La prima Olimpiade a 31 anni e la gioia di una ragazzina.
Flavia Tartaglini, velista romana specializzata nel windsurf, si sta allenando a Rio de Janeiro per arrivare pronta ai primi Giochi della sua carriera.
Pur mantenendo i piedi per terra, l’atleta sa di essere in ottima forma e in Brasile potrà giocarsi delle chance importanti.
Ecco cosa ci ha detto nel corso della nostra intervista.
- Come procede il tuo avvicinamento a Rio?
- Procede bene. È un periodo intenso di preparazione in vista delle Olimpiadi. In questo momento sono già a Rio per prepararmi. Viaggio molto e pesa un pochino ma sono gli ultimi sforzi che si fanno con piacere.
- In una recente intervista hai dichiarato di puntare a una medaglia. Confermi?
- In realtà sto lavorando per quello ma non voglio fare previsioni. Siamo una decina di atlete che possiamo giocarci le tre medaglie. È il mio sogno ma non vado alla prima Olimpiade per dire di vincere sicuramente la medaglia. Di sicuro lotterò fino all’ultimo!
- Come ti sei avvicinata al windsurf?
- Sono nata e cresciuta vicino al mare, anche se da bambini praticavo altre discipline. Facevo scherma, nuoto e corsa ma stando vicino all’acqua mi sono innamorata del windsurf a partire dai 15 anni, quando ho fatto il primo corso.
- Cosa si prova a raccogliere un’eredità pesante come quella di Alessandra Sensini?
- Sinceramente l’unica eredità pesante è il fatto di aver avuto davanti sempre una campionessa come lei perché alle Olimpiadi ci vanno una donna e un uomo. Alessandra Sensini è l’icona del windsurf mondiale. Abbiamo 10 anni di differenza ma sono un’atleta diversa. Alla mia età aveva già 3 medaglie. Ora alle Olimpiadi ci posso finalmente andare e farò del mio meglio.
- Qual è stato il più bel successo che hai ottenuto in carriera?
- Il podio al test event di Rio nel 2014 e la vittoria in coppa del mondo nel 2015 in Inghilterra.
- Qual è il tuo primo ricordo legato alle Olimpiadi?
- Ci ho fatto la tesi di laurea in scienze della comunicazione. Io amo la storia delle Olimpiadi e i valori che porta: lealtà, lottare ad armi pari. Amo l’Olimpiade come simbolo dello sport. È un evento che rappresenta un’occasione unica per un atleta.
- Lo sport era nel tuo destino. Vieni da una famiglia di sportivi, in particolare rugbisti..
- Mio padre è un grandissimo sportivo. Purtroppo non mi ha visto fare la rugbista perché sono una donna. Mi ha portato a sciare, a nuotare e mi ha fatto fare qualsiasi disciplina. Anche pattinaggio artistico a rotelle, pentathlon, scherma e biathlon (nuoto e corsa n.d.r.). Mi ha trasmesso la passione per lo sport senza la fobia per i risultati.
- Cosa daresti per poter partecipare a un’eventuale Olimpiade nella tua Roma?
- Nel mio caso la vela sarebbe forse a Cagliari quindi mi perderei un po’ quella che sarebbe l’Olimpiade a Roma. Come succede spesso la vela è separata. Proprio per questo non ci penso al momento.
- Quanto è difficile fare sport in Italia al di fuori delle discipline più classiche?
- È molto difficile. Ho avuto dei momenti di sconforto. Abbiamo una federazione che lavora bene ma essendo di minor importanza rispetto ad altre abbiamo grosse difficoltà. Uno deve essere testardo e cocciuto e allenarsi anche da solo. Partire è la cosa più difficile. Il problema della vela è legato al meteo, con vento e freddo sempre in agguato. È uno sport particolare perché ti deve piacere la natura.
- Chi è Flavia Tartaglini al di fuori del windsurf?
- Persona solare, iperattiva che ama lo sport anche al di fuori dell’attività sportiva in sé. Anche quando sono in spiaggia per rilassarmi faccio sempre sport. Per il resto sono socievole e amo la compagnia. Amo anche la vita cittadina essendo nata vicino a Roma, la città più bella del mondo. Molte volte vado al cinema, visito mostra e mi godo delle belle passeggiate nella capitale.