L’Italia ha concluso nella serata di ieri la sua esperienza nei Mondiali di nuoto paralimpico di Londra 2019 con 50 medaglie, record assoluto di podi, e la bellezza di venti ori. Le nostre prospettive in vista delle Paralimpiadi sono ottime, riusciremo a crescere ancora?
NUOTO PARALIMPICO, MONDIALI 2019: UNA RASSEGNA DA RECORD, OTTIME PROSPETTIVE IN VISTA DI TOKYO
Un trionfo. Non ci sono altre parole per descrivere le prestazioni della nazionale italiana di nuoto paralimpico ai Mondiali di Londra. Gli azzurri erano arrivati a questa manifestazione dopo aver mostrato tutto il loro valore nelle varie tappe d’avvicinamento alla rassegna iridata, ma si sono superati in quello che è stato il Mondiale più vincente nella storia della FINP e del nuoto paralimpico italiano. Il precedente record di medaglie (37) era stato ottenuto a Città del Messico nel 2017, e di fatto era già stato superato quando mancavano ancora due giorni di gare e tantissime possibilità di medaglia per gli azzurri. Alla fine di questi trionfali Mondiali, l’Italia ha chiuso con un bottino complessivo di 50 medaglie: 20 ori, 18 argenti e 12 bronzi, il tutto ottenuto con un contingente dal valore assoluto, che mischia gioventù ed esperienza, e con atleti dal talento incommensurabile. L’Italia è campione del mondo, come ha scritto il sito della FINP nella serata di domenica: si può dire, perchè gli azzurri hanno conquistato il primo posto nel medagliere precedendo Gran Bretagna (19 O, 14 A, 14 B) e Russia (18 O, 25 A, 21 B). E si può sperare in vista delle Paralimpiadi di Tokyo 2020: l’Italia ha confermato per l’ennesima volta di essere la nazionale più forte al mondo nelle vasche del nuoto paralimpico, di produrre costantemente talenti e di avere degli elementi in crescita costante, che sono già ora al top mondiale e possono ancora migliorare. I nostri maggiori campioni sono giovanissimi, non hanno ancora vent’anni e vinceranno ancora tanto: l’Italia sembra destinata a dominare il medagliere anche a Tokyo, e magari ad aumentare ulteriormente il bottino nella vasca nipponica. Perchè i protagonisti non mancano.
NUOTO PARALIMPICO, MONDIALI 2019: BARLAAM E GILLI LE STELLE, MA QUANTI CAMPIONI!
Simone Barlaam e Carlotta Gilli, ma anche Arjola Trimi, Stefano Raimondi, Arianna Talamona, l’intramontabile Morlacchi e… non solo. Sono stati i Mondiali dell’Italia, sono stati i Mondiali dei plurimedagliati con la divisa tricolore. Tra le 50 medaglie italiane spiccano senza dubbio quelle di Simone Barlaam e Carlotta Gilli, due fenomeni classe 2000 (Barlaam) e 2001 (Gilli) che hanno dominato di fatto la classe S9 e la classe S13: sei medaglie per Barlaam, con cinque ori (100 dorso, 100 farfalla, 100sl, 50sl, 4x100sl 34pti) e un argento (4x100mx 34pti), altrettante per Carlotta Gilli che ha conquistato quattro ori vincendo i 100 dorso, i 100sl, i 200mx e i 50sl, completando il suo bottino con un argento nei 100 farfalla e il bronzo nei 400sl. Sono stati i Mondiali dei baby-fenomeni Barlaam e Gilli, ma non solo: Stefano Raimondi ha conquistato otto medaglie, tre d’oro e cinque d’argento, e fioccano i plurimedagliati. Rassegna da urlo per l’ormai 32enne Arjola Trimi (due ori, due argenti, due bronzi) e per Arianna Talamona (2 ori, tre argenti), ottimi risultati per Efrem Morelli e per il solito Federico Morlacchi: Fedelfino, come viene chiamato, non ha fatto incetta di medaglie solo perchè ha ridotto il proprio programma di gare, vista la presenza di Barlaam. Da vero capitano della nazionale, il 26enne varesino si è adattato e ha conquistato quattro medaglie: l’oro ex-aequo con Barlaam nei 100 farfalla, il successo (con record mondiale) nella 4x100sl 34pti, l’argento nei 200mx e nella 4x100mx 34pti. Peccato per il 4° posto nei 400sl, ma saprà rifarsi a breve. Tra i tanti protagonisti della nazionale azzurra, c’è solo un volto parzialmente triste, ed è quello della pavese Monica Boggioni. Due anni fa Monica dominava i Mondiali nella classe S4, conquistando tre ori e tre argenti, quest’anno chiude con due bronzi (200sl e 50sl) e tanto rammarico: ”colpa” del cambio di categoria che l’ha fatta passare nella classe S5, e di un adattamento alle nuove avversarie non ancora del tutto completato. Probabilmente si comporterà meglio a Tokyo, e ci farà ancora sognare insieme a questa Nazionale da urlo, che non smette di ottenere risultati da record.
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