Trecentosessantatre giorni dopo sembra di rivedere le stesse scene, di rivivere un déjà vu, con Jannik Sinner sorridente mentre stringe tra le mani il trofeo del torneo. Ma parlare in questi termini sarebbe riduttivo e non renderebbe l’idea di quanto di straordinario è stato fatto dal giovane di Sesto Pusteria in questi Australian Open.

Se l’anno scorso tutto sembrava perduto in finale con Medvedev avanti 2-0, prima dell’epica rimonta, quest’anno il copione è stato ben diverso. Jannik, infatti, è apparso in totale controllo del match, dall’inizio alla fine. Il decantato servizio di Zverev ha certamente impensierito l’azzurro, ma alla lunga non lo ha scalfito. Il primo set è corso via con nessuna palla break concessa e con un Sinner tatticamente superiore, nonostante Zverev abbia messo a referto ben l’81% di prime palle.

Nel secondo parziale Sinner ha subito avuto due palle break su punteggio di 1-1 ma Zverev si è salvato con maestria. Sul 6-5 (30-30) Zverev ha salvato più volte la palla decisiva per il set, dando l’impressione di far propria l’inerzia dell’incontro, ma Sinner ha retto ancora una volta magistralmente, approfittando di una volèe incerta dello stesso Zverev. Poi sul 4-4 il provvidenziale nastro ha regalato all’azzurro un minibreak, pienamente sfruttato con la chiusura del secondo set per 7-6.

All’ultimo e decisivo set il tedesco, classe ’97, ha subito avvertito la pressione e anche un po’ la sfiducia nel vedersi sfuggire il match. Sinner si è così portato agevolmente sul 4-2, andando poi sul 5-3 e portandosi a casa l’opportunità di mettere fine alle ostilità. Nell’ultimo game Zverev è andato subito sul 15-0, ripreso sul 15-15 dal numero 1 del mondo. A seguire un ace per il 30-15, subito pareggiato dal teutonico. Infine, sul 40-30 l’errore di Zverev ha dato l’occasione a Sinner di chiudere l’incontro. Detto, fatto: rovescio inferto con Zverev portato sotto rete. Game, set, match: tripudio.

Jannik Sinner con il trofeo appena conquistato (foto: profilo Facebook ufficiale FITP; credits @FITP)

Potrebbe chiudersi qui la cronaca di un’altra giornata storica per il tennis italiano ma, per capire cosa vuol dire essere il numero 1 al mondo, ecco alcune statistiche: 32 vincenti, 10 su 13 a rete, 47^ vittoria nelle prime 50 partite da numero uno del ranking che è valsa la condivisione di questo primato con due mostri sacri del circuito come Jimmy Connors e Bjorn Borg. Con la vittoria odierna sono ben 37 su 38 le partite vinte sul cemento.

Infine, basta guardare le ultime due settimane giocate per capire la grandezza di questo ragazzo che in sette incontri disputati ha perso solamente due set, contro Tristan Schoolkate nel secondo turno e contro Holger Rune nel quarto turno.

In copertina: Jannik Sinner con il trofeo degli Australian Open 2025 (foto: profilo X ufficiale Jannik Sinner)

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