La cronometro di 34km da Trento a Rovereto regala interessanti indicazioni sul Giro d’Italia 2018: Simon Yates limita i danni perdendo 1’15” da Dumoulin, bene Froome e Aru sorprendente, mentre affonda Pinot. La tappa va a Rohan Dennis: il racconto della 16a frazione. 

Vuelta 2017

GIRO D’ITALIA 2018, 16A TAPPA: VITTORIA PER ROHAN DENNIS, SORPRENDE ARU. DISASTRO PINOT

Dopo il giorno di riposo e le fatiche delle mille salite, il Giro d’Italia 2018 riparte da quella che è una delle tappe-chiave: la cronometro da Trento a Rovereto, 34km intrisi di storia in quello che è un omaggio alla 1a Guerra Mondiale, rappresentava la grande occasione per Tom Dumoulin, che contava di recuperare almeno 2′ a Simon Yates e (nel caso) riprendersi la maglia rosa. Non è successo, ma l’olandese è stato comunque uno dei grandi protagonisti della 16a tappa: Dumoulin, appesantito nella pedalata nella prima parte di un tracciato piatto e adatto agli specialisti, è cresciuto nella seconda metà della cronometro ed ha chiuso al terzo posto col tempo di 40’22”, mancando la vittoria di tappa e la grande rimonta che era nei suoi sogni. Bravo Simon Yates a guadagnare in ogni tappa di montagna, ma bravo soprattutto a tenere e chiudere col tempo di 41’37”, che gli ha consentito di perdere 1’15” dal vincitore dello scorso Giro e mantenere la maglia rosa con 56” di vantaggio. Ma torniamo alla tappa odierna: il tracciato odierno ha esaltato gli specialisti, e infatti nei primi troviamo molti cronoman di prim’ordine: vittoria per Rohan Dennis, che si è ”vendicato” dopo la sconfitta per 2” a Gerusalemme, col tempo di 40′ netti, poi Tony Martin a 14”, Dumoulin a 22” e van Emden a 26”. Chris Froome ha chiuso con l’ottimo tempo di 40’35”, rialzandosi dopo la tappa-no di Sappada, ma la grande sorpresa è tutta tricolore: Fabio Aru, che era crollato in classifica dopo la crisi di Sappada, perdendo quasi 20′ in Friuli, è risorto dalle sue ceneri e ha chiuso questa cronometro con la strepitosa media di 50.5km/h, una media da specialista. Il suo distacco finale è stato di 37”, 15” più lento di Dumoulin e 2” più lento di Froome. Chi se lo sarebbe aspettato? Probabilmente nessuno, ma la magia viene interrotta dalla sanzione ricevuta dall’UCI, che gli rifila 20” di penalizzazione per scia dall’ammiraglia (e 2′ a Conti e Ulissi). Nessuno si sarebbe aspettato neppure il drammatico tracollo di Thibaut Pinot: il francese e capitano della Groupama-FDJ, campione nazionale a cronometro nel 2017, ha chiuso a 3’19” da Dennis ed è stato il peggiore dei big. Peggio di Lopez e Carapaz, peggio anche di un Domenico Pozzovivo che ha sgasato troppo nella prima parte, pagando nel prosieguo della cronometro e chiudendo col tempo di 42’20”: Domenico resta terzo nella generale, ma Chris Froome è lì a un soffio.

GIRO D’ITALIA 2018, 16A TAPPA: SIMON YATES MANTIENE LA MAGLIA ROSA, FROOME 4°

La buona cronometro disputata da Simon Yates gli consente non solo di mantenere la maglia rosa, ma anche un margine rassicurante sugli altri big: Tom Dumoulin ha accorciato nella generale, ma resta comunque a 56” e si è dimostrato meno forte del britannico in salita. Terzo posto per Domenico Pozzovivo a 3’11” dal leader, ma senza un margine rassicurante su Chris Froome: il britannico, complice la buona crono, è a 3’50” dal leader e ha scalato nuovamente posizioni. Chi è scivolato, invece, è Thibaut Pinot, che ora è quinto a 4’19” dalla maglia rosa: precede Rohan Dennis, che ha scalato cinque posizioni ed è 6° a 5’04” da Yates, Lopez (5’37” , Pello Bilbao (6’02”), Carapaz (6’07”) e Bennett (7’01”), che completa la top-10.

Domani si riparte da una tappa pianeggiante, che verosimilmente rappresenterà la penultima volata del Giro: via da Riva del Garda e arrivo ad Iseo dopo 155km.

L’altimetria della 17a tappa del Giro 2018

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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