Questa è una storia di luce, di buio e ancora di luce. Ci sono tre anni significativi nella storia di Assunta Legnante: il 1978 è l’anno in cui nasce, il 2009 le porta via la vista, il 2012 le regala una nuova vita.
Gli inizi: un posto al sole
Inizia tutto a Frattamaggiore, un comune in provincia di Napoli al quale sono legate le vite di altri napoletani doc come lo scrittore Roberto Saviano (figlio del medico di Frattamaggiore Luigi Saviano) e il calciatore Roberto Insigne (originario di Fratta per l’appunto). Assunta, figlia di un carabiniere e pallavolista mancata, si rivela un talento dell’atletica leggera quando non ha ancora vent’anni. Tra 1997 e 2009 vince la bellezza di sei medaglie nella disciplina del getto del peso, aggiudicandosi i Giochi del Mediterraneo di Tunisi 2001 e gli Europei indoor di Birmingham 2007. Uno delle sei medaglie è l’argento con cui chiude i Giochi del Mediterraneo di Pescara del 2009, l’ultima manifestazione sportiva alla quale ha preso parte come atleta normodotato.
Il 2009: l’anno del buio
Poco più che trentenne Assunta è costretta a fare i conti con un nemico che alberga dentro di lei fin dalla nascita, adesso più che mai intenzionato ad avere la meglio. Il 2009 è l’anno in cui l’atleta di Frattamaggiore perde la vista: il colpevole è un glaucoma congenito. La luce resta fuori dal mondo di Assunta, ma quest’ultima non getta la spugna come è solita fare col peso. Il primo giorno è durissima, il secondo anche, ma col tempo ci si abitua. La Legnante abbandona forzatamente l’attività sportiva da normodotata e la vita se la reinventa.
Dal 2012 ad oggi: la rinascita e le due Paralimpiadi
Tre anni e molto buio dopo, nel 2012 la Legnante torna in pista. Nel maggio di quell’anno ai Campionati italiani assoluti paralimpici di atletica leggera batte il record del mondo nel getto del peso (categoria F 11-12) di 11,84 m con due lanci rispettivamente da 13,24 m e da 13,27 m, qualificandosi per le Paralimpiadi di Londra 2012, dove vincerà la medaglia d’oro nella specialità del getto del peso.
Da quell’estate alla scorsa la Legnante ha conquistato altri cinque primi piazzamenti (tra cui quelli ai Mondiali paralimpici di Lione nel 2013 e di Doha nel 2015), compreso quello conquistato nel lancio del disco negli Europei paralimpici di Swansea 2014. L’ultimo successo è arrivato sull’erba di Rio qualche mese fa, dove Assunta ha gettato come sempre il peso meglio di tutti e mai la spugna. Nonostante non viva di luce, Assunta Legnante da Frattamaggiore col suo esempio ci abbaglia e dimostra che, qualsiasi cosa ci accada, una nuova vita non ci è mai preclusa.
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