Volley Mondiali maschili: Polonia campione del mondo, Italia che manca l’appuntamento decisivo sbagliando la partita più importante.
TIRIAMO LE SOMME DEL TORNEO
I Mondiali maschili di volley, conlusisi il 30 settembre a Torino ci lasciano in eredità una Polonia che si riconferma Campione del mondo, a distanza di quattro anni dal successo ottenuto in casa. I polacchi si sono imposti 3-0 (28-26, 25-20, 25-23) in finale contro il Brasile. Sicuramente partivano con i favori del pronostico, ma nessuno si sarebbe aspettato una loro riconferma.
L’Italia invece ha visto infrangersi il sogno durante le final six, perdendo malamente la partita contro una Serbia assolutamente alla portata degli Azzurri. Ma cosa non ha funzionato? Iniziamo a sfatare il tabù dei “14 titolari”: a parole sono bravi tutti, poi però contano i fatti, allora se davvero tutti erano titolari perché in una partita in cui non ha funzionato niente non si è ricorsi ai ragazzi che siedevano in panca, magari operando sostituzioni pesanti? È vero che il livello del sestetto titolare fosse più alto, ma se non gira niente magari le forze fresche possono giovare.
Una squadra, quella Azzurra, troppo dipendente da Zaytsev e Juantorena, se loro due non sono in giornata ne risente tutta la formazione, così è stato conto i serbi. Mentalità sbagliata, soffriamo nel primo set, così come abbiamo sofferto contro l’Argentina di Velasco, solo che contro l’Albiceleste c’è stata una reazione di orgoglio nel secondo set, cosa che non è avvenuta invece contro la Serbia. Nella partita più importante del torneo l’Italia ha decisamente sbagliato approccio.
NEL MOMENTO DECISIVO ANCHE IL TIFO È MANCATO
Un rimprovero va fatto anche al Pala Alpitour che nel momento più importante non ha aiutato. Se fin dalla gara inaugurale al Foro Italico, quando vincevamo senza il minimo sforzo, i tifosi non hanno mai fatto mancare il proprio supporto alla squadra, nella partita clou della competizione il pubblico ha risentito del non gioco Azzurro, non riuscendo a sostenere i propri giocatori. Nota dolente, perché nel momento negativo il tifo dagli spalti avrebbe potuto sia dare una carica diversa sia, magari, fatto scattare qualcosa in più nei giocatori, ma la storia non si fa con i sé e con i ma.
JUANTORENA QUASI ADDIO, SPAZIO AI GIOVANI?
Ora cosa succede? Difficile dirlo, Juantorena nel post partita contro la Polonia, match che ha ufficialmente estromesso l’Italia dal mondiale già dopo il primo set, ha annunciato il possibile addio alla Nazionale, dicendo che non aveva ancora deciso, ma lasciando capire di non essere più un ragazzino e di voler lasciare spazio ai giovani, per potersi concentrare solo sul club.
Quindi in vista degli Europei 2019 e soprattutto in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020 serve dare spazio ai giovani, dar loro fiducia, farli sbagliare senza crocifiggerli, fargli fare esperienze utili, insomma bisogna rinnovare e soprattutto bisogna lavorare sull’approccio ai grandi match, perché non basta fare due fasi molto bene se nella partita più importante si sbaglia tutto.
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