(foto Federnuoto/Andrea Masini/DBM)
Non giungono buone notizie per l’Italia del nuoto dal Giappone, nello specifico da Fukuoka, teatro dei Mondiali in acque libere.
La 10 km di fondo, infatti, ha riservato grandi amarezze alla truppa azzurra, sia nel femminile che nel maschile. Nel primo caso, Ginevra Taddeucci e Giulia Gabbrielleschi non sono riuscite ad andare oltre la sesta e la decima posizione. Questi piazzamenti hanno impedito ad entrambe di staccare il pass di qualificazione per Parigi 2024, poiché il nuovo regolamento vigente prevede che le carte olimpiche vadano di diritto solo alle prime tre atlete al traguardo. Le speranze di poter avere ai nastri di partenza le nostre portacolori sono ora riposte nel prossimo appuntamento iridato di Doha, a febbraio 2024. In quell’occasione verranno messi in palio ben 13 pass olimpici, ultima vera e grande occasione per tentare l’assalto ai cinque cerchi.
La gara è stata vinta dalla teutonica Leonie Beck, già oro agli Europei di Roma dello scorso anno, in 2 ore 2’34″0; seguita dall’australiana Chelsea Lea Gubecka. Da cardiopalma, invece, la battaglia per il terzo posto, conclusasi con la zampata vincente della statunitense Katie Grimes ai danni dell’olandese Sharon Van Rouwendaal, oro a Rio 2016, e di Ana Marcela Cunha, campionessa olimpica in carica della specialità.
Come se non bastasse, dalle acque del Seaside Momochi Beach Park sono giunte nella giornata odierna altre delusioni, questa volta nel maschile. Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri, infatti, hanno dato vita a una gara che non li ha visti andare oltre il quarto e il quinto posto finali. Anche per loro niente pass olimpico e tutto rimandato a Doha. Al termine della gara lo stesso Paltrinieri ha ammesso di non essere ancora al top della forma fisica, pur avendo provato a dare il massimo dall’inizio alla fine. Domenico Acerenza, invece, ha posto l’accento sul forsennato ritmo messo in mostra dai primi tre al traguardo che fin dall’inizio hanno dimostrato agli altri di essere più performanti.
A spuntarla, alla fine, il tedesco Florian Wellbrock, autore di una magistrale prestazione. Dietro di lui è giunto il magiaro Kristof Rasovsky, tallonato dall’altro tedesco, Oliver Klemet, terzo.