Una medaglia sfiorata che ancora lascia l’amaro in bocca.
Elio Verde, judoka 28enne, ha conquistato medaglie europee e mondiali, ma alle Olimpiadi Londra 2012 fu costretto a rimanere ai piedi del podio.
Gli europei di Kazan sono alle porte e l’atleta è ottimista: vuole una medaglia e la qualificazione a Rio 2016, consapevole poi di potersi giocare le sue carte in Brasile.
Ecco la nostra intervista al judoka campano.
- Al Gran Prix de L’avana di gennaio hai conquistato un bronzo. Ora l’europeo è alle porte. Come ti senti fisicamente?
- Molto bene. Abbiamo fatto un lavoro molto intenso prima dell’europeo che sta dando i suoi frutti. Devo far bene agli europei di Kazan per qualificarmi a Rio. A me servirebbe essere nei primi 5 e penso di potercela fare tranquillamente, anche se comunque punto a una medaglia. Con una medaglia agli europei si può puntare in alto anche a Rio!
- Con quali ambizioni e speranze il judo italiano si avvicina a Rio?
- Abbiamo due donne già qualificate che possono fare bene. Edwige Gwend ne ha già fatta una ed è forte. Poi c’è Odette Giuffrida che in questo quadriennio ha fatto molto bene. Antonio Ciano dovrebbe andare a Rio, secondo me ce la fa! Walter Facente invece salterà gli europei per infortunio ma poi dovrebbe rientrare e può ancora lottare per un posto alle Olimpiadi.
- Se ti dicessi “Olimpiadi”, qual è la prima cosa che ti viene in mente? Qual è il tuo primo ricordo olimpico che hai nella memoria?
- La cosa che ricordo di più è stato quando a Londra 2012 ho perso al golden score per la medaglia contro un atleta brasiliano (Felipe Kitadai, n.d.r.). Io l’avevo sempre battuto e quella medaglia la volevo, ma non gira sempre come vorremmo. Ricordo la sua grande gioia per il risultato ottenuto.
- Quanto rammarico c’è per quel quinto posto a Londra?
- Ce n’è molto. Ho una medaglia mondiale e una europea. Ti rimane l’amaro in bocca per aver portato tutto al termine senza medaglie. Però mi sto avvicinando a Rio con ottimismo. Ho avuto un quadriennio difficile e non riesco a fare quello che vorrei perché ho le ginocchia a pezzi. Ma se dovessi arrivare a Rio lotterò al massimo!
- Com’è la vita all’interno del villaggio olimpico?
- Io l’ho vissuta alla grande. Si respirava un’aria positiva! Ottimo spirito, ambiente giusto.
- Qual è stato il momento più bello della tua carriera e quale il più brutto?
- Più brutto nel 2011 con l’infortunio grave al crociato: 8 mesi prima delle Olimpiadi! Ho saltato il mondiale e sono tornato 3 mesi prima dei Giochi. Per fortuna sono riuscito a rientrare e a qualificarmi. Il giorno più bello è stata la semifinale olimpica di Londra. Odio e amore quella gara.
- Come ti vedi quando smetterai di fare judo? Vuoi rimanere nell’ambiente, magari da allenatore?
- Mi piacerebbe fare l’allenatore e allenare i giovani perché mi piace dare buoni consigli. Prima però devo aggiustarmi le ginocchia!
- Su quale atleta italiano di altre discipline scommetteresti per le Olimpiadi?
- Scommetto su Frank Chamizo. Ha la stoffa del campione. Non è solo un talento, ma è un talento che si allena e spinge di brutto. Ha vinto europei e mondiali. Nella lotta se sei forte e vinci, non è come il judo. Secondo me sarà il prossimo campione olimpico!
- Chi è Elio Verde al di fuori del tatami?
- Un ragazzo molto alla mano e simpatico a cui piace divertirsi: giocare a calcio (ma adesso no) e andare al cinema.