Quest’oggi il Tour de France affronta la 9a tappa, con la temuta salita del Mont du Chat: ecco il film di questa frazione, che viene ritenuta da tutti decisiva per la vittoria della Grande Boucle!

Tour de France

TOUR DE FRANCE: VITTORIA-THRILLER DI URAN, FROOME SI PRENDE L’ABBUONO. IL FILM DELLA 9A TAPPA

La frazione più attesa e (a detta di tutti) più impegnativa del Tour de France, che tra l’altro arriva dopo una giornata dal ritmo infernale, che ha incoronato il francese Calmejane (Aru 6°) dopo una tappa combattuta e dai continui colpi di scena: il ritmo di Station de Rousses è destinato a lasciare il segno nei corridori in vista della 9a tappa, che tra l’altro è una frazione di rara difficoltà. Sono ben 7 i GPM in programma nei 181.5km da Nantua a Chambery, coi più difficili che arrivano in sequenza nei km finali: si parte dal Col de Biche (10.5km al 9%), per poi arrivare al Grand Colombier (8.5km al 9.9%) e alla più agevole Côte de Jongieux, inserita in mezzo a tre GPM Hors-Categorie e antipasto del difficilissimo Mont du Chat, che coi suoi 8.7km al 10.3% di pendenza media e punte al 15-16% è destinato a fare malissimo. Peccato non vederlo come arrivo di tappa, perchè i corridori scollineranno verso i -25 e affronteranno un misto tra discesa e pianura verso Chambery: la tappa viene contraddistinta da un attacco collettivo, con oltre 40 atleti in testa che finiscono con lo scremarsi durante i vari GPM. Nel gruppone c’è anche Matthews, che guadagna punti per la maglia verde (mentre Demare rischia grosso anche oggi, il GPS lo dava 21km indietro rispetto ai big ai -35km), ma i più attivi sono i tre Ag2r (Domont, Vuillermoz, Bakelants) e Warren Barguil: sul Grand Colombier succede di tutto (mentre nella discesa del Col de Biche erano caduti per l’asfalto bagnato Mori, Gesink e Thomas, tutti ritirati, e Contador), e restano davanti Barguil e Benoot, che si ricompattano ai -81km con Vuillermoz, Mollema e Roglic. Il gruppo è a 5’50”, ma recupera tantissimo durante l’azione di Kwiatkowski, che fa scendere il ritardo a 3’30” in 20km: intanto davanti sono rimasti in testa Gallopin e Bakelants, che approcciano il Mont du Chat da leader della tappa. Nel gruppetto inseguitori scattano Mollema e Barguil, col secondo (grande deluso di ieri, aveva detto ”ho buttato via la tappa correndo come un cogl***e) che va a prendersi la testa della corsa e affronta la salita al suo passo, resistendo ai tentativi di rientro del plotone: all’attacco del Mont du Chat il gruppo, tirato da Henao, è a 2′ circa, ma poi succede di tutto.

Froome ha un problema tecnico, chiede il cambio di bicicletta e Aru, con un’azione d’altri tempi (d’altronde, si corre per vincere), sfrutta il chilometrico tempo di reazione dell’ammiraglia Sky per attaccare e fare selezione: restano con lui Porte e Quintana, mentre dietro il gruppetto Sky tenta di limitare i danni. Danni che vengono limitati dalle rimostranze degli altri big (forse non così interessati a battere Froome…) ai danni di Aru, che non trova il minimo supporto nell’attacco alla maglia gialla: Froome così rientra dopo poco tempo (con tanto di azione ”intimidatoria” ai danni dell’azzurro tagliandogli la strada), e subito dopo scatta Fuglsang, destinato ad aiutare Aru in un eventuale controscatto. Attacco che arriva puntuale a 4-5km dalla vetta, poco dopo che si era staccato Contador: il campione italiano saggia le condizioni altrui, e poi risponde al controscatto di Porte, che fa staccare tutti i gregari presenti nel gruppetto dei big, ora a 1’19” da Barguil. Un gruppetto che è composto da Aru, Porte, Froome, Martin, Quintana, Bardet, Porte e da un sorprendente Uran, e che vede gli scatti del campione italiano e dell’irlandese: Aru soffre l’attacco di Froome con la classica ”frullata” (che fa saltare Quintana, mentre Contador deraglia e fatica a tenere anche il ritmo del compagno Mollema), ma rientra col suo passo, ricomponendo il gruppetto a sette, che comprende stavolta Fuglsang, ripreso dai big. Froome tiene un ritmo infernale nel gruppetto big per evitare l’attacco di Aru, che l’aveva staccato qui nel Giro del Delfinato, e così i migliori della generale si avvicinano a Barguil: allo scollinamento Barguil (nuova maglia a pois) ha 20” sul gruppetto maglia gialla, che sta guadagnando parecchio su Quintana (a 55”) e Contador (a 2’40”). Ora tutto pronto per la difficilissima e tecnica, discesa, lanciata a folle velocità proprio da Froome: una discesa che fa la sua vittima illustre quando Porte taglia la curva, prende l’erba e cade malamente, tagliando la strada di Martin. L’irlandese non può far nulla per evitarlo, ed entrambi cadono malamente: Daniel Martin riparte (ma ricadrà poco dopo), Richie Porte invece ha la peggio e resta fermo sull’asfalto per parecchi minuti (il ritiro è scontato, dopo 10′ di medicazioni viene portato via in ambulanza) mentre Froome lancia l’inseguimento a Barguil, che però non molla, anzi. Il vantaggio del francese resta sui 20”, e da dietro arriva la cavalleria: Bardet effettua un’ottima discesa, stacca tutti e va a riprendere il connazionale (tra i due non corre buon sangue): i due collaborano, e il vantaggio su Froome, Aru, Fuglsang e Uran (che ha qualche problema tecnico, non riusciva a cambiare) sale a 30”, col capitano dell’Ag2r che stacca il collega e inizia a sognare la maglia gialla (è a 27” dal leader). Il vantaggio di Bardet resiste per parecchi km, finchè i cinque inseguitori (si è aggiunto Barguil, che non tira) non trovano l’accordo totale: il distacco si riduce a 10”, poi a 5”, finchè il gruppo non si ricompatta ai -2km. Scatta per primo Fuglsang, poi tocca a Froome, che lancia l’attacco all’ultimo km: l’azione decisiva, però, è quella di Warren Barguil, che scatta in controtempo su Fuglsang (partito lungo) e Uran, e batte tutti: ieri aveva ”corso da cogli**e”, oggi ha corso in maniera geniale, riposandosi per 7-8km e vincendo una tappa meritatissima, che arriva dopo la frattura al bacino d’inizio stagione e la decisione di correre la Grande Boucle presa in extremis. O meglio, sembrava aver vinto Barguil, perchè il fotofinish condanna il francese al 2° posto (dopo che aveva già esultato in grande stile), assegnando la vittoria a Uran, autore di 10km col cambio bloccato: 3° posto per Froome, che guadagna i 4” d’abbuono, mentre Aru chiude 5° e Quintana arriva insieme a Martin a 1’13”. Deraglia totalmente invece Contador, che perde 3’30”.

TOUR DE FRANCE: LA NUOVA CLASSIFICA GENERALE, ARU È 2°!

Vittoria a Uran, dunque, e il mix tra cadute (Thomas, Porte, Gesink, Mori ritirati, Martin penalizzato) e crolli dei big (Quintana e Contador su tutti) ci restituisce una classifica generale totalmente differente alla vigilia del primo giorno di riposo: guida sempre Froome, che grazie all’abbuono porta a 18” il suo vantaggio su Fabio Aru, ora 2° nella generale. Terza piazza per Bardet a 51”, con Uran quarto a 55” davanti a Fuglsang (1’37”) e Martin (1’44”): chiudono la top-10 la maglia bianca Simon Yates (2’02”), Nairo Quintana (2’13”), Mikel Landa (3’06”) e Bennett (3’53”): malissimo invece Contador, che è staccato di oltre 4 minuti dal leader. Ora i corridori avranno un giorno per riprendersi, e qualche tappa più agevole in vista dell’altra frazione-chiave del Tour de France 2017, quella di Peyragudes, che è prevista per giovedì: lì Aru e gli altri contendenti saranno chiamati ad attaccare un Froome attento e carico, che quest’oggi ha rintuzzato ogni tentativo e sfruttato lo sprint per aumentare il suo vantaggio di qualche secondo.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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