Nel giorno del 25° compleanno di Gianmarco Tamberi, ecco la nostra analisi sull’atletica italiana e il punto sul recupero di Gimbo, miglior atleta del movimento azzurro!
DELUSIONI E… DONATO! COM’È ANDATA L’ITALIA SENZA TAMBERI
Un fulmine a ciel sereno. Non si può definire in modo diverso l’infortunio di Gianmarco Tamberi, avvenuto a un mese dalle Olimpiadi di Rio 2016 e poco dopo aver realizzato il nuovo record italiano (2.39m): l’Italia dell’atletica leggera è stata duramente colpita dal ko della sua stella, e ha disputato dei Giochi incolori. Pochissimi risultati di rilievo, tantissime delusioni e la sensazione di trovarsi di fronte a un movimento da rifondare a partire dalle basi: questo ci rimane dai risultati dell’atletica leggera a Rio, e i buoni piazzamenti di Antonella Palmisano (4a nella 20km), Alessia Trost (5a nell’alto femminile), di Libania Grenot e della 4×400 femminile (sesta), non cancellano i tanti ”buchi” nelle altre discipline e lo scarso numero di ”top player” italiani. Una situazione, quella del movimento in corsia, che si è confermata anche agli Europei indoor di Belgrado, dove l’Italia è stata salvata da un 41enne irriducibile, quel Fabrizio Donato che si divide tra il salto triplo (argento europeo) e il ruolo di allenatore di Andrew Howe, tornato sopra gli 8m nel pre-Europeo, dove però è uscito nelle qualificazioni insieme all’altro talento Jacobs. Proprio Donato, 41enne in carriera, è stato il miglior azzurro a Belgrado, un segnale non esattamente incoraggiante per l’atletica italiana: per il resto, tantissime delusioni come a Rio, anche se nei mesi seguenti Antonella Palmisano ha ottenuto risultati d’altissimo livello e si è seriamente candidata al podio iridato. Sarà lei la grande speranza azzurra ai Mondiali di Londra, ma il movimento italiano sa di non poter prescindere da un talento come Gianmarco Tamberi: e allora, a che punto è il recupero di Gimbo dopo la doppia operazione e i persistenti problemi fisici? Andiamo a scoprirlo assieme.
DUE OPERAZIONI E IL RITORNO IN PISTA: TAMBERI SI ALLENA E SOGNA LONDRA
Un autentico incubo. Gianmarco Tamberi ha vissuto mesi difficili dopo l’operazione alla caviglia, seguita al bruttissimo infortunio patito nel tentativo di saltare a 2.41m e ritoccare il record italiano stabilito pochi minuti prima: l’azzurro del salto in alto, che quest’oggi compie 25 anni (Gimbo è un classe ’92), è infatti tornato nuovamente sotto i ferri a inizio 2017, e non senza polemiche. Da un lato, qualche accusa riguardo all’eccessiva fretta di rientrare da parte della Federazione, dall’altro la verità svelata successivamente da Gimbo stesso: il nuovo infortunio, che ha aveva costretto Tamberi a tornare sotto i ferri, era dovuto allo spostamento dell’os trigonum, un ossicino presente solo nel 13% della popolazione, che era diventato ”mobile” e fastidioso dopo la rottura della caviglia del saltatore marchigiano. Ecco dunque spiegato il persistente dolore nella zona della caviglia, e l’intervento in artroscopia sostenuto a fine gennaio: Gimbo si era fatto operare a Forlì per rimuovere il già citato os trigonum, e dopo qualche mese di riabilitazione sembra crescere l’ottimismo per la sua presenza ai Mondiali di Londra (5-13 agosto). Un ottimismo ”controllato”, dato che Tamberi stesso aveva dichiarato di voler partecipare ”per conquistare una medaglia”, e non solo per battere quel destino che l’ha fatto diventare ”campione olimpico di sfiga”: ma ora, dopo ”una settimana trascorsa a letto piangendo”, mesi di fisioterapia e la dura ripresa degli allenamenti, l’azzurro sembra essere pronto al rientro. È stato lui stesso a confermarlo nelle recenti interviste, nelle quali ha annunciato ”un possibile rientro agonistico tra la fine di giugno e l’inizio di luglio”, verosimilmente per i campionati italiani di Trieste e/o la Diamond League di Parigi: perchè il dolore al piede è ormai svanito, e Gimbo non vede l’ora di tornare a gareggiare e confrontarsi coi campioni che nel frattempo si sono spartiti la torta, su tutti Bondarenko e Barshim. Solo dalle prime gare capiremo se Gimbo è rimasto quello di un tempo, oppure le previsioni nefaste di Franco Bragagna, che aveva dipinto l’infortunio di Tamberi come potenzialmente limitante per il futuro del saltatore italiano, si riveleranno realistiche: l’unica certezza al momento è l’imminente rientro alle gare del neo 25enne, che si troverà subito di fronte una sfida da superare. Per poter tentare di partecipare ai Mondiali londinesi, infatti, Tamberi dovrà superare 2.30m: una misura agevole per un Gimbo in piena condizione, un ostacolo più complesso per un atleta fermo da luglio 2016. Da quella prova passerà il destino immediato del portacolori dell’atletica azzurra, che intanto non ha perso la sua proverbiale simpatia e voglia di scherzare, come dimostra il post che vi condividiamo qui sotto!
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