Benvenuto 2016, benvenuto anno olimpico!
Per chi come noi non vede l’ora che arrivi il 5 agosto, il conto alla rovescia che ci porterà a Rio de Janeiro è finalmente iniziato.
Molti appassionati, come noi, stanno già facendo i calcoli delle possibili medaglie che gli azzurri vinceranno in Brasile.
Se ai Giochi di Londra il bottino è stato di 28 medaglie, le previsioni per il 2016 sembrano meno rosee, anche a causa della rotazione quadriennale delle discipline che questa volta esclude, purtroppo per noi, il fioretto femminile a squadre nella scherma, dove le azzurre hanno sempre dominato in lungo e in largo. Un’esclusione, questa, che ci priverà di un oro già scritto.
LE CERTEZZE
Nella scherma, disciplina che ci ha regalato il maggior numero di vittoria nella nostra storia olimpica, occhi puntati su Elisa di Francisca e Arianna Errigo nel fioretto individuale, dove non si è qualificata Valentina Vezzali, e Rossella Fiamingo nella spada.
Per quanto riguarda gli uomini, l’atleta di punta è ancora Aldo Montano, vincitore dell’ultimo Grand Prix Fie a Boston nella sciabola diventando così un serio candidato al podio, anche se ufficialmente non è ancora qualificato.
La sciabola può inoltre contare su una squadra tricolore rodata e di talento, che può realmente ambire a traguardi importanti.
Nel nuoto, invece, fare peggio di quattro anni fa è davvero impossibile. Non per questo, però, ci dobbiamo accontentare delle briciole. Ci aspettiamo moltissimo da Federica Pellegrini nei 200 stile, tornata in gran forma, e da Gregorio Paltrinieri nei 1500. Anche Gabriele Detti e Marco Orsi, reduci da un super 2015, potranno dire la loro.
Attenzione anche alle nostre staffette maschili e femminili, che agli ultimi europei si sono dimostrate davvero veloci.
Nei tuffi inoltre, la nostra Tania Cagnotto arriva da campionessa del mondo in carica e sembra davvero che saranno le cinesi a doverla inseguire.
Al di fuori di vasca e pedana, ci sono altre certezze sulle quali l’Italia può contare.
Nel tiro a segno, Niccolò Campriani deve riconfermarsi dopo la splendida Olimpiade londinese, cercando questa volta di salire due volte sul gradino più alto nel podio, sia nella carabina 10 metri aria compressa che nella carabina a 50 metri 3 posizioni.
Anche Petra Zublasing, compagna di Campriani nella vita privata, arriverà a Rio da favorita e sarà quindi chiamata a conquistare il metallo più pregiato nella carabina 10 metri aria compressa.
Arriverà in Brasile da campione olimpico in carica Daniele Molmenti, oro a Londra 2012 nel kayak K1 slalom e fortemente intenzionato a ripetersi.
Un’altra certezza sembra essere Frank Chamizo nella lotta libera. Il giovane italo-cubano, campione del mondo in carica nella categoria 65 kg, partirà da favorito nella sua disciplina.
Da campione mondiale in carica arriverà a Rio anche l’imbarcazione del “quattro senza” formata da Lodo, Di Costanzo, Castaldo e Vicino. Chissà se il canottaggio azzurro riuscirà a portare a casa un oro che manca ormai da Sydney.
Dopo due argenti consecutivi a Pechino e a Londra nei pesi massimi, anche il nostro pugile Clemente Russo vorrà concludere la sua esperienza a cinque cerchi con un oro al collo. Attenzione anche a Valentino Manfredonia, argento ai Giochi Europei di Baku nei medio-massimi.
Infine, occhio alla nazionale maschile di pallavolo guidata da Gianlorenzo Blengini, bravissimo a ricompattare un gruppo che sembrava essersi smarrito e a condurlo al secondo posto nella World Cup 2015. Ce la possiamo giocare con tutti, anche se sulla carta gli Usa e il Brasile sembrano avere qualcosa, ma non troppo, in più.
LE INCOGNITE
Oltre alle certezze, non mancano le incognite e le possibili sorprese.
Il più grande punto interrogativo riguarda Jessica Rossi, capace di stravincere l’oro a Londra 2012 nel tiro a volo, specialità trap, infrangendo ogni record del mondo a soli venti anni. Le ultime stagioni però sono state tutt’altro che felici per lei che non è più stata in grado di ripetersi. Riuscirà a qualificarsi per Rio e a ritrovare lo smalto di quattro anni fa?
Ed è proprio nel tiro a volo che potrebbero arrivare sorprese positive per l’Italia, che storicamente ha sempre brillato in questa disciplina anche grazie ad atleti abitualmente ben lontani dalla luci della ribalta.
Anche nel judo e nel taewkondo gli azzurri sono chiamati a portare a casa metalli pesanti. Tuttavia, il sistema di gare condensato in un solo giorno fa sì che vengano premiati quasi sempre gli atleti che arrivano alla fatidica data nella migliore condizione mentale e fisica possibile e non sempre quelli che, sulla carta, sono favoriti. Difficile quindi azzardare una previsione concreta, anche se le speranze non mancano di certo.
Negli sport di squadra, la pallacanestro maschile deve ancora superare il turno di qualificazione. Se dovesse farcela, una rosa formata da campioni come Gallinari, Belinelli, Bargnani, Datome e Gentile non può non far paura a chiunque.
Nella pallanuoto, Settebello e Setterosa viaggiano a metà tra la certezza e l’incognita. Se sul valore dei nostri non si può di certo discutere, è infatti difficile fare una previsione per l’alto numero di rivali di altissima qualità che scenderanno in vasca a darci battaglia.
E la pallavolo femminile? Dopo un europeo deludente, le ragazze di Bonitta sono chiamate a superare il turno di qualificazione e a farsi valere ai Giochi, dove storicamente non sono mai arrivate medaglie nonostante una rosa quasi sempre molto competitiva.
Difficile anche dire se il team maschile del tiro con l’arco, dopo un incredibile oro a Londra, riuscirà a ripetersi. La novità si chiama David Pasqualucci, giovanissimo classe ‘96 che andrà ad affiancare gli esperti Mauro Nespoli e Michele Frangilli al posto di Marco Galiazzo.
Infine, anche il ciclismo su strada maschile, con un percorso olimpico non adatto a velocisti ma a uomini abituati a classiche e a grandi giri, potrebbe regalarci gioie inattese.
Non ci resta dunque che aspettare ancora qualche mese per toglierci ogni dubbio sugli ultimi tornei di qualificazione prima del grande appuntamento che ci attende, dal 5 al 21 agosto, a Rio de Janeiro per i primi Giochi Olimpici sudamericani della storia!