L’atletica leggera è da sempre considerata la disciplina regina delle olimpiadi.
A noi italiani ha dato tanti successi e soddisfazioni e ognuno di noi ne ricorda diversi legati ai momenti della propria vita ma pochi, forse nessuno, ricordano quale fu il primo oro vinto dagli azzurri. La storia che raccontiamo è quella del primo vincitore azzurro di un oro olimpico nell’atletica leggera: Ugo Frigerio.
A dire il vero l’apprendista tipografo della Gazzetta dello Sport, nato a Milano nel 1901 da una famiglia di fruttivendoli, vinse le prime tre medaglie d’oro azzurre in due olimpiadi: Anversa 1920 e Parigi 1924.
Inizia ad allenarsi al Parco Sempione marciando dietro ai due campioni dell’epoca: Fernando Altimani bronzo nel 1912 e Donato Pavesi. Il ragazzino è forte e grazie a questi “allenamenti” vince nel 1918 le prime gare e si laurea Campione d’Italia e convince il Ct americano dell’atletica, Platt Adams, a mandarlo alle olimpiadi al posto di Altimani.
Anversa si è appena ripresa a fatica dalla distruzione causata dalla prima guerra mondiale, un olimpiade da record considerato che la guerra era finita qui solo a novembre del 1918 ed i giochi si aprono un anno e mezzo dopo, nell’aprile del 1920.
In batteria Frigerio vince con un ottimo tempo e in finale, dopo la squalifica di Pavesi, riprende l’americano Pearman, lo supera e va a vincere al grido di “Viva l’Italia” la sua medaglia d’oro nella 10 km di marcia a soli 18 anni. Dopo il trionfo chiede di avvisare la madre ad un giornalista dell’Avanti! che per farlo contatta il proprio direttore che vive nello stesso stabile, un tale Benito Mussolini.
Tre giorni dopo, il bis nei 3 km di marcia con la banda che gli suona lo spartito che ha consegnato al direttore d’orchestra prima della partenza per farsi sostenere.
Per quattro anni vincerà ovunque in Europa e nel 1924 si trova a difendere il proprio oro solo nella 10 km perché i 3 km sono stati aboliti e, naturalmente, vince. Purtroppo però il CIO abolisce la marcia dal programma olimpico per le controversie sulla “camminata” e Frigerio si ritira.
Nel 1931 però il CIO riammette la marcia per le olimpiadi di Los Angeles 1932 e quindi Ugo Frigerio torna ad allenarsi. Nella gara olimpica dovrebbe fare da lepre e tirare gli altri azzurri ma quelli si ritirano tutti, lui resiste e termina con la medaglia di bronzo che gli costerà 15 giorni a letto con i piedi ustionati.
Fece due volte, nel 1924 e nel 1932, il portabandiera degli atleti italiani nella cerimonia d’apertura, eguagliato solo dallo schermidore Edoardo Mangiarotti.
Ritiratosi definitivamente, dopo una parentesi come dirigente del CONI Alta Italia nel dopoguerra, gestirà per anni la propria azienda di formaggi. E’ scomparso a Garda nel luglio del 1968 ed è entrato nella leggenda come il “Fanciullo di Anversa”.
A tutt’oggi è l’unico azzurro ad aver vinto tre medaglie d’oro nell’atletica leggera.
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