Si sono chiusi i Mondiali di arrampicata sportiva 2018, che hanno introdotto per la prima volta la combinata, il nuovo format che sarà adottato anche alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il resoconto delle gare Azzurre.

Laura Rogora, fresca vincitrice dei Mondiali juniores

MONDIALI DI INNSBRUCK: TOKYO ALLA FINESTRA

In un modo o nell’altro, è stata un’edizione storica: i Mondiali di arrampicata sportiva appena terminati a Innsbruck segnano un punto di svolta nella storia di questo sport e lo avvicinano più che mai al loro debutto olimpico, fissato per il 2020 a Tokyo. Infatti, per la prima volta, è stato utilizzato il format della combinata per decidere il podio finale: al termine delle tre prove principali, ovvero lead, boulder e speed, i punteggi vengono sommati per stilare una classifica finale, che permetterà ai primi 6 di sfidarsi per il titolo di questa nuova prova. Una nuova tipologia di assegnare medaglie che ha trovato poco favore tra gli addetti ai lavori: a causa dell’elevata differenziazione tra le tre prove, difficilmente un atleta è in grado di avere la stessa efficacia in tutte le specialità, causando non pochi dubbi sulla trasparenza e logica che sta dietro al nuovo formato.

LEAD

A battezzare il campionato iridato 2018 è stata la prova di lead, in cui vengono scalate pareti con gradi di difficoltà sempre maggiori. A stupire in positivo è stata la nostra Laura Rogora, fresca vincitrice nei Mondiali juniores e che a soli 17 anni mostra già carattere e tecnica da vendere. Dopo essere giunta in semifinale con il tredicesimo punteggio overall (30), conquista anche il pass per la finale con una prova di puro talento. Chiudo l’atto conclusivo al decimo ed ultimo posto, ma creando grandissime aspettative per il futuro della disciplina.

Buoni risultati anche tra gli uomini, nonostante l’esclusione a sorpresa di Stefano Ghisolfi, in piazza d’onore in Coppa del Mondo e che non riesce a superare lo scoglio delle semifinali e chiudendo con un brutto 22° posto, davanti al connazionale Francesco Vettorata.
Bene invece Marcello Bombardi, che con il quinto posto e 34 punti ha raggiunto la finale, chiusa al nono posto con 20+.

BOULDER

Risultati decisamente più modesti nel boulder (percorso breve senza imbragatura da eseguire con pochi movimenti precisi), da sempre uno dei punti deboli della nostra Nazionale. Male specie in campo femminile, con l’eliminazione alle qualifiche di tutta la compagine Azzurra, composta da Giorgia Tesio, Martina Zanetti, Giulia Medici e Andrea Ebner.

Leggermente meglio gli uomini, con Gabriele Moroni che si rivela ancora la nostra punta di diamante, 13° in una finale vinta a sorpresa dal giapponese Kai Harada. Eliminati in semifinale invece Marcello Bombardi, Riccardo Piazza, Stefan Scarperi, Michael Piccolruaz e Ludovico Fossali.

SPEED

Poche gioie per gli Azzurri anche nella gara a tempo dell’arrampicata sportiva: Leonardo Gontero è caduto durante gli ottavi di finale, mentre Ludovico Fossali viene fermato per falsa partenza nello stesso round. Eliminati tutti durante le qualifiche gli altri atleti italiani.

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Giornalista in erba, sono un appassionato di sport, con un occhio di riguardo per il calcio (banale!) e la boxe.

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