Si è conclusa la 2a tappa del Giro d’Italia 2018. Vittoria ad un fenomenale Elia Viviani (Quick Step Floors), davanti a Jakub Mareczko (Willier Triestina) e Sam Bennett (Bora Hansgrohe). La Maglia Rosa va a Rohan Dennis (BMC), grazie agli abbuoni sul traguardo volante.

Elia Viviani (fonte CyclingPro.net)

IL FILM DELLA SECONDA TAPPA: VIVIANI C’È!

Finalmente Elia Viviani! Il corridore della Quick-Step Floors torna al successo dopo tre anni e lo fa da grande campione al termine di una tappa apparentemente monotona, ma in realtà piena di contenuti. I 145 km che separano Haifa da Tel Aviv assistono al cambia di padrone della Maglia Rosa. Nello sprint intermedio che assegna secondi d’abbuono, Rohan Dennis, secondo in classifica insieme a Victor Campenaerts si invola a conquista quel bonus necessario per scalzare Tom Dumoulin dal primo posto. L’olandese lascia fare senza curarsi più di tanto, segno di una grande consapevolezza dei propri mezzi. E, in fondo, sgravarsi dell’onere di gestire la corsa non fa poi così male. Per il resto, la gara è molto controllata. Le squadre dei big non lasciano andare le fughe nella prima parte e poi ci sono le squadre dei velocisti che tengono sotto tiro l’unico vero evasore di giornata, il canadese Guillaume Boivin. Si arriva nel finale ed ecco gli assalti degli outsider. Ci provano Enrico Battaglin e Tony Martin, prima di essere ripresi da Eugert Zhupa. Nuova stoccata di José Gonçalves ai meno 3, finendo per essere nuovamente riacciuffato. Si arriva alla volata. La Quick Step prepara bene il terreno al proprio velocista, ma Viviani inizialmente si perde nel traffico. Sembra tutto perduto. Ed invece lo sprinter campione olimpico in pista riesce a prendere la ruota di Sam Bennett. Lascia libera la sinistra per lanciarsi. Improvvisamente però ecco spuntare la sagoma di Jakub Mareczko, giovane della Willier Triestina letteralmente scatenato. Elia segue il baby talento azzurro, lo riprende e lo scavalca negli ultimi 50 metri, vincendo nettamente. Secondo “Kuba”, comunque straordinario. Terzo Bennett.

IL RUGGITO DI VIVIANI, LA FIAMMATA DI MARECZKO

Doppietta azzurra a Tel Aviv. Già questo fatto sarebbe motivo di festa per l’Italia delle due ruote. Elia Viviani, finalmente, si toglie le soddisfazioni che merita. Per una volta grande favorito, non si lascia condizionare eccessivamente. Rimedia ad una lettura imperfetta della volata con intelligenza e calma. È la tranquillità dei fuoriclasse, di coloro che sono consapevoli della propria superiorità e non si lasciano prendere dalla frenesia di doverlo dimostrare ad ogni costo. Viviani sta avendo le occasioni invocate per tanto tempo con il team Sky. La Quick Step ha puntato su di lui e non ha sbagliato. Si ha l’impressione che questa possa non essere l’ultima volata vincente di questo Giro da poco iniziato. Un grande applauso anche Jakub Mareczko. Classe 1994, il baby talento della Willier Triestina ha mostrato di poter fare uno step ulteriore rispetto ad un anno fa. Da bella speranza a protagonista, il passo è tutt’altro che breve. Eppure, pian piano, il ragazzo sta crescendo. Oggi ha sbagliato leggermente i tempi, uscendo troppo presto dal treno, forse desideroso di bruciare Viviani. Errore di valutazione più che mai benevolo se infilato nel bagaglio dell’esperienza. Se è vero che sbagliando si impara, “Kuba” avrà modo di rifarsi presto, prima di quanto si possa immaginare. Il ragazzo ha fame e determinazione. Con questi ingredienti farà strada.

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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