In questi giorni sta prendendo definitivamente forma l’International Swimming League, competizione rivoluzionaria nel panorama del nuoto mondiale, che si va a porre in parallelo con gli eventi FINA. Al via anche gli Aqua Centurions capitanati da Federica Pellegrini.
UN CICLONE CHE CAMBIERÀ IL NUOTO: ECCO L’INTERNATIONAL SWIMMING LEAGUE
International Swimming League. Un nome che ormai sentiamo da qualche mese, e che probabilmente rivoluzionerà il nuoto come lo conosciamo finora: sin qui tutti gli eventi in vasca sono stati organizzati dalla FINA, e sono stati tutti basati sulla competizione tra atleti delle varie nazionali. La ISL è nata con qualche mese di ritardo rispetto al previsto proprio perchè osteggiata dalla FINA, ma ha conquistato la fiducia di tutti i big della disciplina. Quindi la FINA, che aveva minacciato squalifiche per i partecipanti in un duello simile a quello tra FIBA ed Eurolega/Eurocup, ha dovuto accettare lo status quo. Ma che cos’è l’International Swimming League? La competizione nasce dall’idea del miliardario ucraino Konstantin Grigorishin, ricco investitore che ha ideato la ISL e attirato i migliori nuotatori del mondo con la prospettiva di guadagni mai visti: perchè Pellegrini & co. sono star mediatiche, ma di fatto non sono veri ”professionisti”, visti i loro guadagni modesti e una vita al 100% al seguito della nazionale.
La ISL invece è qualcosa di completamente diverso, una competizione che svincolerà gli atleti dalle nazionali e creerà una concezione differente. Si affronteranno 12 squadre di club, composte ciascuna da 24 atleti. Gli head coach, veri e propri ”selezionatori”, avranno due soli vincoli: un salary cap da rispettare, che impedirà così di costruire autentici dream team, e un’equa divisione tra uomini e donne (12). Nessun vincolo sulla nazionalità degli atleti, perchè essendo ”squadre di club”, le 12 franchigie non dovranno avere solo atleti della propria ”nazionale”: in questo, l’International Swimming League assomiglia particolarmente alle World Series of Boxing che videro in gara gli Italia Thunder (con Clemente Russo ecc). Le 12 squadre saranno un mix tra grandi nomi, talenti e nuotatori in cerca di rilancio o visibilità, e daranno vita a una rassegna ad alta intensità e spettacolarità. Ogni team è legato a una città, con sei club europei e sei statunitensi in un duello tra Vecchio Continente e nuovo mondo.
Oltre al team Energy Standard dello stesso Grigorishin (base in Turchia) per l’Europa ci sono Stoccarda, Roma, Marsiglia, Budapest e Londra: negli States invece ecco Los Angeles, San Francisco, Atlanta, Austin, Washington DC e Phoenix. Tanti big del nuoto mondiale hanno dato l’assenso alla competizione: Katinka Hosszu guiderà gli Iron Swim Budapest, Sjostrom e Le Clos saranno co-capitani della Energy Standard (in squadra Heemskerk, Rapsys, Oleksiak, Rylov, Romanchuk, Florent Manaudou e Seebohm), Peaty guiderà i London Roar, mentre Katie Ledecky, Nathan Adrian e Simone Manuel faranno parte delle squadre USA, una delle quali avrà come GM Jason Lezak. I roster dei 12 team sono in via di definizione, i nomi delle squadre in parte anche: DC Trident (Washington), Cali Condors (San Francisco), New York Breakers (NY), Los Angeles Current (LA) più altre due dal nome ignoto per gli States, One Flow Aquatic (Stoccarda), Iron Swim Budapest, London Roar, Aqua Centurions, Energy Standard per l’Europa, mentre la squadra francese è ancora senza nome. Gli Aqua Centurions, con base a Roma, saranno quelli che terremo maggiormente d’occhio.
INTERNATIONAL SWIMMING LEAGUE: ECCO GLI AQUA CENTURIONS, IL TEAM-PELLEGRINI
L’International Swimming League avrà anche una franchigia italiana, gli Aqua Centurions, che avranno base a Roma e una ”capitana” di prim’ordine: Federica Pellegrini guiderà la nostra squadra, allenata e selezionata da Matteo Giunta, che sarà l’head coach. Il roster degli Aqua Centurions è in via di definizione, ma sono già certi ventidue nomi: gli italiani Federica Pellegrini, Santo Condorelli, Luca Dotto, Fabio Scozzoli, Margherita Panziera, Martina Carraro, Gabriele Detti, Ilaria Cusinato, Alessandro Miressi, Nicolò Martinenghi e Silvia Di Pietro, gli stranieri Franziska Hentke, Philip Heintz, Kaylee McKeown, Breno Correia, Luiz Altamir, Kristian Gkolomeev, Larissa Oliveira, Apostolos Christou, Georgia Bohl, Sarah Koehler e Laszlo Cseh. Una squadra di tutto rispetto. L’idea delle ISL, d’altronde, non può far altro che attirare i big del nuoto: montepremi complessivo di 20mln di dollari, 10mila dollari per ogni atleta della squadra vincente, spese di viaggio coperte dall’organizzatore e autentici ”contratti” stipulati tra nuotatore e club. I nuotatori percepiranno lauti stipendi, e per massimizzare gli introiti avranno un doppio contratto, con la squadra (regolato da un Salary Cap) e l’organizzazione, magari nell’ottica di un draft a fine stagione per rimescolare le carte: inoltre, per la prima volta gli atleti sentiranno parlare di ”piano pensionistico”, e sarà vietata la partecipazione a ogni atleta coinvolto (o precedentemente squalificato) in casi di doping. Ogni squadra (che riceverà un ricco gettone di presenza) ”ospiterà” le altre in un evento organizzato da lei stessa, nel quale potrà decidere se si gareggerà in vasca corta o lunga: in ogni evento saranno in gara 4 squadre, tutti dovranno affrontare tutti e i premi saranno identici tra uomini e donne.
INTERNATIONAL SWIMMING LEAGUE: IL FORMAT
Il format è molto semplice e dinamico. La ISL inizierà a ottobre, e in ogni gara assegnerà un punteggio: 9 punti al vincitore, poi 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 fino all’ultimo classificato. I punti, raddoppiati per le staffette, verranno poi assegnati alle squadre e andranno a formare un’autentica classifica: le migliori otto squadre della regular season (4 USA+4 EU) saranno qualificate alle semifinali, le migliori quattro della semifinale alla finalissima, che sarà in vasca corta. Conteranno più i piazzamenti che i tempi, questa è un’altra svolta, e il programma degli eventi verrà dato poco prima degli incontri, così da mettere in difficoltà gli head coach, che dovranno agire da veri e propri allenatori per gestire i propri atleti: in gara nei vari eventi ci saranno due atleti per squadra (4 squadre) e due staffette. Le distanze previste sarebbero 50/100/200 di ogni stile, 4x100sl mista e 4x100mx mista, 400sl e australiana a stile (otto serie da 50m, in ogni vasca viene eliminato l’ultimo).
Ma quali saranno le date dell’International Swimming League? L’idea degli organizzatori è quella di gareggiare da ottobre a dicembre, sfruttando ogni weekend possibile. Per il momento, sono ufficiali le seguenti tappe: Indianapolis (4-5 ottobre), Napoli (12-13 ottobre), Lewisville (18-19 ottobre), Budapest (26-27 ottobre), Valley Drive (15-16 novembre), Londra (23-24 novembre), ma come i roster sono in via di definizione anche gli eventi di gara, che dovrebbero essere dieci più semifinale e finale. È ormai certa, invece, la finalissima: il 20 e 21 dicembre tutti si sfideranno al Mandalay Bay Resort di Las Vegas, in una piscina da 12mila posti appositamente costruita e in vasca corta (25m). Verosimilmente anche le semifinali saranno nella stessa località, il 17-18 dicembre. Le date potrebbero anche cambiare, in virtù degli accordi da stipulare con squadre e tv. E non vediamo l’ora che questa entusiasmante competizione prenda il via.
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