(Foto di copertina: Foto Federnuoto/Andrea Staccioli/DBM)
Continua ad arricchirsi il medagliere italiano agli Europei in vasca corta di Otopeni, in Romania. Gli azzurri, complessivamente, hanno conquistato già 12 medaglie, ovvero un oro, nove argenti e due bronzi.
La quarta giornata di gare ha visto letteralmente sugli scudi il nuotatore genovese Alberto Razzetti, autore di due grandi prestazioni che gli sono valse due argenti. La prima medaglia è giunta dai 200 metri misti nei quali il giovane tesserato per le Fiamme Gialle ha combattuto bracciata dopo bracciata con il quotatissimo britannico Duncan Scott, già vincitore di un alloro olimpico e di altri quattro argenti tra Rio 2016 e Tokyo 2020.
Razzetti ha tenuto testa al britannico nella parte di delfino per poi soccombere a Scott nel dorso e nella rana, timbrando il tempo di 1′ 53″ 09 contro l’1′ 50″ 98 del vincitore. Bronzo per il lituano Danas Rapsys con il tempo di 1′ 53″ 43. Al termine della finale rimane un po’ di rammarico nella delegazione azzurra per non aver visto Thomas Ceccon nelle corsie della finale a causa della squalifica comminatagli nella batteria della semifinale per virata irregolare.
Un’ora e mezza dopo la conquista dell’argento continentale Razzetti è rientrato in acqua per la finale dei 200 metri farfalla e anche qui il genovese ha strabiliato tutti per tenacia e forza mentale. Nonostante fosse più stanco e meno riposato del rivale svizzero Noé Ponti, l’azzurro è riuscito a tenergli testa per ben 150 metri, cedendogli il passo solo nello sprint finale. L’elvetico ha quindi chiuso con il tempo di 1′ 49″ 71, con Razzetti secondo in 1′ 50″ 10 e Richard Marton terzo in 1′ 52″ 12.
Oltre a Razzetti anche Lorenzo Mora è andato a medaglia, conquistando il bronzo nella finale dei 100 metri dorso. Per l’atleta del Gruppo Sportivo Fiamme Rosse si è trattata della terza medaglia personale nella rassegna. Questo bronzo, però, ha avuto una genesi singolare, che merita di essere raccontata. Il giovane nuotatore carpigiano, infatti, era stato inizialmente ammesso alla finale, per poi in un secondo momento scivolare al 9° posto, primo tra gli esclusi, per un errore di cronometraggio nei confronti del greco Apostolos Christou. Dopo il ricorso della FIN (Federazione Italiana Nuoto, ndr), accolto dai giudici, Mora è stato riammesso all’ultimo atto partendo dalla corsia zero.
In una finale con nove atleti, anziché i canonici otto, ha trionfato il francese Mewen Tomac, seguito dal connazionale Yohann Ndoye-Brouard e dall’azzurro. Proprio Mora ha poi condiviso il gradino più basso del podio con il rumeno padrone di casa Andrei Ungur.
Finali gare femminili
Tra le ragazze dell’Italnuoto è brillata ancora una volta la stella di Simona Quadarella che, nonostante non fosse al meglio della forma, è riuscita a conquistare un bellissimo argento nei 1500 metri stile libero. La gara è stata vinta dall’atleta francese di origini russe, Anastasiia Kirpichnikova, che ha sprigionato una potenza inarrivabile per chiunque, al punto da staccare di ben 17 secondi la Quadarella e di 31 secondi l’ungherese Ajna Kesely, terza al traguardo.
Nella finale dei 100 metri stile libero, invece, le due azzurre in gara Sofia Morini e Chiara Tarantino, sono giunte rispettivamente al sesto e al settimo posto, fuori dal podio.