Terzo giorno degli Europei di Atletica di Berlino 2018 con molte qualifiche da seguire e la finale del salto in lungo con Kevin Ojiaku in pedana, ma prova sottotono. A brillare nella serata tedesca sono invece Eseosa Desalu che riporta l’Italia in finale dei 200m e Yadis Pedroso nei 400hs, Trost prende all’ultimo salto quella dell’alto, mentre Vallortigara non va oltre 1.90.
DESALU E PEDROSO IN FINALE, LUCI E OMBRE NELL’ALTO
Ha fatto un capolavoro Eseosa Desalu nella semifinale dei 200m maschili agli Europei di atletica di Berlino 2018. L’azzurro scende in pista dopo un’ottima batteria registrata nella mattina, con il tempo più veloce (20.39) tra gli italiani impegnati sulla distanza. Desalu però deve ancora scrivere una pagina della sua avventura europea e nella serata berlinese piazza un secondo posto e un 20.35 davvero pazzeschi volando in finale. L’impressione addirittura è che molli qualcosa negli ultimissimi metri. Non riescono invece a passare le semifinali Davide Manenti e Andrew Howe, un peccato dopo le buone prestazioni viste nelle batterie. Per Howe poi è la prima vera prova dopo il passaggio alla velocità e i margini di miglioramento ci sono tutti. Male Davide Re e Mattia Galvan nei 400m, nessuno dei due azzurri riesce a centrare la finale. Nei 400hs grande prova di Yadis Pedroso, l’azzurra è seconda in batteria e strappa il pass per la finale con il tempo di 55.13, delude invece la prestazione di Ayomede Folorunso, che arriva davvero esausta al rettilineo conclusivo. Chiude in 55.69 e non basta per il ripescaggio. Serata a tinte grigie anche nella pedana dell’alto, Rossit è la prima delle azzurre ad essere eliminata, poi tocca a Elena Vallortigara, che sente la pressione ed è troppo contratta. L’azzurra, che solo a luglio aveva sfidato l’asticella dei 2.02, si fa respingere dall’1.90 di qualificazione. Spinta di orgoglio e d’esperienza invece per Alessia Trost che al terzo tentativo supera l’1.90 e accede alla finale. Si chiude con la gara dei 1500m il decathlon di Simone Cairoli, un eccellente quarto posto per l’azzurro che entra nella top ten con 7949 punti, suo personale. Deludente la prestazione di Kevin Ojiaku nella finale del lungo, dopo un primo tentativo a 7.55 riesce a migliorare di poco arrivando a 7.78 nel terzo salto, molto al di sotto del 7.90 delle qualifiche. La zona medaglie è lontanissima, e Ojiaku chiude undicesimo.
BEFFA DISCO PER CAIROLI, DUE AZZURRI IN FINALE DEI 1500
La giornata di Berlino si apre con le gare su pista del decathlon e Simone Cairoli continua a far sognare. Nei 110hs l’azzurro chiude in 14.66 eguagliando il suo stagionale nonostante l’aggancio sull’ultimo ostacolo e prima dell’ultima batteria si ritrova per un attimo in testa alla classifica parziale. E’ poi quarto ad appena 16 punti dallo svedese Frederick Samuelsson. Il disco però si rivela ancora una volta il suo tallone d’Achille, con la misura di 35.30 è troppo lontano dai risultati dei diretti avversari e vede allontanarsi la possibilità di una medaglia. La risposta però arriva subito nel salto con l’asta, Cairoli vola a 4.60 migliorando di 10 cm il suo personale. Prima delle gare serali è sesto a 72 punti dal podio. Un piccolo spavento lo fa prendere Maria Benedicta Chigbolu nelle batterie dei 400m, dopo una falsa partenza che le vale l’ammonizione, l’azzurra conquista poi la sua batteria e il passaggio alle semifinali in 51.76. Malissimo le ragazze del triplo, Ottavia Cestonaro e Darya Derkach vengono eliminate entrambe dopo tre nulli. Male anche Roberto Bertolini nel giavellotto, che non va oltre la misura di 71.94 ed è fuori dalla finale. Nelle batterie dei 110hs invece l’Italia si riscatta con il passaggio di Luminosa Bogliolo alle semifinali, terza nella sua batteria con il tempo di 13.21, mentre non riesce invece ad andare avanti Elisa Maria Di Lazzaro. Due gli azzurri che raggiungono la finale dei 1500m maschili, con una svolta una volta concluse le gare. Sembra infatti essere stato beffato dal fato Mohad Abdikadar, quinto nella sua semifinale in 3:41.09 e con lo stesso crono del belga Debjiani, quest’ultimo però accede alla finale per una questione di millesimi. L’azzurro non ci sta, fa ricorso e viene accettato! Abdikadar agguanta così in extremis la gara di venerdì 10 agosto, dove trova anche Joao Bussotti Neves, terzo nella sua batteria con una buona prestazione e il tempo di 3.40.87!
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