In una pausa dagli allenamenti tra una gara e l’altra abbiamo intervistato Simone Deromedis, classe 2000, campione mondiale nello ski cross a Bakuriani 2023 e punta di diamante della selezione azzurra.
Come ti sei avvicinato alla disciplina dello ski cross?
Mi sono avvicinato a questa disciplina a 15 anni, per gioco. C’era una gara di ski cross alla quale ho partecipato semplicemente per provare. Mi è piaciuta molto e così ho cominciato dopo poco anche con gli allenamenti.
Chi sono i tuoi idoli nello sci e nello sport in generale?
Nello sci il mio idolo è senza dubbio Bode Miller, “Cavallo Pazzo”, per il suo eclettismo che lo ha portato a vincere in tutte le discipline dello sci alpino. Nello ski cross il mio riferimento è senza dubbio lo sloveno Filip Flisar, un vero pioniere della nostra disciplina. Nello sport in generale, quindi andando oltre lo sci, mi piace molto il pilota nonché stuntman americano Travis Pastrana, soprattutto per la sua polivalenza.
Negli allenamenti c’è un particolare gesto tecnico sul quale lavori di più?
Sicuramente lavoro molto sulla tecnica del salto e, nello specifico, nell’ammortizzare i salti poiché c’è molta differenza con quello che avviene nello sci alpino. I nostri salti sono più alti che quelli delle altre discipline, perciò lavoriamo molto su quelli.
Come fai a non varcare il confine del contatto di gara lecito quando stai scendendo?
Innanzitutto occorre precisare che il regolamento in merito è vago e ad interpretazione. Ovviamente se si butta a terra l’avversario scatta il cartellino giallo, si va automaticamente all’ultimo posto di batteria e si è fuori dalla competizione. I contatti sono ammessi in curva, mentre nel dritto occorre mantenere la propria traiettoria e non è concesso tagliare. In un certo senso vi sono molte somiglianze con la MotoGP. E’ importante nelle percorrenze lineari rimanere in traiettoria, ben sapendo che poi l’ultima parola spetta ai giudici.
Come si prepara la mente a queste gare?
Personalmente non mi alleno con un mental coach. Tuttavia, nella ricognizione pre-gara ripenso ai passaggi da effettuare e questa è la parte in comune che abbiamo con lo sci alpino. Successivamente, essendo in un gruppo con i miei avversari, penso alla strategia di sorpasso, e questa è la parte più difficile poiché devo capire, se sono primo, come faccio a rimanere tale. Se sono secondo, invece, come faccio a sorpassare chi mi sta davanti e così via.
Immagino che Bakuriani sia la tua pista preferita, che ricordi hai in merito?
Sì, è la pista che ricordo sempre con più piacere. Ovviamente il ricordo più bello è quello del Mondiale. Si è trattato del mio personale primo posto in quella pista, che peraltro si è prestato sin da subito alle mie capacità. In quel periodo, tra l’altro, non avevo ancora nemmeno vinto in Coppa del Mondo. Ricordo che non avevo avuto modo di provare la pista prima della gara, contrariamente a molti miei avversari che avevano potuto provarla. Quest’anno non correremo a Bakuriani, ma spero che la pista che la sostituirà sia altrettanto bella.
Quanto è importante per te il supporto delle Fiamme Gialle?
I miei primi anni in questo sport sono stati possibili grazie al costante supporto della mia famiglia che ha fronteggiato tutti i costi. Le Fiamme Gialle, una volta entrato nel Gruppo Sportivo, mi hanno sempre aiutato, diventando quasi una seconda famiglia per me. Ad ogni mia richiesta cercano sempre di venirmi incontro. Mi hanno dato una certezza, oltre all’opportunità di pensare completamente allo sport.
Come valuti il salto di qualità che il movimento dello sci freestyle ha fatto negli ultimi anni?
Sicuramente c’è stata una crescita incredibile ed un miglioramento generale nell’organizzazione. All’inizio dell’avventura eravamo molto più simili ad uno sci club. Ora, invece, abbiamo una squadra di tutto rispetto e l’attenzione della Federazione per lo sci freestyle è alta. Il merito più grande è sicuramente dei tecnici che ci mettono il cuore giorno per giorno, a partire da molto lontano nel tempo, ben prima che arrivassero i successi che tutti conoscono. Come si suol dire, sul carro dei vincitori vogliono salirci tutti, ma bisogna sempre e comunque ricordare e ringraziare coloro che il carro lo hanno trainato dall’inizio. Uno di questi è Bartolomeo Pala, responsabile tecnico del settore freestyle. Un’altra importante variabile è quella di avere in rosa dei buoni atleti come i fratelli Tabanelli e Ian Matteoli. Noi tutti abbiamo sempre un’altissima motivazione per fare bene.
Cos’hai pensato quando hai appreso della morte di Matilde Lorenzi?
La sua scomparsa ha colpito tutti in squadra, è stata una mazzata. Quando è accaduto il tragico evento noi eravamo sul ghiacciaio svizzero di Saas-Fee e il giorno dopo abbiamo deciso di non uscire a sciare. Il fidanzato di Matilde, Federico Tomasoni, era nostro compagno di squadra. Dopo accadimenti del genere è normale che ti venga in mente di partire per un giro di pista non sapendo se tornerai. Tutta la squadra ha cercato da subito di stare vicino a Federico e il terzo giorno di ritiro, trovandoci in Svizzera, siamo andati in Piemonte al funerale.
Cos’hai provato a Pechino 2022, la tua prima esperienza olimpica?
Inizialmente ho un po’ sottovalutato le Olimpiadi poiché ero partito con l’idea di fare una gara come tutte le altre ma poi quando in partenza ti vedi di fronte i Cerchi Olimpici le cose cambiano. In semifinale mi trovavo in prima posizione fino alla penultima curva, poi mi sono franati addosso alcuni avversari e ho dovuto abbandonare l’idea di giocarmi una medaglia. Si è comunque trattato di un’esperienza unica.
Come valuti fin qui la tua stagione e che cosa ti aspetti da essa?
Finora la mia stagione è positiva, al 100%. Ho vinto alla prima gara, ma anche nelle altre sono rimato soddisfatto delle mie prestazioni. Il podio a San Candido, per esempio, ha significato molto per me. Quest’anno la preparazione atletica è stata estremamente positiva e sicuramente migliore di quella dello scorso anno. Siamo andati in Sud America dove ci siamo preparati sui ghiacciai.
In copertina: Simone Deromedis durante una fase di allenamento in preparazione delle prossime gare di Coppa del Mondo (foto: sito ufficiale Federazione Italiana Sport Invernali, www. fisi.org, credits FISI)