Atletica Mondiali 2023 Day 1: un sogno che diventa realtà per Leonardo Fabbri che sale sul secondo gradino del podio iridato del lancio del peso uomini superando i 22 metri.

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Leonardo Fabbri con l’argento iridato (foto AdnKronos)

ATLETICA MONDIALI 2023 DAY 1: FABBRI SUPERA I 22 METRI E È ARGENTO IRIDATO

Inizia l’avventura ungherese dei Mondiali 2023 di atletica leggera. Budapest ospita la 19ª edizione della rassegna iridata dal 19 al 27 agosto.

È subito grande gioia per l’Italia che alla prima giornata conquista subito una medaglia. Ed è uno splendido argento iridato per Leonardo Fabbri nel lancio del peso uomini. L’azzurro va oltre i 22 metri per la prima volta in carriera: 22,34m al terzo tentativo che lo proiettano al 2° posto. Il lancio successivo è ancora più lungo, sui 23 metri, ma è nullo. Miglioratosi di 35 centimetri dopo tre anni, Leonardo Fabbri diventa il secondo italiano di sempre e quinto europeo della storia, battuto soltanto dallo statunitense primatista mondiale Ryan Crouser che all’ultimo turno sfodera un lancio da 23,51m, sfiorando il suo record di 23,56m stabilito a fine maggio. Sul terzo gradino del podio l’altro statunitense due volte iridato Joe Kovacs, bronzo con 22,12m. Un Fabbri in ottima forma che, qualificatosi con l’ultima misura (20,74m), in finale trova il giusto ritmo e ottiene la medaglia iridata tanto agognata. Delusione invece per Zane Weir, campione europeo indoor: l’azzurro entra in finale con 21,82m, seconda misura, ma nella sfida decisiva per il podio mondiale non riesce a ingranare e ottiene solo 19,99m. Una gara da dimenticare per lui, che questa estate ha superato due volte i 22 metri.

La mattina si apre con la marcia 20km maschile: in una gara iniziata con due ore di ritardo a causa del maltempo, gli italiani non riescono a essere protagonisti e la vittoria va allo spagnolo Alvaro Martin, già due volte campione europeo, che si mette al collo l’oro mondiale con l’ottimo crono di 1h17:32, migliorando di oltre un minuto il suo primato. L’argento va allo svedese Perseus Karlstrom (1h17:39), il bronzo al brasiliano Caio Bonfim (1h17:47), entrambi al record nazionale. Per gli azzurri, il migliore è Francesco Fortunato, vincitore degli Europei a squadre, 11° in 1h19:01, a appena due secondi dal personale; ritirato il campione olimpico Massimo Stano, che si ferma dopo 15 km staccato di oltre due minuti, anche in vista della 35 km nella quale proverà a difendere il titolo mondiale vinto l’anno scorso. 31° posto per Andrea Cosi in 1h23:28.

Nel salto in lungo donne, Larissa Iapichino ottiene la qualificazione con un primo salto da 6,73m (+1.4): è la prima finale mondiale della sua carriera con la sesta misura complessiva, in un primo turno che registra come migliore prestazione 6,87m (-0.1) della statunitense Tara Davis.

Nel salto triplo maschile, si qualifica un azzurro su due. Emmanuel Ihemeje è alla sua seconda finale mondiale consecutiva grazie alla misura di 16,91m (+0.3) ottenuta al primo salto. Ancora sfortuna per Tobia Bocchi, tra i primi dodici fino all’ultimo salto della gara e superato proprio in extremis. È nella posizione più scomoda, 13° con 16,66m (-0.2), primo degli esclusi.

Nei 1.500 metri femminili, due azzurre accedono alla semifinale: Gaia Sabbatini (4:03.04) e Ludovica Cavalli (4:03.81); beffa per Sintayehu Vissa che, nonostante il primato personale di 4:01.66 che la consolida come terza italiana di tutti i tempi, rimane fuori a causa del nuovo regolamento che non prevede tempi di recupero nel mezzofondo.

Nei 1.500 metri uomini, vola in semifinale Pietro Arese, chiudendo la sua batteria al 4° posto in 3:34.48, a meno di un secondo dal record personale. Qualificazione sfiorata invece da Ossama Meslek, 7° in 3:35.12, un crono di rilievo, è il primo degli esclusi. Ci prova Joao Bussotti, cercando spazio nelle posizioni di testa dove rimane fino al rettilineo conclusivo, ma il cambio di passo degli avversari diventa insostenibile: 13° al traguardo in 3:48.55.

Supera il primo turno dei 100 metri uomini Marcell Jacobs. Il campione olimpico è 3° in batteria con 10.15 (-0.4), conquistando il piazzamento utile per andare avanti. Dopo le difficoltà di una stagione condizionata dall’infortunio, a oltre due mesi dal poco significativo 10.21 di Parigi, è soltanto la seconda uscita dell’anno sulla distanza per l’azzurro che non trova una partenza brillante ma poi riesce a distendersi e stacca il pass per la semifinale. Niente da fare per Samuele Ceccarelli, out in batteria: il campione europeo dei 60m indoor è meno brillante negli ultimi trenta metri e finisce 4° in 10.26 (-0.6).

Fuori i gemelli Ala Zoghlami (8:28.76) e Osama Zoghlami (8:33.07) nei 3.000 siepi uomini; eliminata anche la staffetta 4×400 mista (3:14.56) con Lorenzo Benati, Ayomide Folorunso, Riccardo Meli e Alice Mangione.

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Giornalista, onnivora di cultura a 360º. Lavoro nel campo dei media, in particolare nel mondo dell'informazione e social. Lo sport è una delle mie tante passioni, coltivata sul campo, sui libri e sullo schermo.

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