Da Marco Corradi, il nostro inviato alle Olimpiadi.

La nostra intervista a Thomas Ceccon, oro nei 100 metri dorso maschile a Parigi 2024.

Fonte Foto: Giorgio Scala, Andrea Masini e Andrea Staccioli / DBM

Da fuori è sembrata una gara facile, dall’acqua invece?

Difficile, nel senso che ho fatto molta fatica, è una gara che ho cambiato tatticamente, nel senso che ho cercato di passare forte sapendo che dovevo stare davanti all’atleta cinese e fargli la gara a fianco. Gli ultimi metri ero veramente stanco. Però va vinta così, l’anno scorso ho perso perché sono passato troppo piano, ho fatto qualche errore, anche di riscaldamento di cose, quest’anno non li ho fatti, non ho voluto ripetere e questa è la prova che si può perdere ma si può anche imparare e questa cosa l’ho imparata. L’anno scorso mi ero scaldato troppo poco, sia la mattina che il pomeriggio e quindi oggi ho detto mettiamo le cose un attimo a posto e le ho messe a posto adesso.

Sei commosso, che è raro…

Sì, molto raro e mi stavo commuovendo anche prima di fare la gara perché è un’emozione fortissima ma anche essere in prechiamata così con i più forti che ci sono, essere lì è un privilegio perché non tutti possono permettersi di essere in una finale olimpica e giocarsi qualcosa di importante quindi ero emozionato sia prima e poi anche un pochino dopo.

Ti aspettavi di viverla così, nel senso che è una cosa che hai immaginato, ci hai persino raccontato così tante volte…

Sì, io mi sono immaginato queste interviste, me le sono preparate, ho provato a preparare tantissimo. Subito dopo la gara ho fatto anch’io mezza scena muta ovunque.

Una cosa preparata ti è venuta in mente adesso?

Sì, adesso sono un po’ più tranquillo anche se bisogna fare tutte le cose di fretta, c’è l’anti-doping, domani è il giorno di riposo però ho anche i 200 quindi spero di non fare troppo tardi.

Dal punto di vista tecnico cosa ti è piaciuto di più di questa scena, di quest’oro?

Penso la gestione della gara. Come ho detto prima sono passato forte anche se non sarei passato così forte quindi l’amministrazione della gara.

Mentalmente è stato difficile affrontare la gara?

Sì. Mentalmente ti distruggono. È molto difficile, forse più mentalmente che fisicamente. Ti giochi tutto e più ci pensi più questa cosa è logorante. Io l’ho detto anche un po’ di tempo fa, era la mia ossessione questa medaglia e se non vincevo oggi non sarei andato a casa contento. Logorante tantissimo, però io ho vinto.

Adesso pensi che sarà tutto più semplice?

Adesso sì, però ho detto una cosa prima che non è una cosa bella ma va detta. Soprattutto chi magari fa più gare. Ho vinto oggi, vado a letto, mi godo questa sera, domani mi devo svegliare pensando che io non ho vinto niente. Io domani mi sveglio e dico io sono arrivato qua e c’è ancora zero medaglie se no si dice io ho vinto e vado a fare i due dorsi e faccio 2-3 la mattina e dico però ho vinto. Non funziona così purtroppo. E questo è reperire le emozioni che è brutto però funziona così

Thomas, tu e Niccolò due ori in due giorni. Ve lo siete mai detti in questi mesi?

No, non si pensava anche perché alla vigilia non si sa mai gli atleti come stanno. Abbiamo visto la rana che non si dà spiegazione di questa rana, di questo movimento della rana molto lento di tutti quanti. Infatti non si pensava assolutamente che Niccolò potesse vincere. Prima della finale ho detto secondo me se tu fai la tua gara, hai vinto, e infatti ha vinto. Prima è ovviamente difficile dirlo, io forse ero quello un po’ più scontato ma scontato non c’è niente è una finale olimpica

State diventando voi la scherma del nostro forziere olimpico…

La scherma ha vinto tantissimo negli ultimi anni siamo sempre stati fortissimi, penso, correggetemi se sbaglio. Abbiamo sfiorato la medaglia di bronzo di Benedetta, mi sa di un centesimo. E purtroppo il nuoto è molto crudele sotto questo aspetto perché un centesimo in più, un centesimo in meno, passi da essere medagliato al niente, diciamo. Ed è sbagliato perché se tu pensi alla preparazione che hai fatto non puoi dire 1.5.6 e dire 1.5.6 preparazione fortissima, poi arriva 1.5.7 sbagliato tutto, delusione. Questo è un po’ in tutti gli sport, sbagli tanto così passi da essere il dio a non essere niente. Però bisogna un attimo capire le due cose

Benedetta ha detto che oggi prima della gara sgli sei andato vicino e lei ti ha cacciato…

No, dai, ci siamo beccati lì in prechiamata, ci siamo dati il pugno così, tra compagni, però di solito prima delle gare così importanti si cerca di stare ognuno per i fatti propri. Non voglio sentire niente, non voglio che nessuno mi scriva niente

Senti Thomas, a Tokyo l’emozione all’inizio ti aveva un po’ preso la manoa. Invece adesso hai detto che ti eri emozionato, però l’hai gestito. Hai previsto anche questo, ti hai ripreparato anche a gestire questo?

Una cosa così non si può gestire, o fai un’Olimpiade al mese e poi dici, ok, sono pronto, oppure è una cosa che non prepari. Forse a Tokyo erano due emozioni diverse, due persone diverse, però le mettiamo più o meno allo stesso livello sia adesso che quelle di Tokyo

Senti Thomas, ieri il tuo compagno di camera ci ha detto che per lui la carta vincente è stata la serenità e distrarsi giocando a Briscola. Anche tu giochi a Briscola?

Sì, sì, giocavamo qualcosina. Adesso purtroppo col fatto che io torno tardi, Nicolò è tornato tardi, si gioca magari con quelli che ci sono in camera, poi vengono anche altri e si gioca un pochino

Quindi se la sua carta vincente è stata la serenità, la tua quale è stata?

Anche per me uguale penso. Ci siamo aiutati a vicenda un po’ ad essere tranquilli, si cerca di smorzare un attimo la tensione parlando, giocando, anche giocando al telefono banalmente

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