Olimpiadi invernali 2018, sci di fondo. Un finale agrodolce per il duo Pellegrino-Noeckler, classificatosi quinto alla finale di Team sprint a skating. I due atleti azzurri ci raccontano la loro Olimpiade.

Federico Pellegrino (27 anni) e Didi Noeckler (29 anni)

Federico Pellegrino (27 anni) e Didi Noeckler (29 anni)

Si è svolta oggi la finale di Team sprint a skating per lo sci di fondo. Il duo azzurro composto da Federico Pellegrino e Didi Noeckler delude le aspettative classificandosi quinto. Un finale che lascia l’amaro in bocca, senza ledere al grande lavoro svolto dai due atleti prima e durante l’Olimpiade. Pellegrino e Noeckler ci raccontano la loro PyeongChang 2018.

Partendo dalla semifinale, con che aspettative siete arrivati alla gara della finale?

Pellegrino: “Partiamo da quattro anni fa: a Sochi 2014 sono stato chiamato come riserva per Giorgio Di Centa che aveva problemi di schiena. In coppia con Didi, non siamo arrivati in finale classificandoci undicesimi. Quello è stato il nostro punto di partenza per un quadriennio olimpico eccezionale, avevamo preparato tutto nei minimi dettagli ma nel momento in cui dovevamo capitalizzare non ce l’abbiamo fatta. Da un lato abbiamo fallito, ma dall’altro siamo molto orgogliosi perché in questi ultimi anni abbiamo dato tutto facendo un percorso bellissimo. Ambivo a tornare a casa con una medaglia e puntavo molto su questa gara: non è stato facile all’interno del team gestire la pressione, ma siamo riusciti a rimanere concentrati tutto il tempo; i compagni di squadra ci hanno dato tanta fiducia. In semifinale sapevamo che bastava arrivare quinti, e così è stato. La finale è stata una gara molto dura, ma credo che oggi più di così non si poteva fare. Di certo è stata una cosa inaspettata, ma forse il bello dello sport è anche questo”.

Un bilancio sulla finale: i giorni precedenti, le condizioni mentali con cui l’avete affrontata…

Noeckler: “Il nostro obiettivo era il podio. Sono contento di ciò che abbiamo fatto, ma gli avversari sono stato in grado di fare ancora meglio”.

Hai apprezzato la fiducia che Federico ha mostrato nei tuoi confronti?

Noeckler: “Io e Federico corriamo insieme fin da quattro anni fa, a Sochi. Tra noi c’è una grande amicizia, e lo ringrazio per tutta la sua fiducia. Abbiamo dato il massimo, ma purtroppo la medaglia non è arrivata. Ci credevamo tantissimo, in semifinale stavamo molto bene, ma oggi gli altri sono stati più bravi di noi”.

I grandi del passato dello sci di fondo italiano hanno notato che un tempo eravamo fortissimi nello skating, mentre oggi no. Cos’è cambiato?

Pellegrino: “Anni fa le cose erano molto diverse. In un certo senso, noi siamo rimasti orfani di una generazione e oggi ci troviamo a doverci costruire da soli, con le nostre sole forze. Questo ci rende anche orgogliosi”.

Chi vi ha lasciato senza dei veterani che vi aprissero la strada?

Pellegrino: “Evidentemente, si è pensato solo a chi dovesse vincere e vinceva, e non a chi dovesse emergere per sostituire gli atleti più anziani. Rimanere ancorati al passato non è molto utile, oggi abbiamo atleti ed atlete molto giovani che soffrono un po’ questo peso del paragone col passato. Cose come questa contano al termine di un’Olimpiade, sono elementi da prendere in analisi senza fermarsi ai risultati in termini meramente numerici”:

Il tuo saluto a PyeongChang: un finale agrodolce, come lasci quest’Olimpiade?

Pellegrino: “Sono soddisfatto di aver raggiunto il mio obiettivo, ma il rammarico per la staffetta resta. Sicuramente sarà un grande stimolo per il prossimo quadriennio olimpico; in un certo senso, si chiude una fase della mia carriera e ne comincia un’altra. A fine stagione tirerò le somme e poi si vedrà come reimpostare il sistemo dello sci di fondo azzurro e come affrontare la prossima avventura olimpica”.

Credi che cambieranno delle cose, oppure no?

Pellegrino: “In questi anni è stata dura. Si faranno le giuste valutazioni con l’allenatore e tutti i tecnici per capire come impostare il lavoro dei prossimi quattro anni. Il nostro gruppo di atleti resterà compatto, e tutti daremo l’anima per gli impegni futuri”.

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