L’undicesima tappa della Vuelta ci regala la più classica delle frazioni costellate dai saliscendi: mai un attimo in pianura per i corridori nella strada verso Ribeira Sacra-Luintra, con la bellezza di 4mila metri di dislivello dislocati sui 207.8km della tappa. 

VUELTA 2018: DE MARCHI TRIONFA A LUINTRA

L’11a tappa della Vuelta a España è sulla carta perfetta per le fughe, e i corridori lo sanno benissimo. Partenza da Mombuey e arrivo a Ribeira Sacra-Luintra dopo 207.8km in cui di fatto non si è mai in pianura: verranno affrontati quattro GPM di minor caratura. Si parte dal Puerto del Padernelo (5.7km al 5.3%), per poi proseguire con Alto de Covelo (9.5km al 4%), Alto de Trives (10.6km al 4.6%) e Alto de Mirador de Cabezoas (8.8km al 4.3%), ultima salita e distante 19km dall’arrivo, anche se in realtà la salita prosegue anche per qualche km dopo il GPM ufficiale (fino ai -3, poi discesa e nuovo strappo verso l’arrivo). Le prime due ore di corsa sono infernali in questa frazione con 4mila metri di dislivello e solo 11km di pianura sui 207.8km totali: media oraria di 48km/h, e attacca tra gli altri anche Vincenzo Nibali, che però viene ripreso due volte e non azzecca la fuga giusta. Un attacco, quello giusto, che è composto da 19 elementi: Pellizzotti (Bahrain), Peters (Ag2r), Fraile (Astana), De Marchi, Roche, Teuns (BMC), Majka (Bora), Pinot, Vincent (FDJ), Benoot (Lotto-Soudal), Haig (Mitchelton-Scott), Anacona (Movistar), Gibbons (Dimension Data), Rolland (Education First), Restrepo (Katusha), Henao (Sky), Mollema (Trek), Pardilla (Caja Rural), Bizkarra (Euskadi).

Nella fuga c’è Pinot che si trova a 2’33” da Simon Yates e potrebbe dunque strappargli la maglia rossa, ma il gruppo lascia inspiegabilmente fare. L’unica che va in testa a tirare è la Movistar, che pur avendo davanti Anacona lavora per ridurre il gap: d’altronde Pinot e soci erano arrivati a 4’40” di vantaggio, e fanno dannatamente sul serio. Chi non ne è convinto del tutto, lo capisce quando Pinot attacca con Teuns in salita, guadagnando 30” sui rivali: in due contro 17 però non si va da nessuna parte, e così dopo poco i due si fanno riassorbire. Poi però ecco il nuovo attacco: si muove Mollema con Pinot, Majka e De Marchi, e questo quartetto prima guadagna 40” e poi viene raggiunto da altri fuggitivi che vanno a portare il gruppetto a 11 unità. L’azione decisiva, però, è tutta italiana: BMC fa lavoro di squadra, e fa attaccare Roche con De Marchi per staccare il colombiano Restrepo. Il Rosso di Buja, sconfitto da Clarke nella precedente fuga della Vuelta 2018, poi parte in solitaria nel tratto più duro dell’Alto de Mirador de Cabezoas, guadagnando quasi 50” sugli ex compagni di fuga e venendo poi ripreso da Restrepo, dando così vita a un attacco a due. Movistar e Mitchelton-Scott tirano nel gruppo, ma non guadagnano nulla nell’immediato, mantenendosi a 3′ dalla testa della corsa. E nei km seguenti alla salita non cambia nulla, nonostante il forcing della Movistar: davanti restano Restrepo e De Marchi a lottare per il successo sotto il diluvio che scoppia all’improvviso. E scoppia anche la corsa ai -5: davanti attacca De Marchi e stacca Restrepo, dietro la Education First attacca in parata per Woods-Uran e sfalda il gruppo, facendo staccare Aru e De La Cruz. Chiude la Movistar con Anacona, ma il gruppo ha perso molte unità su una salita agevole e resta composto da 20-25 corridori. Nel mentre De Marchi vola verso la vittoria in solitaria: il Rosso di Buja trionfa a Ribeira Sacra-Luintra dopo una tappa perfetta, ottenendo la quarta vittoria in carriera nella corsa iberica. De Marchi batte Restrepo per 27”, con Pellizzotti terzo a 59”. Pinot arriva a 1’50”, il gruppo regolato da Valverde con 2’02” di ritardo: perdono secondi De La Cruz (2’09”) e Buchmann (2’10”), e anche il nostro Fabio Aru, che chiude a 2’43” e fa un balzo indietro in classifica. 5’50” di distacco invece per Nibali e Richie Porte.

VUELTA 2018: SIMON YATES RESTA LEADER, DOMANI LA VOLATA?

La classifica non vede variare il suo leader: Simon Yates mantiene la maglia rossa con 1” su Valverde e 14” su Quintana (che ha tentato un attacco nel finale, senza esito) con la top-10 completata da Jon Izagirre (17′), Gallopin e Buchmann (24”), Lopez (27”), Uran (32”), Kruijswijk (43”) e Bennett (47”). 13° Fabio Aru a 1’49”, mentre Pinot ora è 16° a 2’20” e di fatto non ha smosso la sua classifica facendo tantissima fatica (che potrebbe pagare nei prossimi giorni).  Domani la corsa riparte da una tappa per velocisti: si parte da Mondonedo e si arriva al Faro de Estaca de Bares dopo 181.1km con poche asperità. Giusto due GPM di terza categoria e qualche strappetto prima della prevedibile volata.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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