lupo nicolai

Una medaglia a sorpresa, viste le attese della vigilia ed il percorso iniziale degli azzurri Lupo e Nicolai, che dopo le difficoltà del girone si sono però trasformati in degli implacabili e spietati cecchini: per loro è così arrivata la vittoria nel ripescaggio, e poi un meraviglioso cammino che ha portato alla finale contro i fortissimi Alison Cerutti e Bruno Schmidt, campioni in carica di Londra 2012. Una finale che ha portato gli azzurri alla medaglia d’argento col 2-0 complessivo (21-19, 21-17), ed all’ingresso nella storia del beach volley all’italiana.

Mai infatti una coppia azzurra era andata così avanti nel percorso olimpico del beach, col miglior piazzamento che era rappresentato proprio dal 5° posto degli stessi Lupo-Nicolai a Londra 2012: la semifinale dunque sarebbe già stata oro colato, mentre la finale ha rappresentato la realizzazione del sogno di tutta una carriera. E dire che, dopo le prime partite, Daniele Lupo e Paolo Nicolai sembravano tutt’altro che da finale: la sconfitta per 2-1 contro i messicani Virgen-Ontiveros aveva bagnato nel peggiore dei modi l’esordio azzurro, e la vittoria contro i tunisini Beljah Salah-Naceur (2-0), aveva solo riportato parzialmente in sella gli azzurri. Dopo quella vittoria, l’unica nella fase a gironi, era arrivato il ko nel combattuto match contro gli statunitensi Lucena-Dallhauser (2-1), che aveva condannato gli azzurri al ripescaggio: tutto sembrava pronto per una fine rapida del percorso dei nostri ragazzi, ed invece ecco il via di un cammino storico.

Al ripescaggio Lupo e Nicolai hanno incontrato i polacchi Kantor-Losiak, vincendo 2-1  e portandosi agli ottavi di finale: e qui il destino riservava il più classico dei suoi scherzi, dato che gli azzurri andavano ad incrociare i connazionali Alex Ranghieri ed Adrian Carambula, reduci da un girone spettacolare e da una gara punto a punto coi campioni uscenti, i brasiliani Alison Cerutti e Bruno Schmidt. Insomma, tutti gli ingredienti per sbarazzarsi facilmente di Lupo e Nicolai, che invece partivano subito forte e chiudevano il match sul 2-0 con un primo parziale senza storia ed un secondo set tiratissimo e chiuso dopo essere stati sotto. Ecco i quarti dunque, e la prima sfida ”russa” contro Liamin e Barsuk: avversari ostici, regolati però con un 2-1 che ha portato gli azzurri a fare il bis russo contro Krasilnikov e Semenov, gigante di 2,15m che era difficilissimo da contenere. E qui è arrivata l’impresa maggiore per i nostri che, dopo aver chiuso sotto nel 1° set (21-15), hanno trovato una grandissima reazione, vincendo il secondo parziale ed andando a chiudere con la vittoria complessiva per 2-1. Grandissima prova di Nicolai e Lupo, che si sono così guadagnati la finale contro i fortissimi Alison e Bruno Schmidt.

Una finale raggiunta dopo un quadriennio non facile, e che va a coronare il sogno del beach volley maschile: e nell’atto conclusivo i nostri portacolori cedono dopo un grande match ai brasiliani. Partono fortissimo Lupo e Nicolai, con il 6-2 iniziale, poi Alison e Bruno prendono le misure e si portano avanti, concedendoci però di rientrare dopo alcuni errori del primo. L’Italia va sul 18-17, ma nel momento topico Nicolai sbaglia l’attacco e regala la palla-set al Brasile, che non spreca e si porta sull’1-0 (21-19). Ed il secondo set è l’esatto opposto: partono fortissimo Alison Cerutti e Bruno Schmidt, poi i nostri iniziano a disegnare arcobaleni sulla spiaggia bagnata (diluvia a Copacabana) e si portano addirittura sull’11-8. Peccato che il Brasile rientri e vada in vantaggio, fino a chiudere sul 21-17 dopo la ”rimontina” azzurra, con l’arbitro che fischia i quattro tocchi e condanna Lupo e Nicolai all’argento.

2° posto dietro ai padroni di casa, sostenuti da una torcida ”calcistica”, ma l’argento non è affatto una sconfitta: i nostri se la sono giocata alla pari, ed in alcuni momenti hanno anche messo sotto i campioni del mondo in carica. Il 2-0 non rende giustizia a Lupo e Nicolai, in lacrime dopo il fischio finale, ma l’argento è comunque il miglior risultato olimpico del beach italiano ed un riscatto per Danielino: Lupo infatti nel 2015 aveva vissuto l’incubo del tumore, ed ora è sul podio di Rio a festeggiare uno storico 2° posto…

 

 

Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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