L’australiano Michael Storer fa il bis alla Vuelta, vincendo la frazione collinare con arrivo a Rincon de la Victoria e regolando i compagni di fuga. Eiking, arrivato a 22”, è il nuovo leader della corsa spagnola: Roglic guadagna su Bernal, dopo una caduta.
VUELTA, 10A TAPPA: STORER BISSA, ROGLIC ATTACCA E CADE
Tappa collinare= tappa caotica dove può succedere letteralmente di tutto. L’assioma è ormai diventato una solida realtà in quest’edizione della Vuelta, che continua a regalare colpi di scena e spettacolo: tra questi, il bis di Storer e il secondo giro di giostra con la maglia di leader per l’Intermarché-Wanty Gobert. Dopo il riposo ad Almeria, la corsa riparte con Roglic leader davanti a Mas (28”) e Lopez (1’21”) per una frazione collinare e adatta ai fuggitivi: 189km da Roquetas de Mar a Rincon de la Victoria, con tanti saliscendi e l’arrivo in discesa dopo i 10.9km al 4.9% medio (punte al 10%) di Puerto de Almachar. Il gruppo parte subito fortissimo, attacca anche Carapaz e il plotone si spezza in due tronconi, con Jakobsen nella seconda parte. Dopo una fase di assestamento, restano davanti in trenta: Bouchard, Calmejane e Champoussin (Ag2r), de Tier (Alpecin), Aranburu e Luis Leon Sanchez (Astana), Benedetti e Schachmann (Bora), Lastra e Amezqueta (Caja Rural), Herrada e Guillaume Martin (Cofidis), Vansevenant e Bagioli (Deceuninck-Quickstep), Azparren (Euskaltel), Camargo, Craddock e Keukeleire (EF), Le Gac (FDJ), Narvaez e van Baarle (INEOS), Eiking (Intermarché-Wanty), Vermeersch (Lotto), Howson e Schultz (BikeExchange), Arensman, Storer e Tusveld (DSM), Elissonde (Trek), Oliveira e Trentin (UAE). I più pericolosi in classifica, tra tanti passisti, sono Eiking e Guillaume Martin, entrambi a nove minuti da Roglic.
Il gruppo lascia fare, e così il margine supera subito i cinque minuti, poi i dieci e si attesta addirittura a 12’25” ai piedi del Puerto de Almachar, con Eiking maglia rossa virtuale. Provano subito Trentin, Aranburu, Herrada e Tier, ma vengono riassorbiti: tentano senza esito anche Bagioli, Storer, Craddock e Rui Oliveira. L’attacco decisivo, in salita, porta la firma di Storer: l’australiano della DSM, già vincitore venerdì con un’azione simile, lascia tutti sul posto. Il suo vantaggio è di 22” su Champoussin e di 40” sul gruppetto con Eiking e Guillaume Martin, e non viene scalfito. Nel gruppo maglia roja, che vive la tappa in differita, succede di tutto: Landa e Caruso sprofondano, Bernal si stacca, Roglic attacca in salita e lascia tutti sul posto, ma cade in discesa (senza conseguenze) e viene riassorbito dal gruppetto dei migliori. Michael Storer vince la sua seconda tappa in questa Vuelta con 22” su Vansevenant, Champoussin, van Baarle ed Eiking: 51” per Narvaez, Schultz, Calmejane, Bouchard, Elissonde, Amezqueta e Guillaume Martin, coi nostri Trentin (1’32”) e Bagioli (3’02”) in 13a e 18a posizione. Il gruppo dei migliori arriva a 11’49”: con Vlasov e Roglic i soli Haig, Kuss, Mas, Lopez e Grossschartner. Bernal chiude a 12’26” con Yates, Aru e Meintjes, Ciccone arriva invece a 13’03” uscendo dalla top-10 virtuale: sprofondano Damiano Caruso (19’07”) e Mikel Landa (21’41”) che perde dieci minuti dai migliori ed esce definitivamente di classifica in una Vuelta da dimenticare. Che ha il suo nuovo leader in Eiking.
VUELTA: EIKING IL LEADER, DOMANI UNA FRAZIONE MOSSA
Cambia tutto nella classifica generale della Vuelta, col norvegese Odd Christian Eiking che regala la seconda maglia di leader (dopo Taaramae) all’Intermarché-Wanty Gobert, squadra che ha dato il meglio di sè nei grandi giri: Eiking guida con 58” su Martin e 2’17” su Roglic, che resta l’assoluto favorito per la vittoria finale, nonostante la caduta. Seguono Mas (2’45”), Lopez (3’38”), Haig (3’59”), Bernal (4’46”), Kuss (4’57”), Yates (5’01”), Grossschartner (5’42”), con Giulio Ciccone in 11a posizione (6’10”) davanti a Vlasov (6’12”): 16° Aru (7’30”) e 20° Caruso (15’07”). Domani una nuova frazione collinare, nei 133.6km da Antequera a Valdepenas de Jaen: l’unica asperità di livello sono gli 8.8km al 5% verso Puerto de Locubin, seguiti da una discesa e dallo strappo verso l’arrivo. Non è da escludere un’altra fuga, a meno che Roglic non decida di fare corsa dura per riprendersi la maglia di leader e sfruttare le difficoltà mostrate anche oggi da Bernal.
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