Foto di copertina: Aaron Kostner al termine di un salto dal trampolino (Sito ufficiale FISI, www.fisi.org)

Nel terz’ultimo appuntamento stagionale della Coppa del Mondo di combinata nordica la Norvegia si dimostra ancora una volta la miglior nazionale del circuito, andando a vincere la Team Sprint di Lathi.

In Finlandia il duo composto da Jens Luraas Oftebro e Jorgen Graabak in rappresentanza di Norvegia I, ha trionfato su Austria I, composta da Johannes Lamparter e Stefan Rettenegger. I due atleti austriaci sono giunti al traguardo della 7,5 km di fondo con un ritardo di 7.1 secondi.

Il podio è stato completato dalla Germania II di Manuel Faisst e Vinzenz Geiger, giunta con + 39.6 di ritardo sui norvegesi. Proprio quest’ultimi sono stati in grado di rimontare velocemente nel fondo, risalendo dall’anonima settima piazza conquistata dopo il salto dal trampolino HS130. Percorso decisamente inverso per la Germania I di Weber e Schmid, in testa dopo la parte di salto ma crollata decisamente nella parte sugli sci stretti.

Le due squadre azzurre in gara non hanno particolarmente brillato. Italia I di Samuel Costa e Jacopo Bortolas ha chiuso la gara al 14° posto, accumulando un ritardo di 3:52.4 dalla vetta. Molto meglio si era chiusa la parte di salto dal trampolino, con il duo azzurro capace di portarsi fino al sesto posto momentaneo, poi non più mantenuto nel fondo.

Più continuo e meno da montagne russe l’andamento di Italia II, composta da Raffaele Buzzi e Aaron Kostner, decima sia nel salto dall’HS130 che nel fondo, nel quale hanno accumulato un ritardo di 2:50.1 dal duo vincente Oftebro-Graabak. 

La Norvegia ha così conquistato l’ennesimo successo stagionale, non facendo rimpiangere l’assenza del Cannibale delle Nevi Jarl Magnus Riiber che, già aritmeticamente campione nell’individuale maschile di questa Coppa del Mondo, ha preferito saltare l’appuntamento finlandese per accertamenti alla spalla. Il campione norvegese, dopo la tripletta di successi di Seefeld, ha già conquistato la sua quinta Sfera di Cristallo personale, andando a raggiungere Eric Frenzel, un’altra leggenda di questa disciplina. 

 

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