Resa dei conti tra i big della classifica generale, nella penultima tappa del Giro d’Italia dell’incertezza: la corsa affronta Passo San Pellegrino, Pordoi e Fedaia, con Landa e Hindley all’assalto della maglia rosa di Carapaz. Un assalto riuscito: l’australiano è il nuovo leader. 

GIRO D’ITALIA: LA MARMOLADA PREMIA COVI, HINDLEY RIBALTA LA CORSA

Dopo la frazione interlocutoria verso Santuario di Castelmonte, che ha premiato i fuggitivi e consegnato a Koen Bouwman la maglia azzurra della classifica GPM, ma non ha generato distacchi tra i big, il Giro d’Italia riparte e vive il suo ultimo arrivo in salita. Landa e Hindley all’attacco della maglia rosa di Richard Carapaz, nei 168km da Belluno alla Marmolada-Passo Fedaia, che precedono la cronometro conclusiva di Verona. I corridori affrontano Passo San Pellegrino (18.2km al 6.2%), Passo Pordoi (Cima Coppi coi suoi 2.239m, 11.8km al 6.8%) e Passo Fedaia (14km al 7.6%, punte al 18%): tre salite durissime e oltre i duemila metri d’altitudine, in una tappa che potrebbe stravolgere la classifica e le primissime posizioni. Si forma subito la fuga, propiziata da Mathieu van der Poel (Alpecin), che tira con sè una quindicina di corridori: Vendrame (Ag2r), Zardini (Androni), Novak (Bahrain), Kämna (Bora), Arensman (DSM), Oomen e Leemreize (Jumbo), Moniquet (Lotto), Pedrero (Movistar), Ballerini e Vansevenant (Quickstep), Ciccone (Trek), Formolo e Covi (UAE).

Novak e Kämna non tirano perchè sono gregari di Landa e Hindley, e questo inizialmente rischia di far saltare l’accordo tra i fuggitivi, che però poi trovano una quadra. Nel gruppo tira proprio la Bahrain per il basco, mantenendo il vantaggio della fuga intorno a 5’40”: si punta alla vittoria di tappa e agli abbuoni, per massimizzare il risultato. Nessuno scossone sul Passo San Pellegrino, mentre sul Pordoi si muove Covi: l’italiano dell’UAE fa il vuoto e scollina con 1’26 su un plotoncino di otto corridori (Ciccone, Kämna, Arensman, Pedrero, Formolo, Novak, Oomen, Leemreize) e 5’51” sul gruppo maglia rosa, che non fa un ritmo sostenuto. E non accelera neanche nella fase iniziale della Marmolada, rosicchiando giusto una decina di secondi. Il cambio di ritmo avviene ai -5km, quando l’INEOS va in testa a tirare: Tulett sbriciola il gruppo dei migliori, Sivakov fa selezione e crea un sestetto composto dal franco-russo, Carapaz, Hindley, Carthy e Hirt. Tutti si aspettano la mossa di Carapaz quando termina il lavoro del compagno, invece ecco la stilettata di Hindley: solo la maglia rosa alla sua ruota, e l’australiano trova sulla strada il compagno Kämna, che spacca il Giro.

La trenata del tedesco distrugge Carapaz, apparso meno brillante di Hindley nelle scorse salite: l’ecuadoriano si sfila e si stacca, mentre il capitano della Bora-Hansgrohe si invola da solo all’attacco. Hindley s’invola e Carapaz sprofonda, venendo raggiunto da Landa e Carthy e piantandosi letteralmente nell’ultimo km: Kämna lo stacca, dando uno schiaffo morale alla maglia rosa. La tappa va ad Alessandro Covi, che resiste alle durissime pendenze del tratto finale della Marmolada e al rientro di Novak: l’italiano dell’UAE vince la 20a tappa, con 33” sullo sloveno e 37” su Ciccone. L’apoteosi è però per Jai Hindley, che si prende la maglia rosa con una scalata emozionante: 2’30” di ritardo per l’australiano, con Landa e Carthy che arrivano a 3’19” e Carapaz (in tandem con Formolo) a 3’58”, preceduto anche da Kämna (3’39”). Perde terreno Nibali, che chiude a 4’37”, preceduto da Hirt e Lopez. 

GIRO D’ITALIA: HINDLEY IN ROSA, CARAPAZ A 1’25”. DOMANI LA CRONO

Jai Hindley ribalta il Giro d’Italia, prendendosi la sua rivincita e mettendo le mani su una buona parte della vittoria finale alla vigilia della cronometro conclusiva, col sogno di riscattare la beffa del Giro 2020, quando partì a pari merito con Geoghegan Hart e vide trionfare il britannico. Sarà l’australiano a partire in maglia rosa a Verona, nei 17.4km della prova contro il tempo, che avranno il loro culmine nella salita delle Torricelle (4.5km al 5% di media). Hindley guida la corsa rosa con 1’25” su Carapaz e 1’51” su Mikel Landa, che può sognare il secondo posto. Seguono Nibali (7’57”), Pello Bilbao (8’55”), Hirt (9’07”), Buchmann (11’18”), Pozzovivo (16’04”), Lopez (17’29”, maglia bianca) e Carthy (17’56”). 

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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