Coppa del Mondo di Marcia a Roma

Alex Schwazer impegnato nella 50 km di marcia a Roma 08/05/2016 (foto di Giancarlo Colombo/ A.G.Giancarlo Colombo, fonte www.fidal.it)

Si infittisce ulteriormente il caso Schwazer. Il marciatore altoatesino continua a sostenere la sua innocenza ed ora spera di ottenere l’ok dal Tas nell’udienza dell’8 agosto per poter prendere parte alle gare olimpiche. La negatività anche all’ultimo controllo (il ventesimo dall’inizio dell’annata) è una prova a suo favore ed un leggero ottimismo sembra prendere corpo all’interno dell’entourage di Alex.

A favore di Schwazer ci sono una serie di controversie mai chiarite nel corso dell’indagine, culminata con la notizia della sua positività ad un anabolizzante. In primis, risulta molto sospetta la quantità di testosterone presente in un unico campione e poi mai più riscontrata. È stato fatto notare che valori così fuori dal normale dovrebbero ripetersi nei controlli immediatamente successivi. Non è stato così con Alex.

Fa storcere il naso anche la “puntualità” della scoperta della positività, con conseguente stop. Il 21 giugno la Gazzetta dello Sport annunciava che il marciatore non aveva passato un controllo antidoping. Era il preludio allo stop della IAAF dell’ 8 luglio, in seguito alle controanalisi. Giusto un mese prima delle Olimpiadi. Non ci sarebbe nulla di male, se non fosse per la disparità di trattamento applicata nei confronti della cinese Liu Hong. La detentrice del record del mondo e medaglia di bronzo a Londra 2012 era stata pizzicata all’antidoping dopo la netta vittoria a Roma nella 20 chilometri. La positività è stata insabbiata e la squalifica di un mese (dal 13 giugno al 13 luglio) non ha compromesso la sua partecipazione a Rio 2016. Per rendersi conto della sospensione è stato necessario consultare l’ultimo bollettino tra la tabella degli atleti “colpevoli”. La IAAF ha fatto intendere che si trattava di un provvedimento preso contro chi si macchia di un’infrazione minore. Inoltre la marciatrice cinese è stata giudicata da un tribunale connazionale, che ovviamente l’ha scagionata, permettendole di presentarsi alle Olimpiadi. Questo metro di giudizio non è stato applicato nei confronti degli atleti russi, estromessi senza alcun controllo effettivo, e soprattutto verso Alex. E poi, com’è possibile che la notizia dello stop di Schwazer si sia palesata solamente a meno di un mese e mezzo da Rio 2016, quando il campione sospetto era datato 1 gennaio 2016? Come mai 6 mesi per scoprire una positività così lampante ed evidente per i suoi valori alterati?

Tutto qui? Purtroppo no. Il peggio deve ancora venire. Negli ultimi giorni, Repubblica ha diffuso il contenuto delle telefonate tra Sandro Donati, allenatore dell’altoatesino, e Nicola Maggio, giudice di gara con un passato piuttosto controverso, fatto di esclusioni e riammissioni, l’ultima delle quali per grazia di Maurizio Damilano, Presidente del settore marcia della IAAF. Le intercettazioni rivelano una verità scioccante: nel corso di una chiacchierata il giorno 7 maggio, l’arbitro consigliava al preparatore di Schwazer di convincere il pupillo a non vincere la gara di Roma. Il tutto a favore dell’australiano Jared Tallent, da sempre ostile ad Alex ed al suo rientro post squalifica. Il “consiglio” di Maggio rimase inascoltato, visto che l’atleta italiano trionfò nella Capitale. Diciotto giorni dopo, lo stesso giudice ricontattava Donati, avvertendolo che era meglio non cercare guai con i due cinesi favoriti per la marcia di La Coruna (uno dei quali era Whang Zhen poi vincitore di quella manifestazione). L’allenatore di Schwazer confessò che il suo assistito aveva lasciato la vittoria all’avversario, assecondando in parte il giudice. Ma chi c’è dietro ai trionfi della Cina che marcia? È una vecchia conoscenza del marciatore di Vipiteno, il suo ex allenatore Alessandro Damilano. Quest’ultimo non era mai stato tenero nei confronti del ragazzo italiano dopo la squalifica del 2012 ed i rapporti tra i due non sono idilliaci ovviamente. Il commissario tecnico dei cinesi è anche il fratello del Presidente del settore marcia IAAF, Maurizio. Inevitabile che i sospetti dei maliziosi intravvedano del marcio in questa serie di collegamenti. Difficile anche non pensare che dietro questa controversa positività ci sia una scelta politica ben precisa: estromettere Schwazer, personaggio scomodo ed inviso a molti, per non scontentare la maggioranza. Secondo quest’ottica, le telefonate a Donati non erano altro che ammonimenti, come se ci fosse un ordine d’arrivo e gerarchico ben preciso da rispettare.

Restano alcuni punti oscuri anche nella difesa di Alex. La spiegazione della contaminazione alimentare a causa di una bistecca non convince e lascia aperti alcuni interrogativi. In ogni caso, la mancanza di chiarezza interna alla IAAF, l’applicazione molto discutibile di alcune norme e l’ingerenza di agenti esterni, determinanti ai fini del risultato, gettano ombre sinistre e tremendamente inquietanti sull’intero movimento.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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