(foto Federnuoto/Andrea Masini/DBM)
A pochi giorni dal termine delle gare in acque libere dei Mondiali di Fukuoka è tempo di bilanci ed analisi, soprattutto in vista di quello che accadrà a Parigi tra esattamente un anno. L’Italia torna a casa con un bottino di tre medaglie, una per metallo, posizionandosi così nel medagliere del fondo al secondo posto, dietro solamente alla corazzata tedesca, prima con quatto ori ed un bronzo.
Nelle cinque gare in programma disputate dagli azzurri spicca l’oro della staffetta 4×1,5 km conquistato da Barbara Pozzobon, Ginevra Taddeucci, Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri, che ha così riscattato le opache prove delle due 10 km, terminate entrambe senza azzurri sul podio e con il pass olimpico ancora da conquistare. La prossima occasione per qualificarsi in questa gara ai Giochi Olimpici si presenterà a Doha, il prossimo febbraio.
Le altre due medaglie conquistate, invece, sono arrivate dalla 5 km maschile, con Paltrinieri d’argento e Acerenza di bronzo, entrambi bravi a riscattarsi dopo l’amara prova sui 10 km. Le ragazze invece, oltre all’oro della staffetta, hanno portato a casa buone ed incoraggianti prestazioni nelle altre gare, con l’auspicio che servano da punto di partenza per i loro prossimi impegni.
Nella 10 km femminile si è registrato un incoraggiante sesto posto di Ginevra Taddeucci, seguita da Giulia Gabbrielleschi, decima. Infine, nella 5 km femminile Barbara Pozzobon è giunta quinta, più attardata Rachele Bruni, solo 21^.
Tirando le somme il Mondiale ha rappresentato un buon trampolino di lancio soprattutto per le azzurre, mentre ha riconfermato le qualità del tandem Acerenza-Paltrinieri. Proprio quest’ultimo è riuscito a conquistare due delle tre medaglie dell’intera spedizione, pur arrivando non al meglio in terra giapponese. La stessa cosa, per motivi diversi, già capitatagli due anni fa a Tokyo. La continuità negli allenamenti, oltre alla tanto sperata riduzione degli stop da infortuni, potrà dare a Paltrinieri quel quid in più che gli è mancato, non certo per demeriti suoi.
Al rientro in Italia, tra l’altro, è stato lo stesso Paltrinieri a spiegare quanto sia impegnativo allenarsi per partecipare a cinque gare a rassegna, tra fondo e vasca. Per questa ragione, il campione di Carpi non ha escluso di dover nel prossimo futuro scegliere su quali gare concentrarsi, predisponendo così una preparazione ad hoc, e meno trasversale. Ora è il tempo del riposo, ma le decisioni da prendere sono tante.