Azzurri di Gloria ha avuto il piacere di intervistare Daniele Mazzone, centrale dell’Azimut Modena ed uno dei grandi protagonisti della Superlega 2017/18.

Daniele Mazzone (fonte immagine Modena Volley)

DANIELE MAZZONE: L’INTERVISTA AD AZZURRI DI GLORIA

Daniele Mazzone, in campo, è un perfezionista. Cura ogni gesto, ogni dettaglio, ogni aspetto tecnico, sotto rete ed in panchina. E questa apertura mentale ad apprendere e superarsi gli sta consentendo di offrire un rendimento sempre più esaltante. Non è un caso se attualmente questo ragazzo classe 1992 è diventato il miglior centrale del campionato italiano. Lo ha fatto a suon di muri, fondamentale in cui eccelle con 24 punti realizzati. E, considerando i margini di crescita anche in altri aspetti non secondari, si ha l’impressione che il potenziale del torinese non sia ancora stato espresso in toto. Sicuramente, l’Azimut Modena Volley farà molto affidamento su di lui per tornare a conquistare un trofeo dopo un 2017 da incubo. Il nuovo ciclo di Radostin Stoytchev è solamente all’inizio ed ha mostrato ottimi spunti. Certamente, non mancano gli aspetti su cui lavorare, come evidenziato dalla sconfitta rimediata ieri sera al Pala Banca di Piacenza nel derby contro la Wixo Lpr. Un passo falso che comunque non deve spaventare più di tanto: la strada verso gli obiettivi stagionali è ancora lunga per Mazzone & co.

Daniele, nei primi tre set, Modena è apparsa in partita. Poi sono emersi i limiti visti nelle ultime uscite. Su cosa bisogna lavorare?

<<È stata una partita che fino al terzo set è dipesa moltissimo da noi. Il primo set l’abbiamo perso commettendo errori banali. Gli altri due li abbiamo vinti giocando bene. Poi loro hanno iniziato a difendere tanto perché non volevano perdere 3-1. Hanno difeso tantissimo, anche i centrali ed in modo spettacolare. Poi l’esito è dipeso da entrambe le parti: noi abbiamo commesso troppi errori e loro hanno giocato bene. c’è da lavorare, ma speriamo anche di recuperare i giocatori il prima possibile. Nel frattempo, questa è la formazione con cui possiamo giocare. Dobbiamo farcene una ragione>>.

Preoccupa aver perso per strada qualche punto di troppo nell’ultimo periodo?

<<Ciò che preoccupa sono i punti che gli altri non stanno perdendo. Noi non abbiamo fatto bottino pieno contro squadre con cui, al completo, non avremmo avuto grosse difficoltà a conquistare 3 punti. Purtroppo, questo non è il nostro miglior momento e stiamo perdendo terreno. Qualche difficoltà c’era stata anche contro Monza, ma era comunque arrivata una vittoria. Oggi invece non è arrivata>>.

Parliamo di te: sei il miglior centrale italiano di questo campionato, specialmente a muro. È un motivo d’orgoglio?

<<Ah sì? Molto bene (sorride ndr.). Solitamente meno guardo le statistiche e meglio sto. Io penso a lavorare in palestra. La partita è un risultato della palestra. Se uno si preoccupa troppo ed inizia a fare i conti, anche il gioco in campo ne risente. Quindi non ci penso troppo>>.

Sei in crescita continua, confermando un trend già avviato nelle ultime stagioni. E poi hai un approccio molto meticoloso, attentissimo ai dettagli. È merito del lavoro svolto con Radostin Stoytchev?

<<Sicuramente l’esperienza del primo anno da titolare in una grande squadra mi ha aiutato a crescere. E poi, sia “Rado” che Michele Pantoli mi hanno indicato come fare le scelte giuste quando la ricezione è perfetta. Ad alto livello non arrivi da nessuna parte stando a guardare. Ed io cerco di guardare dove ci siano più probabilità che vada la palla quando la ricezione è buona. A volte ci azzecco, altre volte faccio la figura del pesce lesso e va male (sorride ndr.). Comunque guardo spesso gli altri>>.

Ultima domanda: su cosa puoi ancora migliorare?

<<Posso dare ancora tanto sull’aspetto che ti ho nominato in precedenza. Sto lavorando anche sul muro e sulla veloce 7 e su alcune palle più staccate dalla rete, che Bruno è bravissimo a dare ed io meno ad attaccare. Cose di questo tipo insomma. Sto cercando di migliorare la mia battuta, rendendola magari più ficcante. Su ogni aspetto si può migliorare, è logico. Un miglioramento è già stato fatto, ora bisogna ragionare sulle piccole cose>>.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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