La 113^ edizione degli Australian Open si è aperta con due sconfitte per gli azzurri in gara, anche se alla fine si è trattato di due match molto differenti nella loro evoluzione.
Matteo Gigante, numero 145 del ranking ATP, era all’esordio assoluto nel torneo di Melbourne grazie alle convincenti vittorie ottenute nel round di qualificazione contro Nick Hardt (Repubblica Dominicana), Lukas Neumayer (Austria) ed Henrique Rocha (Portogallo).
L’azzurro, dotato di un ottimo servizio e di un’efficace difesa ha saputo mettere in mostra sin da subito le sue grandi capacità, dovendo poi soccombere sotto i colpi del francese Hugo Humbert, più per mancanza di continuità che per altro. Nel primo set del match, disputato nella coperta John Cain Arena, Gigante era riuscito a condurre sul transalpino per 5-2, così come nel secondo set. In entrambi i casi, però, l’avversario non ha staccato la mente dal match, rimanendo in partita e riuscendo così a ribaltare le sorti del match. Il risultato finale di 7-6 (5); 7-5; 6-4 in quasi tre ore di gioco ha sancito la vittoria del tennista francese. Gigante è però uscito dal torneo a testa alta, consapevole delle sue potenzialità così come dei punti sui quali lavorare nel futuro.
La prima giornata di gara ha riservato un’altra eliminazione all’Italia e, nello specifico, a Luciano Darderi. Il giovane classe 2002, n. 44 del mondo, si è dovuto ritirare dal match che stava affrontando contro lo spagnolo Pedro Martinez a causa di un infortunio, purtroppo irrisolto anche dopo il tempestivo intervento dello staff medico. L’incontro si è così concluso con il passaggio dell’iberico che, comunque, stava conducendo il secondo set per 4-1, dopo aver regolato l’azzurro nel primo con il risultato di 6-3.
In copertina: Luciano Darderi durante una fase di gioco nella stagione sportiva 2024 (foto: profilo Facebook Ufficiale Federazione Italiana Tennis e Padel, credits @Federtennis)
