La conclusione dell’anno diventa un’occasione per tracciare un bilancio di ciò che è stato e pensare ai buoni propositi per i prossimi dodici mesi. Elia Viviani si gode una stagione straordinaria e prepara l’assalto alle classiche.
UN ANNO DA SOGNO
Ayrton Senna diceva: “Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà”. Elia Viviani ha tenuto ben impresse le parole del pilota brasiliano. Ha cullato a lungo il progetto di entrare nella leggenda, nell’elite dei campioni olimpici. Non erano in molti a scommettere su di lui e sulla sua idea di sacrificare sostanzialmente una stagione con il team Sky per puntare tutto sulla pista. Per certi aspetti, si è trattato di un azzardo, dato che l’obiettivo da raggiungere non prevedeva una seconda chance immediata come potrebbe accadere con una Classica o una tappa di un Grande Giro. Ma il veronese non è uno scellerato. Pondera tutto con accuratezza, anche quando sceglie le traiettorie migliori ad altissima velocità durante gli sprint. E in Brasile, nella terra di Ayrton, Viviani ha trasformato il proprio sogno in realtà. Costante in tutte le prove dell’omnium, affidabile e preciso, Elia non ha perso di vista l’obiettivo nel susseguirsi delle manche. Non si è scomposto più di tanto nemmeno quando, nell’ultima gara, una caduta innescata da Mark Cavendish lo ha coinvolto, con il rischio concreto di privarlo della vittoria finale. In quell’occasione, il pregio del veronese è duplice: non solo ha trovato rapidamente la freddezza per il colpo del k.o. ma ha pure incanalato la naturale ed istintiva arrabbiatura in un moto d’orgoglio per realizzare il capolavoro di una vita. Nel finale, ha controllato gli avversari, da vero padrone. Viviani si è sciolto solamente dopo la gara, lasciandosi andare ad un pianto piacevole per la sua umanità e la sua spontaneità.
NUOVI ORIZZONTI
Dominata la pista, è giunto il momento di porsi nuovi stimoli. E vanno prese decisioni importanti. In primis, bisognerà capire quanto spazio troverà nei programmi del team Sky che solitamente non riserva troppa attenzione alle ambizioni dei velocisti. Mark Cavendish, a suo tempo, è stato costretto a cambiare casacca per poter impostare la stagione e la preparazione a proprio piacimento. Viviani dovrà confrontarsi subito per capire le intenzioni della squadra. Sicuramente, il veronese tenterà l’assalto alla Milano-Sanremo, la prima Classica in stagione ed uno dei sogni nel cassetto di Elia. Più che una gara, una lotteria, date le innumerevoli varianti che la contraddistinguono. Ma dopo aver superato i mille ostacoli dell’omnium olimpico, nulla può fargli paura.