Nessuna medaglia per l’Italia nella notte e nella mattinata. Sfuma il sogno del biathlon, con le azzurre quinte dopo il calo nell’ultima frazione. Sfumano le chances di Pellegrino e De Fabiani nella Team Sprint: chiudiamo sesti. Nulla di fatto anche nella prima gara, lo slalom maschile: oro a Noel e Razzoli 8°. Il recap fino alle 11.30.
SCI DI FONDO: PELLEGRINO/DE FABIANI SESTI NELLA TEAM SPRINT
Una cocente delusione. Francesco De Fabiani e Federico Pellegrino rappresentavano una delle possibili carte per le medaglie nelle ultime giornate delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, ma non arriva nessun podio dalla Team Sprint. Dopo un’ottima semifinale, gestita tatticamente da entrambi e vinta nelle battute conclusive dall’argento individuale nella sprint, l’Italia vive una finale estremamente tattica. Le prime quattro frazioni, due a testa, non portano al minimo scossone: cede solo l’Austria, mentre nove nazioni restano a giocarsi le medaglie. De Fabiani mostra un piccolo scricchiolio, ma resiste e lotta come un leone. Non sarà così nella quinta frazione, l’ultima per Francesco, che cede all’attacco di Norvegia, Finlandia e Russia, crollando e abdicando nella corsa alle medaglie. Pellegrino torna in gara con l’Italia all’ottavo posto, a 15”1 dalle prime, e fa il possibile: Italia sesta a 25”5. Oro alla Norvegia e back-to-back sia nell’individuale che nella Team Sprint per Klaebo, argento Finlandia e bronzo Russia.
Si conclude subito, invece, il percorso delle azzurre nella Team Sprint femminile. Ganz e Scardoni non sono, di fatto, mai in gara e vanno out in semifinale: Italia settima a 46″6 ed eliminata. L’oro va alla Germania, che sconfigge a sorpresa Svezia e Russia.
SCI ALPINO: RAZZOLI 8° E MIGLIORE DEGLI AZZURRI. ORO A NOEL
L’imprevedibile slalom, che aveva avuto sei vincitori diversi nelle sei gare di CdM, non premia gli azzurri. Le medaglie iniziano a svanire già nella prima manche, guidata da Strolz con 2/100 su Kristoffersen e 6/100 su Foss-Solevaag: Sala chiude 8° a 45/100 ed è il migliore, con Razzoli 12° (+0.85) e Vinatzer 17° a 1”45 dopo aver rischiato di uscire in almeno tre occasioni.
La seconda manche vede proprio l’altoatesino partire a razzo, con sette decimi di vantaggio su Aerni, salvo poi uscire mestamente nelle ultime porte. Non esce invece Razzoli, che avvia una grande rimonta: da 12° chiuderà in 8a posizione, a soli 26/100 dalle medaglie e a 96/100 dalla vittoria, e in lacrime per aver visto sfumare un podio storico nella sua ultima Olimpiade. Male Sala, che non trova il ritmo e scivola in 11a posizione a 1″28. L’oro va a Clement Noel, che chiude in 1.44.09 con una seconda run strepitosa, precedendo Strolz (+0.61) e Foss-Solevaag (+0.70).
BIATHLON: SFUMANO LE MEDAGLIE PER LA STAFFETTA
Un sogno ad occhi aperti che non si trasforma in realtà. Si può definire così la staffetta 4x6km del biathlon femminile, che ci vede stazionare per tre frazioni e mezza nella top-3, salvo poi chiudere al quinto posto. L’Italia parte fortissimo, con Vittozzi in testa dopo i primi 2km: l’azzurra quest’anno ha sbagliato tantissimo nel poligono a terra, ma si “limita” a un solo errore ed è perfetta nella sessione in piedi. Wierer riceve dunque il testimone in terza posizione, appaiata a Svezia e Germania, e non sbaglia nulla: cinque su cinque a terra, cinque su cinque in piedi. La fatica però si fa sentire nel finale, e così la Russia balza in testa con 10”7 su Doro. La gara dell’Italia potrebbe anche finire qui: ci siamo giocati le nostre stelle e ora abbiamo Comola e Sanfilippo, che sono buonissime atlete, ma hanno sbagliato molto al poligono nell’individuale.
E invece, Comola ci regala una frazione che rappresenta un sogno ad occhi aperti: cinque su cinque nel primo poligono e Italia che resta in scia ad Hanna Oeberg, velocissima sugli sci e anche nel tiro. La Russia, intanto, si suicida con quattro errori nello stesso poligono e un giro di penalità, lasciandoci in testa con la Svezia dopo il secondo poligono di questa terza frazione. Si cambia così: Oeberg in testa con 7″4 su Comola, che precede la Russia. E Sanfilippo potrebbe portarci nell’Olimpo, con una buona ultima frazione. Non succederà, perchè l’azzurra si dimostra subito lenta sugli sci e molto incerta nello sparo. E con incerta non parliamo di errori, visto che ne arriva solo uno (nell’ultimo poligono), ma di tempistiche dello sparo stesso, molto rallentate rispetto alle rivali: Russia, Germania e Norvegia ci superano e il sogno sfuma. Oro alla Svezia, trascinata dalle sorelle Oeberg (Hanna ed Elvira), argento Russia (12″) e bronzo Germania (37″4). Roeiseland non riesce nell’impresa di portare una Norvegia disastrosa al tiro (due giri di penalità con Eckhoff) sul podio, mentre l’Italia è quinta, chiudendo addirittura a 1’33”.
CURLING: ITALIA, TERZA VITTORIA ED… ELIMINAZIONE
La terza vittoria nelle ultime quattro gare (Svizzera, USA e Danimarca) non salva l’Italia del curling dall’eliminazione e dalla non qualificazione alle semifinali. Approderanno al prossimo turno Svezia e Gran Bretagna (qualificate da ieri), Canada e probabilmente USA, con gli azzurri già sicuri dell’eliminazione al termine del round robin, che si concluderà stanotte alle 2.05 con la sfida alla Norvegia. Retornaz, Mosaner, Arman e Giovanella (vice-skip oggi, sostituendo Gonin) disputano la partita perfetta contro la Danimarca, sporcata solo dal 2-0 subito nel primo end. Gli azzurri raddrizzano subito la sfida, “rubano” due mani e dilagano nel sesto periodo, marcando addirittura quattro punti in una sola sessione di gioco e portandosi sul 9-3.
La vittoria è una formalità, che diventa ufficiale al termine dell’end seguente, quando la Danimarca alza bandiera bianca sul punteggio di 10-3. Terza vittoria, secondo successo consecutivo dopo l’impresa contro gli USA e un pizzico di rammarico: con un paio di convinzione in più nelle gare iniziali, pensiamo in particolare alla sfida al Canada, l’Italia si sarebbe potuta seriamente giocare l’accesso alle semifinali.
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