Olimpiadi invernali 2018: Michela Moioli, intervista alla neo campionessa olimpica di snowboard cross che porta a 6 le medaglie italiane a PyeongChang.

Olimpiadi invernali 2018: Michela Moioli, intervista alla neo campionessa olimpica di snowboard cross.

Michela Moioli (foto: Luca Lovelli per Azzurri di Gloria)

UNA RIVINCITA DOPO IL DRAMMA DI SOCHI

Quattro anni fa, appena maggiorenne, si era rotta il ginocchio a Sochi 2014, dovendo così rinunciare ai suoi sogni di gloria. Oggi, si è presa una straordinaria rivincita dominando ogni singola run del cross, la sua disciplina.

Michela Moioli è ufficialmente il primo oro olimpico nella storia dello snowboard italiano.

Subito dopo la gara l’atleta bergamasca si è concessa ai microfoni della stampa raccontando le sue emozioni e la sua storia.

MICHELA MOIOLI, L’INTERVISTA ALLA CAMPIONESSA OLIMPICA

Michela, facciamo un passo indietro. Come ti sei avvicinata allo snowboard?

Sono sempre stata una ragazzina spericolata. Da bambina sciavo, ma verso gli 8 anni mia mamma mi ha incoraggiato a provare lo snowboard. Da lì non ho più messo gli sci e non ho più abbandonato la tavola. Ho poi scoperto di essere brava in questo sport e a 11-12 anni ho iniziato a praticare il cross. Ero piccola e incosciente. Poi dopo qualche anno sono entrata nel giro della nazionale.

Entrambi gli ori italiani sono stati vinti da due donne…

Noi donne abbiamo una marcia in più! Vi dico la verità: quando l’altra sera ho visto in tv la vittoria di Arianna Fontana ho detto: “basta, girate perché sto diventando matta!”. Vedendo il suo oro mi sono detta che lo volevo anche io e che non me ne sarebbe fregato nulla di un argento o di un bronzo. Volevo vincere! Esserci riuscita è un sogno che si realizza.

Cesare Pisoni (direttore tecnico della nazionale) dice che fisicamente sei non solo la più forte di tutte ma che sei anche più forte di alcuni uomini…

Io non mi sento mai la più forte. In ogni gara cerco sempre di dare il meglio di me e voglio arrivare alla fine che sono sempre soddisfatta, indipendentemente dal risultato. Oggi ho dato tutto, ci ho messo il cuore. Sono anni che lavoro su questo e sull’arrivare qui oggi.

Lo stesso Pisoni ha detto che il tuo risultato è importante per dare un segnale. Stop con la cultura americana dello show e delle acrobazie…

Ieri il percorso era spaventoso. 11 atleti su 40 in gare sono finiti in ospedale. Oggi fare una grande gara e mostrare il meglio del nostro sport è stata un’enorme soddisfazione. È chiaro che lo snowboard è pericoloso, ma alla fine ci si può far male anche scendendo le scale. Oggi comunque hanno cambiato qualcosa in pista e per fortuna era meno pericolosa di ieri ed è andato tutto bene.

E ora?

Voglio vincere la Coppa del mondo. Ora sono in testa e mancano tre gare. Poi bisogna ripartire da capo perché ogni stagione è qualcosa di nuovo. Il prossimo anno ci sono i mondiali e voglio far bene lì. L’obiettivo poi sarà quello di ripetersi. Ieri ho visto quello che ha fatto Vaultier tra gli uomini che ha vinto il suo secondo oro olimpico. Per me è un esempio da seguire. Ha dimostrato di essere un vero campione. Voglio far vedere che non ho vinto per caso.

Fuori dalla pista che ragazza sei?

Io sono una persona semplice. Mi piace tanto uscire con le amiche e amo fare sport, qualunque cosa che preveda una tavola sotto i piedi. Ora Pisoni mi insegnerà a fare kitesurf, spero! Passo molto tempo in palestra e con il mio cane Rocco.

E che ti ha detto la tua amica Sofia Goggia?

Ieri mi ha scritto “ti sento vibrare”. Allenarsi con lei è fantastico. È una macchina da guerra e ti trascina. A me piace molto ridere e scherzare anche durante gli allenamenti mentre lei è sempre seria e concentrata. Ci compensiamo su questo. Il suo preparatore atletico Matteo Artina è poi diventato anche il mio da giugno e mi ha cambiato completamente il modo di lavorare. Se oggi ho vinto l’oro lo devo anche in parte a lui. Ci siamo concentrati molto sullo sviluppo della forza. Con gli atterraggi che c’erano oggi, se non avessi avuto questa forza nelle gambe, non sarei mai rimasta in piedi. Questi 4 anni sono stati la scalata di una montagna e ora mi ci trovo in cima, a godermi la vittoria!

Avevi detto di non sentire molto lo spirito olimpico perché qui siamo piuttosto lontani dai centri principali. Forse questa lontananza ti ha aiutato a non avere troppa pressione?

Ho provato a convincermi che questa fosse una gara come tutte le altre. Ieri però mi sono resa conto che non era così perché guardando la gara maschile me la sono fatta sotto! Poi ho pianto, mi sono fatta una doccia e sono andata a cena con la mia famiglia. Sono stata bene e sono andata a letto, riuscendo a dormire bene. Oggi mi sono svegliata felice ed è stato tutto perfetto.

Cosa ti piacerebbe fare ora al di fuori dello sport?

Io sono innamorata dello sport quindi vorrei studiare Scienze Motorie perché mi piace molto l’ambiente della palestra e della preparazione fisica.

Cosa farai con questo bel premio che riceverai?

Sinceramente non ci ho ancora pensato. Chissà, magari mi compro una casa!

A chi dedichi questa medaglia?
Sicuramente alla mia famiglia. Senza il loro supporto tutto questo non sarebbe stato possibile.

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Luca Lovelli
Giornalista e conduttore televisivo. Fondatore e direttore responsabile di Azzurri di Gloria. Amo viaggiare, con la mente e con il corpo.

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