La 7a tappa della Vuelta rappresenta un ottimo terreno di caccia per Alejandro Valverde e gli altri corridori veloci che sanno reggere in salita: si parte da Puerto-Lumbreras e si arriva agli 886m di Pozo Alcon. Il resoconto della tappa odierna, vinta da Gallopin.

VUELTA 2018, 7A TAPPA: GALLOPIN TRIONFA A POZO ALCON, CADUTA PER KWIATKOWSKI

La Vuelta a España vive quest’oggi una frazione che solo apparentemente può portare allo sprint: la corsa attraversa l’Andalusia nel 185.7km da Puerto-Lumbreras a Pozo Alcon, con due GPM di terza categoria. Il primo, l’Alto Collado de Laude (5km al 6.1%) è molto lontano dall’arrivo, l’Alto de Ceal invece termina ai -12km coi suoi 4.5km al 5.4%: dopo questa salita, lieve discesa e poi nuovo strappo verso gli 886m di Pozo Alcon, un traguardo ideale per quegli sprinter che tengono in salita e per i passisti-scalatori alla Valverde. L’Embatido è il favorito, ma la corsa vede inizialmente davanti una fuga composta da sette uomini: davanti ci sono Gougeard (Ag2r), Rodriguez (Euskadi), Aranburu (Caja Rural), Ravasi (UAE), Conci (Trek), De Tier (Lotto-NL) e Michael Woods (Education First), a cui la FDJ di Molard lascia al massimo 3’30” di vantaggio. La tappa vive a lungo una fase tranquilla, e poi la Lotto-NL Jumbo inizia ad accelerare nel tentativo di ricompattare il gruppo, ignorando la legge non scritta per cui chi ha un uomo in fuga non tira il gruppo: la spinta del team di Kruijswijk e Bennett è fortissima, e ai -17km la fuga viene riassorbita quasi in toto. Davanti resta solo l’arcigno Michael Woods, che viene ripreso verso la fine dell’Alto de Ceal: nel gruppo, falcidiato solo in parte da una brutta caduta collettiva, ci sono anche Viviani e Sagan, che tengono in salita a differenza del nostro Trentin.

Si stacca nel finale dell’Alto de Ceal, invece, Vincenzo Nibali, che perde subito 25” dal gruppo e poi non rientra più: un gruppo che vede lo scatto di Lluis Mas (Caja Rural) nel tratto in discesa: lo spagnolo viene ripreso, mentre il gruppo assiste ad alcune cadute in discesa. Va giù Amador, fora Martin, ma soprattutto cade Michal Kwiatkowski, che perde una trentina di secondi e si ritrova a tirare da solo dopo l’esaurimento dell’azione di Henao: davanti attacca Herrada, ma Quintana lancia il contrattacco tirandosi dietro Miguel Angel Lopez, Quintana, Izagirre e un paio d’altri big. L’azione non funziona, col gruppo che rientra ed Herrada davanti con qualche secondo ancora ai -2: dietro Kwiatkowski tira e accorcia a 20” il suo distacco, mentre nel gruppo scatta Tony Gallopin. Il francese, che ha una bella ”sparata”, attacca ai -2km e risucchia Herrada, rendendosi di fatto imprendibile. Il gruppo prova a reagire con Majka, che lavora per un resistente Sagan (rimasto coi 20 migliori big), ma non c’è nulla da fare: trionfo per un favoloso Gallopin, che rifila 5” al gruppo con Sagan e Valverde, rispettivamente secondo e terzo. Nel gruppo anche Rudy Molard, che mantiene la maglia rossa, e Aru, mentre Kwiatkowski chiude a 30” dai migliori e non perde troppo: 4’27” di ritardo invece per Vincenzo Nibali.

VUELTA 2018: KWIATKOWSKI CALA NELLA GENERALE, DOMANI LO SPRINT

Rudy Molard non perde la maglia rossa, ma vede avvicinarsi i big della generale. Il francese della FDJ guida con 47” su Valverde, che beneficia degli abbuoni, e 48” su Buchmann: quarto Simon Yates a 51”, con Gallopin a 59” e Kwiatkowski sesto a 1’06”. Completano la top-10 Izagirre, Quintana, Kruijswijk e Mas, con Aru 13° a 1’28”. Domani la corsa vivrà una tappa più tranquilla: 195.1km da Linares ad Almaden, con un tratto finale in leggera salita che dovrebbe rappresentare un trampolino di lancio perfetto per Peter Sagan. Si arriverà comunque in volata.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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