“Era campione del mondo in carica: ha approcciato l’Olimpiade con grande convinzione anche in virtù di questo titolo. Per superare l’imbarazzo dell’esordio olimpico ha cercato di gettare il cuore oltre l’ostacolo, combattendo più da pugile che da lottatore e atteggiandosi anche un po’ da sbruffone, se vogliamo… Le pressioni erano tante perché l’Olimpiade è un banco di prova impegnativo. Comunque ha conquistato un ottimo bronzo, che gli tornerà molto utile per il futuro”: così aveva replicato Dario Ricci (giornalista di Radio 24 – Il Sole 24 Ore, ndr) nel “fuori onda” della lunga chiacchierata che vi abbiamo proposto nei giorni scorsi, quando gli è stato chiesto che cosa pensasse del bronzo portato a casa da Frank Chamizo, il nostro lottatore in gara a Rio 2016.
Nato poche settimane prima dell’inizio delle Olimpiadi di Barcellona 1992, il ragazzone italo-cubano, che ha fatto della lotta uno strumento di riscatto personale, in fondo è solo agli inizi: “Nel fare le nostre valutazioni dobbiamo considerare che Chamizo è un ragazzo molto giovane e che nella sua vita ha vissuto e sta continuando a vivere molti cambiamenti e difficoltà – continua Dario Ricci – dalla povertà affrontata con la nonna (è figlio di genitori separati, ndr) alla squalifica che la Federazione cubana gli ha rifilato da ragazzo (per una questione di peso, ndr) fino al cambio di nazionalità, ottenuto grazie al matrimonio con una giovanissima lottatrice italiana (Dalma Caneva classe ’94, ndr) poi andato male… Non dimentichiamo che Rio 2016 era la sua prima Olimpiade e che c’è stata anche molta polemica nei confronti dell’arbitraggio che ha diretto la semifinale con l’azero Asgarov”.
Delle ultime ore è la notizia che Chamizo, il primo azzurro a vincere il titolo mondiale nella lotta libera categoria 65 kg, potrebbe diventare medaglia d’argento a Rio 2016. Secondo quanto riportato oggi da La Gazzetta dello Sport, relativamente ai casi di doping che stanno rivoluzionando i podi di Londra 2012 e che potrebbero avere ripercussioni anche su quelli dell’Olimpiade carioca, “nei giorni scorsi il quotidiano India Today ha parlato anche di una positività che riguarderebbe Asgarov”. Se questa squalifica venisse confermata, valendo per l’intero quadriennio 2012-2016, rivoluzionerebbe l’esito della semifinale andata in scena a Rio, finita 6-4 per l’azero con tanto di prova video e reclamo italiano non accolto.
Chamizo resta alla finestra insieme alla FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, ndr) in attesa del responso. In attesa di prendersi l’ennesima rivincita nei confronti del destino.