L’australiano della Lotto Soudal piega l’italiano della Deceuninck Quick-Step. Terza posizione per Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma). Julian Alaphilippe resta in giallo, si ritira Jakob Fuglsang.

Più forte di tutto e tutti. Caleb Ewan non ha avuto paura di esporsi prima degli avversari al vento negli ultimi metri. L’australiano della Lotto Soudal è partito presto, apparentemente troppo lontano dal traguardo di Nimes. Ed invece la sua strategia è risultata vincente. Nessuno ha avuto l’intuizione ed il coraggio di seguirlo e quando i rivali hanno tentato la rimonta è stato tutto inutile. Il rammarico principale per l’attimo perso spetta indubbiamente ad Elia Viviani, il primo degli sconfitti. L’azzurro della Deceuninck-Quick Step esce dalla ruota del treno Morkov-Richeze ma non trova il colpo di reni per battere Ewan. Terzo posto, con rimpianti simili, per Dylan Groenewegen, che precede Peter Sagan, sempre più maglia verde. La gialla, invece, resta sulle spalle di Julian Alaphilippe.

LA TAPPA                                                    

L’antipasto del trittico alpino è una tappa sostanzialmente pianeggiante. È il penultimo appuntamento per le ruote veloci, prima del gran finale a Parigi. Anche per questo motivo le formazioni dei velocisti tengono sotto controllo la fuga di giornata composta da Alexis Gougeard (AG2R), Stéphane Rossetto (Cofidis), Paul Ourselin (Total Direct Energie), Lukas Wisnowski (CCC) e Lars Bak (Dimension Data). Non mancano i colpi di scena: Geraint Thomas (Team Ineos) cade ed è costretto a rimontare. Ai meno 25 Jakob Fuglsang resta coinvolto in una caduta ed è costretto a ritirarsi. Era uno dei favoriti, ma gli acciacchi hanno affondato le speranze del danese. Per il resto, la gara fila tranquilla. Ai meno 2 avviene il ricongiungimento con i fuggitivi. Poi è volata. Sagan e Viviani si studiano, ma non tengono conto di Ewan che non viene controllato nemmeno da Groenewegen.  La sua sparata è incontenibile per tutti. Caleb raddoppia e continua a dimostrare di essere in crescita. La scalata verso i piani alti non conosce tregua.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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