La Vuelta 2020, insolitamente in contemporanea col Giro d’Italia in virtù del fitto calendario del ciclismo, inizia subito col botto: i big si danno battaglia sull’arrivo in salita di Alto de Arrate, col primo squillo di Roglic.

VUELTA 2020, 1A TAPPA: PRIMO SQUILLO DI ROGLIC, FROOME CROLLA

La Vuelta in contemporanea (da martedì a domenica) col Giro d’Italia, e con sole 18 tappe per l’eliminazione forzata delle tre tappe nei Paesi Bassi: succede anche questo nel folle 2020, dopo i cinque mesi di stop dell’attività agonistica per i vari lockdown nazionali. Un tranquillo martedì di ottobre ci regala un avvio scoppiettante per quello che è il terzo grande giro per prestigio, ma regala sempre grande spettacolo e divertimento: si parte con una frazione interamente nei Paesi Baschi (Euskadi), e col primo arrivo in salita di un’edizione durissima. I corridori, chiamati subito a incidere, affrontano 173km da Irun all’Alto de Arrate, coi suoi 5.5km al 7.7% di pendenza media e 2.5km di falsopiano verso l’arrivo: nel mezzo, Puerto de Udana (6km al 2.3%), Alto de Campezar (6.7km al 4.1%) e Alto de Elgeta (6.2km al 5.2%). Vanno in fuga cinque corridori: Sutterlin (Sunweb), Cavagna (Quickstep), Jauregui (Ag2r), Wellens (Lotto-Soudal) e Jetse Bol (Burgos-BH): il gruppo controlla e lascia al massimo tre minuti e mezzo di vantaggio. Cadute nel gruppo, e ne fa le spese la EF: a terra Daniel Martinez, che rientra e poi si stacca sull’ultima salita, e Woods.

Il gruppo forza il ritmo sull’Alto de Elgeta, e va a riprendere i fuggitivi che hanno perso l’accordo tra loro: l’ultimo a cedere è Jauregui, che si assicura il premio combattività. Il passo della INEOS, che fa corsa dura per Carapaz sfruttando anche il talento di Sosa, è insostenibile per tanti: cedono Pinot e Guillaume Martin, ma soprattutto cede Chris Froome, che affonda nel suo ultimo giro di giostra col team britannico e crolla a 27km dall’arrivo. Il gruppo viene ridotto a circa quindici unità, e sull’Alto de Arrate Sepp Kuss lo distrugge definitivamente con un’accelerata pazzesca: resistono solo il suo capitano Roglic, Dan Martin, Mas e Carapaz, rientrano poi col passo Chaves, Carthy e Grosschartner, mentre mollano Dumoulin e Valverde. Le trenate di Kuss (primo leader della classifica GPM) sono micidiali, ma lo statunitense brucia troppe energie e non può giocarsi il successo di tappa nel falsopiano finale verso il santuario di Arrate. Carthy ci prova ai -2km, Roglic ci riesce con una strepitosa accelerazione nell’ultimo km: lo sloveno, già vincitore della Liegi e beffato in extremis al Tour, trionfa precedendo di 1” Carapaz, Daniel Martin, Chaves, Grosschartner e Mas. 4” per Carthy e 10” per Kuss, mentre George Bennett chiude a 40” confermando la forza della Jumbo-Visma: ritardo di 51” per il gruppetto con Valverde, Dumoulin e i nostri Formolo e Andrea Bagioli, perdono invece 1’08” Guillaume Martin, 1’17” Soler e 2’22” Gaudu. Tracollo per Vlasov (4’31”), Pinot (9’56”) e Froome (11’12”).

VUELTA 2020: ROGLIC IL PRIMO LEADER, DOMANI SPAZIO ALLE FUGHE?

Primoz Roglic è dunque il primo leader della Vuelta, precedendo di 5” Carapaz, di 7” Dan Martin e di 11” il terzetto composto da Chaves, Grosschartner e Mas. Seguono Carthy (14”), Kuss (18″), Bennett (50”) e il nostro Bagioli che chiude la top-10 con 1’01” di ritardo. Domani potrebbe toccare alle fughe, nella seconda (e mossa) tappa basca di questa Vuelta. I corridori affronteranno 151.6km da Pamplona a Lekunberri, con tre GPM: Alto de Guirguillano (8.2km al 4.3%), Puerto de Urbasa (9.2km al 4.7%) e Alto de San Miguel, che coi suoi 9.4km al 7.9% (punte al 15%) precederà la lunga discesa verso il traguardo. Difficile che i big staccati oggi si muovano, ma mai dire mai…

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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