Sono trascorsi sei anni dall’impresa di Alex Zanardi, medaglia d’oro Handibike categoria H4 ai Giochi Paralimpici di Londra 2012. Un successo che rese l’ex pilota di F1 l’uomo copertina di quella manifestazione con Oscar Pistorius. E a distanza di tanto tempo i loro destini hanno preso strade opposte…

Alex Zanardi

Alex Zanardi, vincitore di 6 medaglie alle Paralimpiadi

IL RITORNO DEL GUERRIERO

Pronti, partenza e via. Alex Zanardi ha saputo sgusciare dai blocchi di partenza per tantissimi anni, quasi una vita. Prima di Londra 2012, lo aveva sempre fatto a bordo di una vettura. Dalla Formula 3 alla Formula 1: non importa quale fosse il tipo di monoposto. Al ragazzo di Bologna piaceva solamente andare veloce, spremendo la propria macchina oltre il limite, con la generosità e la spericolatezza proprie di un pilota. Alex aveva mostrato di possedere una stoffa pregiata. Purtroppo, la vita è un circuito ben più complesso ed indecifrabile di quelli su cui i bolidi di Zanardi sfrecciavano. Così, basta un testacoda ed un’entrata in pista inattesa da chi proviene da dietro ed ecco il dramma. Addio gambe, recise di netto da un impatto tremendo sull’asfalto del Lausitzring. Dalla sfortuna più grande si può risorgere. Alex lo ha imparato nella riabilitazione. Ha trovato la propria rinascita nella handbike conoscendo l’amico Vittorio Podestà. Londra 2012 diventa l’occasione per il riscatto.

L’ORO DI LONDRA 2012

Le braccia usate per pilotare una vettura diventano il mezzo per volare verso il trionfo. Scorrono i secondi della cronometro, ma Zanardi ci è abituato. Conosce l’adrenalina, sa cosa si prova a dover battere anche il temo, nemico invisibile e beffardo. Una pedalata dopo l’altra, il bolognese macina terreno. Segna parziali impressionanti. Arriva sul traguardo: 24’50’’22. Tradotto: primo. L’oro della medaglia diventa il colore della nuova vita di Alex. È finita la fase dei travagli, della paura di non farcela, delle domande a Dio sul perché tutto sembrasse andare storto. Zanardi è tornato più forte e vincente di prima. E come cantava un altro illustre bolognese, Cesare Cremonini: “Sì, dev’essere così, che tutto quel che accade ha un senso, altrimenti non saresti qui”.

ALEX E OSCAR: DESTINI OPPOSTI

Nello stesso giorno in cui Alex risorge, un altro ragazzo incanta il mondo. Oscar Pistorius domina i 400 metri. Strani i percorsi della vita. L’italiano torna a galla dopo la tempesta ed inizia una nuova fase della vita fatta di vittorie e medaglie. Al contrario, il sudafricano imboccherà un inatteso viale del tramonto proprio dopo aver riscritto la storia dell’atletica paralimpica e non solo, data la sua partecipazione alle gare londinesi riservate ai normodotati. Le Olimpiadi inglesi sembravano l’ennesima meravigliosa pagina di un romanzo poi imbrattatosi di sangue e scolorito dalla depressione. Chissà se mai Oscar troverà la stessa forza di Alex per uscire fuori dall’inferno, scalandone le pareti. Dipende solo da lui. Zanardi docet.

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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