cronometro e nella staffetta assieme a Luca Mazzone e all’infinito Alex Zanardi.

IL SUCCESSO DI FABIO TRIBOLI

Ma non c’è solo il nome di Vittorio Podestà nell’albo d’oro del paraciclismo delle Paralimpiadi di Pechino 2008. Quella è anche l’edizione di Fabio Triboli.
Affetto da una disabilità al braccio dovuta ad un incidente stradale subito da bambino, Fesi, com’è stato soprannominato, esordisce ai Giochi paralimpici di Atene 2004 vincendo un argento nella cronometro su strada LC1 e un bronzo nell’inseguimento su pista LC1. Quattro anni dopo, a Pechino 2008, le medaglie diventeranno 3: se da un lato conferma il suo bronzo nell’inseguimento su pista LC1, scende di un gradino nella cronometro su strada LC1, vincendo anche lì un bronzo. In compenso arriverà però il titolo di campione paralimpico nella gara in linea su strada LC1-2/CP4 davanti al francese David Mercier e all’australiano Michael Gallagher.

IL MEDAGLIERE ALLE PARALIMPIADI 2008

Modesta edizione per il medagliere italiano, che con 18 medaglie (4 ori, 7 argenti e 7 bronzi) ne conquista una di meno rispetto alle Paralimpiadi di Atene 2004. Un 28° posto che comunque andrà nettamente a migliorare successivamente, con il 12° posto e le 28 medaglie di Londra 2012 e la straordinaria edizione dei Giochi Paralimpici di Rio 2016, dove l’Italia tornerà finalmente nella top 10 del medagliere.

Edizione, quella delle Paralimpiadi 2008, dominata dai padroni di casa: 211 saranno le medaglie vinte dalla Cina, che con 89 ori guarda dall’alto Gran Bretagna (102 medaglie, 42 ori) e Stati Uniti (99 medaglie, 36 ori).

Simone Lo Giudice
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